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Gibellina
Mazara del Vallo
chiesa
parrocchiale
S. Nicolò di Bari
Parrocchia di San Nicolò di Bari
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale
presbiterio - intervento strutturale (2010)
1970 - 1972(progettazione intero bene); 1985 - 1985(inizio lavori intero bene); 1994 - 1994(crollo copertura); 2002 - 2010(restauro intero bene)
Chiesa di San Nicolò di Bari
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Nicolò di Bari <Gibellina>
Altre denominazioni S. Nicolò di Bari
Autore (ruolo)
Quaroni, Ludovico (progettazione e direzione lavori)
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (edificazione)
Notizie Storiche

1970 - 1972 (progettazione intero bene)

Nel 1970 Ludovico Quaroni riceve l’incarico per la progettazione della Chiesa parrocchiale di Gibellina sulla sommità di una leggera collina, nel punto più alto del paese. Il progetto fu completato nel 1972 insieme a Lucia Anversa.

1985  (inizio lavori intero bene)

I lavori della nuova chiesa madre iniziarono nel 1985 ma non furono portati subito a termine.

1994  (crollo copertura)

Il 15 agosto 1994 crolla la copertura del tetto, fortunatamente senza provocare vittime.

2002 - 2010 (restauro intero bene)

I lavori di restauro, iniziati nel 2002, sono stati ultimati all’inizio del 2010. ll 28 marzo 2010, in occasione della Domenica delle Palme, con una grande festa di inaugurazione è stata riconsegnata ai fedeli.
Descrizione

La chiesa realizzata dal maestro architetto Ludovico Quaroni, si integra nel progetto di nuova città d'arte che venne portato avanti con la ricostruzione ex novo della città di Gibellina dopo il catastrofico sisma che interessò la valle del Beice nel 1968. La chiesa domina la città, sorgendo su un poggio, il punto più alto dell'area cittadina. La configurazione del luogo e le scelte progettuali hanno portato ad un volume quasi polimorfico, che si presenta sempre diverso rispetto agli angoli di vista. Sostanzialmente si tratta di un cubo intersecato da una sfera. L'accesso a tale edificio di culto può avvenire secondo diverse direttive, ognuna delle quali porta a percorrere o delle scalinate o dei passaggi piani. L'ingresso principale ha come accesso principe una scalinata che dal piano della strada porta alla chiesa. L'ingresso è ricavato eliminando uno spigolo del cubo e realizzando un'area vetrata di ingresso. La struttura portante è in calcestruzzo di cemento armato, con un rivestimento in pietra locale. La parte retrostante, dove appare nella sua imponenza la sfera (sfera che internamente diventa l'abside della chiesa), ospita un anfiteatro a gradoni ed un ingresso che taglia lo stesso seguendo la linea curva della sfera, Sulla sommità di tale ingresso all'anfiteatro è posta una struttura metallica che ospita la campana originale della vecchia chiesa madre. Internamente la chiesa si presenta con un pavimento pietra locale che degrada dolcemente verso la zona absidale. Le stesse panche sono parte dell'architettura essendo fisse e con struttura in pietra locale rivestite in legno. La pianta, come denunciato dalla forma esterna è quadrata e la fruizione dell'ambiente avviene sulla diagonale del quadrato che unisce l'ingresso all'abside formato dalla parte interna della sfera.
Pianta
pianta quadrangolare con abside emisferica
Coperture
copertura piana in latero-cemento
Pavimenti e pavimentazioni
pavimento in pietra locale
Impianto strutturale
struttura in calcestruzzo di cemento armato e rivestimento in pietra locale con copertura piana in latero-cemento
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2010)
Edificio post-conciliare realizzato secondo i dettami sull'adeguamento liturgico del Concilio Vaticano II. La mensa in marmo, progettata da Enzo Fiammetta e dallo scultore Umberto Leone, presenta una croce in legno d'ulivo. Anche l'ambone e la seduta in marmo sono decorate da sculture lignee di Umberto Leone.
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