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Cava de' Tirreni
Amalfi - Cava De' Tirreni
chiesa
sussidiaria
S. Giacomo
Parrocchia Sant'Adiutore nella chiesa Cattedrale
Pianta; Facciata; Coperture; Elementi decorativi; Impianto strutturale
presbiterio - aggiunta arredo (2010)
1400 - 1431(fondazione intero bene); XVI - XVII(uso pubblico intero bene); 1606 - 1606(visita pastorale intero bene); 1739 - 1739(ospedale intorno); XIX - XX(restauri intero bene); 1998 - 2000(restauri intero bene)
Chiesa di San Giacomo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giacomo <Cava de' Tirreni>
Altre denominazioni Chiesa di mamma Lucia
Chiesa di S. Giacomo
S. Giacomo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
barocco napoletano (decorazione volta)
barocco (costruzione facciata)
Notizie Storiche

1400 - 1431 (fondazione intero bene)

La fondazione della chiesa di San Giacomo risale circa al 1400, per iniziativa dei fratelli Buzio e Annichio Vespone, che vi costruirono nelle adiacenze anche un ospedale, denominato "San Giacomo al Borgo", assegnandovi cospicue rendite. Nel 1431, i fondatori lasciarono detti beni alla Confraternita di Santa Maria della Pietà in Sant'Arcangelo, che li amministrò.

XVI - XVII (uso pubblico intero bene)

L'Università di Cava aveva fissato presso la chiesa il luogo delle proprie adunanze pubbliche e aveva dotato il sacro edificio di un orologio.

1606  (visita pastorale intero bene)

Dalle relazioni della visita che il vescovo mons. C. Alemagna effettuò nel 1606 sia alla chiesa che al vicino ospedale, si rileva lo stato di precarietà dell'edificio sacro che aveva bisogno di interventi di ristrutturazione soprattutto alle coperture.

1739  (ospedale intorno)

Nel 1739 l'ospedale fu chiuso, essendone sorto in città uno più grande, e l'edificio fu annesso alla chiesa di San Giacomo.

XIX - XX (restauri intero bene)

Da lapidi affisse in loco sappiamo che sul finire del XIX secolo la chiesa era chiusa e bisognosa di restauro. Una campagna di interventi fu condotta nel 1919, ad opera di Bernardo Siani, restituendo il sacro edificio alle sue funzioni. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, la chiesa fu a servizio dell'opera di assistenza ai militari, condotta da mamma Lucia (Pisapia Apicella), mentre, in seguito, rimasta ancora una volta chiusa, fu restaurata nuovamente e riaperta al culto nel 1949, su iniziativa di Alfonso Pisapia.

1998 - 2000 (restauri intero bene)

Dopo essere rimasta chiusa e abbandonata per lungo tempo, la chiesa fu restaurata a partire dal 1998 e riaperta al culto nel 2000 dall'arcivescovo mons. B. Depalma.
Descrizione

La chiesa sorge lungo il Borgo Scacciaventi, al Centro Strorico di Cava de' Tirreni. Essa occupa uno dei lotti dalla tipica forma allungata (a destinazione originariamente mercantile). e prospetta lungo il corso principale con una piccola ed elegante facciata barocca, stretta tra gli edifici laterali, interrompendo la sequenza dei portici del versante monte. L'elemento caratterizzante della facciata è l'ingresso a galleria che precede il portale mediante un piccolo vestibolo esterno protetto da cancello. L'interno della chiesa è a pianta longitudinale ad una sola navata piuttosto allungata. Sull'ingresso si sviluppa la cantoria, con una interessante balaustra lignea decorata, che corre lungo l'intera controfacciata; sul suo fondo, invece, trova spazio, in continuità con l'aula, il presbiterio e l'antico altare, oltre il quale continua un ulteriore ambiente retrostante (sacrestia). Le pareti sono articolate da un ritmo di lesene ioniche, su cui si distendono la lunga trabeazione in aggetto e la soprastante volta a botte di copertura, recante una sobria decorazione. La chiesa riveste un grande valore urbanistico con il suo interessante inserimento nel denso tessuto edificato del centro cittadino.
Pianta
La tipologia planimetrica della chiesa è di modello longitudinale, con un accentuato sviluppo in lunghezza dell'unica navata che compone l'invaso sacro. L'ingresso avviene centralmente mediante un portale ligneo, preceduto all'esterno da un vestibolo a galleria, coperto da volta a botte, e seguito all'interno da un piccolo endonartece in legno in corrispondenza della soprastante cantoria. L'aula è un semplice rettangolo allungato, nella cui area terminale è collocata una dossale trasversale, dinanzi alla quale è realizzato il presbiterio con l'altare preconciliare, mentre nello spazio che prosegue dietro di essa trova posto la sacrestia.
Facciata
La facciata è rappresentata da una stretta sezione della quinta urbana porticata che caratterizza il centro del Borgo Scacciaventi, lato monte. Essa si presenta in grazioso stile barocco con delicate decorazioni che abbelliscono l'unico ordine a tutta altezza. Due slanciate lesene delimitano la breve estensione della facciata e una semplice trabeazione, su cui finisce la falda del tetto, la conclude superiormente in linea orizzontale. Il centro della facciata è occupato dal grande fornice del vestibolo d'ingresso, coperto a botte decorata e recintato da cancello in ferro. Sul fondo del vestibolo si aprono in asse il portale d'ingresso, sormontato da un cartiglio, e una finestra ad arco pieno. La superficie è trattata ad intonaco liscio e a grillage di colori chiari delicati, con cornici e stucchi, tra cui emergono i decori floreali delle lesene ed il motivo scultoreo a conchiglia sovrapposto alla chiave della volta. Al di sopra della linea della copertura, in posizione arretrata rispetto al filo della facciata, sorge una piccola vela campanaria, collocata a destra.
Coperture
L'unico invaso della chiesa è coperto da una sola volta a botte decorata. L'estradosso è costituito da tetto a tre falde (l'una spiovente verso la facciata e le altre verso i fianchi laterali dell'edificio), con manto in cotto.
Elementi decorativi
Gli elementi decorativi degli interni non sono molto accentuati, ma emerge in particolare la decorazione della volta di copertura che reca fasce e cornici mistilinee, in ringrosso di stucco. Particolarmente elegante, invece, è la decorazione barocca della facciata.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è di tipo tradizionale e si basa su robusta muratura continua in funzione portante, in aderenza agli edifici circostanti, e orizzontamenti archivoltati anch'essi in muratura. Il tetto ha struttura in legno.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2010)
Non è stato eseguito alcun adeguamento. Sono stati, invece, aggiunti un semplice ambone ligneo movibile, sulla destra del presbiterio, e una panca come sede, sulla sinistra, mentre resta in uso l'altare preconciliare.
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