chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Urbania Urbino - Urbania - Sant'Angelo in Vado oratorio sussidiario Madonna del Carmine Parrocchia di San Cristoforo Martire Struttura; Coperture; Elementi decorativi nessuno 1478 - 1478(costruzione intero bene); 1499 - 1516(ampliamento intero bene); XVI - 1604(decorazione degli interni intero bene); 1610 - 1989(passaggio di proprietà intero bene )
Oratorio della Madonna del Carmine
Tipologia e qualificazione
oratorio sussidiario
Denominazione
Oratorio della Madonna del Carmine <Urbania>
Altre denominazioni
Oratorio del Carmine Oratorio Madonna del Carmine
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (ampliamento)
maestranze marchigiane (decorazione pittorica)
Notizie Storiche
1478 (costruzione intero bene)
Edificata inizialmente come edicola nel 1478, venne chiamata Majestà de porta de sopra.
1499 - 1516 (ampliamento intero bene)
Già nel 1499 vi poteva essere celebrata la messa per cui è da supporre un intervento di ampliamento. Nel 1514 il Comune concede agli agostiniani di prendere possesso della cappella. Nel 1516 vi fu trasferito, dalla rocca in demolizione, l'affresco della Madonna in trono dipinto da Giuliano da Rimini nel XIV secolo.
XVI - 1604 (decorazione degli interni intero bene)
Durante il XVI secolo la cappella fu oggetto di molti lasciti e donazioni, tra cui la pregevole cornice dell'affresco in pietra serena. Nel 1604 il durantino Giorgio Picchi affrescò le pareti con scene bibliche e con episodi della vita di Maria.
1610 - 1989 (passaggio di proprietà intero bene )
Nel 1610 viene istituita la Confraternita del Carmine. Solo recentemente (fine anni '80 del XX secolo) l'oratorio è stato acquisito dall'Arcidiocesi.
Descrizione
L'oratorio è inserito nel tessuto urbano sorto poco fuori il centro storico di Urbania, in un luogo che un tempo doveva essere privo di edifici. La facciata è riquadrata da lesene in mattoni con pulvini in pietra modanata e capitelli di ordini tuscanico. Su questi appoggia il cornicione in cotto e più in alto la facciata è conclusa dal timpano con cuspide apicale sulla quale è una campana con castello in ferro battuto. Al portale centinato con mostra in cotto è sovrapposto in asse un piccolo rosone.
L'interno è un'unica aula di circa sei metri di lunghezza, mentre sulla destra una porta conduce ad una piccola sacrestia. Lungo le pareti sono dipinte scene dell'Antico Testamento ed episodi della vita della Vergine Maria. Sulla parete di fondo è il pregevole altare in pietra bianca con croce scolpita al centro sotto una testina alata. Sopra il palliotto è la cornice di pietra serena che contorna l'affresco raffigurante la Madonna in trono con il Bambino.
Struttura
La chiesa, costruita con tecniche tradizionali, è in muratura portante realizzata con mattoni pieni amalgamati con malta. I parati interni sono intonacati e affrescati, mentre all'esterno i mattoni sono a vista.
Coperture
L'oratorio è coperto da volta a padiglione, con sezione molto accentuata. Al centro, in una specchiatura mistilinea, è dipinta la Colomba dello Spirito Santo. Sui lati sono dipinte figure femminili incomplete.
Elementi decorativi
L'oratorio è affrescato in ogni sua parete: sulla parete di fondo, al centro, è la Maestà in trono. Ai lati è rappresentata l'Annunciazione, "spezzata" dall'affresco del Trecento. Sulla parete destra è raffigurata la Natività della Vergine e la Presentazione al Tempio, mentre sulla parete sinistra segue la Visitazione e l'Assunzione al cielo tra gli apostoli. Sulla parete di controfacciata, ai lati del portone sono raffigurati Re Davide e il profeta Isaia, nel cui libro è riportata la firma e la data degli affreschi.
Adeguamento liturgico
nessuno
Le modifiche suggerite dal Concilio Vaticano II in materia di spazio ed arredo liturgico non sono state accolte, anche per evidenti ragioni di spazio.