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Alessandria
Alessandria
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parrocchiale
Santo Stefano
Parrocchia di Santo Stefano
Coperture; Elementi decorativi; Fondazioni; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni; Pianta; Struttura
altare - aggiunta arredo (1984); ambone - aggiunta arredo (1984)
1741 - 1741(costruzione complesso generale); 1766 - 1773(costruzione complesso generale); 1773 - 1773(costruzione complesso generale); 1800 - 1900(Decorazioni Interno); 1802 - 1802(variazione d'uso complesso generale); 1817 - 1850(variazione d'uso complesso generale); 1984 - 1984(Adeguamento liturgico Interni)
Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano <Alessandria>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione edificio)
Notizie Storiche

1741  (costruzione complesso generale)

Il 26 settembre 1741, mons. Mercurio Arboreo Gattinara autorizzò la costruzione di una nuova chiesa.

1766 - 1773 (costruzione complesso generale)

Sospensione dei lavori.

1773  (costruzione complesso generale)

Il vescovo Mons. De Rossi consacra il tempio ed il convento di S. Stefano.

1800 - 1900 (Decorazioni Interno)

La chiesa viene decorata all'interno.

1802  (variazione d'uso complesso generale)

Nel settembre 1802 sotto l’occupazione francese della città, il convento fu soppresso.

1817 - 1850 (variazione d'uso complesso generale)

Cessata l’occupazione francese, il 14 novembre 1817 i Serviti avevano riavuto il convento e la chiesa venne contemporaneamente officiata sia dal parroco che dai frati. Il 21 maggio 1850 i Serviti dovettero abbandonare la chiesa, lasciandola definitivamente al parroco Amandola.

1984  (Adeguamento liturgico Interni)

Nel 1984 viene rifatto l’altare maggiore ad opera dell’artista Scarrone; nella faccia del basamento dell’altare in marmo, vi è rappresentata una cena in Emmaus. Dello stesso periodo sono i leggi fissi in marmo posti ai lati dell’altare maggiore.
Descrizione

Il 26 settembre 1741, mons. Mercurio Arboreo Gattinara autorizzò la costruzione di una nuova chiesa. Dissensi e incomprensioni causarono la sospensione dei lavori, lavori che sono stati ripresi solo nel maggio 1766, sino a che il 3 ottobre 1773 il vescovo mons. De Rossi poté consacrare il tempio e il convento a S. Stefano. Nel settembre 1802 sotto l’occupazione francese della città, il convento fu soppresso. Nella chiesa di S. Stefano fu stabilita la parrocchia di S. Martino, mentre per un breve periodo, il convento fu utilizzato come ospedale militare, poi come magazzino per l’esercito, infine, come abitazione del parroco. Cessata l’occupazione francese, il 14 novembre 1817 i Serviti avevano riavuto il convento e la chiesa venne contemporaneamente officiata sia dal parroco che dai frati. Iil 21 maggio 1850 i Serviti dovettero abbandonare la chiesa, lasciandola definitivamente al parroco Amandola. In conseguenza della seconda soppressione, il convento di S. Stefano fu ceduto al demanio dalla Cassa ecclesiastica e la parrocchia passò definitivamente, al clero secolare. Pochi anni dopo, il suo ambito venne esteso al quartiere della Cittadella. Alla fine del XIX secolo le volte vengono decorate; mentre l'Altare Maggiore e i leggi sono del 1984 ad opera dell’artista Scarrone.
Coperture
Orditura lignea e manto di copertura in coppi.
Elementi decorativi
L'interno è decorato con affreschi e stucchi.
Fondazioni
Presumibilmente in mattoni.
Impianto strutturale
Edificio in muratura continua con volte a forma articolata, facciata principale priva del timpano superiore.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in marmo.
Pianta
Pianta rettangolare ad aula unica con quattro cappelle laterali.
Struttura
Strutture verticali: pareti in laterizio, muratura continua. Strutture orizzontali: costituite da una serie di volte a vela lunettate.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1984)
Nel 1984 viene rifatto l’altare maggiore ad opera dell’artista Scarrone; nella faccia del basamento dell’altare in marmo, vi è rappresentata una cena in Emmaus.
ambone - aggiunta arredo (1984)
I leggi sono fissi, in marmo e sono posti ai lati dell’altare maggiore.
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