chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Atrani Amalfi - Cava De' Tirreni chiesa sussidiaria SS. Salvatore Parrocchia Santa Maria Maddalena Pianta; Coperture; Facciata; Fondazioni; Elementi decorativi; Impianto strutturale; Sagrato; Portico presbiterio - aggiunta arredo (2012) 940 - 984(fondazione intero bene); 1003 - 1003(menzione del rettore intero bene); 1087 - 1087(realizzazione porte bronzee); 1298 - 1520(varie menzioni intero bene); 1310 - 1310(titolo intero bene); 1318 - 1406(restauri intero bene); 1392 - 1776(funzione pubblica intero bene); 1504 - 1504(costruzione cappella di San Giacomo); XIX - XIX(costruzione ambienti esterni); 1809 - 1825(restauri e rimaneggiamento intero bene); 1990 - 2012(restauro intero bene); 2013 - 2014(opere di completamento intero bene)
Chiesa del Santissimo Salvatore de' Birecto
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa del Santissimo Salvatore de' Birecto <Atrani>
Altre denominazioni
Basilica di San Salvatore Chiesa del S. Salvatore de' Birecto Chiesa del Salvatore Chiesa del SS. Salvatore Chiesa di S. Sebastiano SS. Salvatore
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (rifacimento facciata)
neoclassico (costruzione campanile)
barocco (costruzione fornice d'ingresso)
gotico italiano (ampliamento endonartece)
gotico italiano (ampliamento portico)
bizantino (impianto originario)
preromanico (impianto originario)
neoclassico (programma decorativo)
moresco (ampliamento endonartece (loggiato))
bizantino (costruzione porte bronzee)
neoclassico (rimaneggiamento ottocentesco)
neobarocco (programma decorativo)
Notizie Storiche
940 - 984 (fondazione intero bene)
Non conosciamo con certezza la data di fondazione dell'edificio; quella del 940, fornita dallo storico M. Camera, sebbene sia adottata generalmente, non è provata dalle fonti. Amalfi divenne ducato nel 954 e il primo duca fu Mastalo II. La chiesa assunse il ruolo di Cappella Palatina, dove avveniva l'investitura del duca con l'imposizione della berretta (da cui la denominazione della chiesa "de Birecto"). Da questo si è dedotto che al tempo di Mastalo II la chiesa fosse già esistente. Essa ebbe anche funzione funeraria per gli stessi duchi. Tuttavia, la prima notizia di una "ecclesia Domini Salvatoris Jesu Christi Cappella Palatii ipsius civitatis Amalfi" s'incontra in un atto del 984, quando ha per rettore il presbitero Giovanni.
1003 (menzione del rettore intero bene)
Pare che un documento del 1003, di non chiara interpretazione, menziona la chiesa con il suo rettore (Giovanni di Pietro Comite).
1087 (realizzazione porte bronzee)
Nel 1087 furono realizzate preziose porte in bronzo, fatte fondere a Costantinopoli dal nobile Pantaleone (appartenente alla ricca famiglia locale Viaretta, la cui esistenza è attestata nei secc. XI e XII). Probabilmente le porte erano destinate alla chiesa di S. Sebastiano de Mangano, per poi venir, in epoca imprecisata, trasferite a questa chiesa.
1298 - 1520 (varie menzioni intero bene)
Sotto il titolo di S. Salvatore "de birecto", la chiesa compare per la prima volta chiaramente nel 1298, allorché il rettore in carica, tale Matteo Sabato, lo fa incidere sulle campane della chiesa, di cui se ne conserva ancora una. Nel 1314 e nel 1346 la chiesa era retta da presbiteri della nobile famiglia D'Alagno. In un documento del 1329, la chiesa risulta avere una duplice dedicazione: "Chiesa del San Salvatore de Birecto o di San Sebastiano". Successivamente, però, il titolo di San Sebastiano finisce con lo scomparire definitivamente. Altre menzioni si hanno in documenti del 1417, 1434, 1520.
1310 (titolo intero bene)
Nel 1310, all'epoca dello speciale "sinodo" indetto in Amalfi da Papa Clemente V, la chiesa è indicata con titolo di Basilica.
1318 - 1406 (restauri intero bene)
Sono documentati lavori di riparazione avvenuti nel 1318 e nel 1406.
1392 - 1776 (funzione pubblica intero bene)
Nel periodo di infeudazione del ducato di Amalfi, i sindaci dei centri costieri si riunivano nell'atrio della chiesa del SS. Salvatore di Atrani per le questioni di comune interesse. Questa funzione si è mantenuta fino all'epoca moderna. Un documento del 1766 e l'epigrafe del 1772 apposta sulla facciata della chiesa (ad opera di Giuseppe del Vecchio) testimoniano questa sua funzione.
1504 (costruzione cappella di San Giacomo)
All'inizio del Cinquecento si ha notizia dell'esistenza, nella suddetta chiesa, di una cappella intitolata a S. Giacomo, costruita nel 1504 dal maestro Giacomo de Mendola.
XIX (costruzione ambienti esterni)
Nell'Ottocento fu costruita la lunga scalea che collega la piazza alla chiesa, il sagrato e, nel 1865, il campaniletto a vela su cui è alloggiato l'orologio del 1867 (ancora oggi funzionante col meccanismo originario).
1809 - 1825 (restauri e rimaneggiamento intero bene)
Furono eseguiti lavori di restauro nel periodo che va dal 1809 al 1825 che portarono ad un radicale rimaneggiamento della chiesa. Essi riguardarono, in particolare, la decorazione in stucco dell'intero edificio, le coperture, l'apposizione di un portale in legno. Un'iscrizione ricorda che nel 1810 furono realizzate opere di abbellimento dell’edificio di culto.
1990 - 2012 (restauro intero bene)
La chiesa è stata sottoposta a laboriosi restauri ad opera della Soprintendenza, in seguito ai quali sono stati parzialmente portati alla luce le primitive forme architettoniche, con interessanti decori murari e alcuni ambienti circostanti, mentre sono state riprese e restaurate porzioni consistenti degli stucchi ottocenteschi. Il vano precedentemente adatto a sacrestia, riportato alla sua primitiva veste architettonica, è stato trasformato in porto esterno. Anche le porte bronzee sono state restaurate e ricollocate. La chiesa è stata riaperta al culto il 15 aprile 2012 e custodisce preziose opere d'arte e reperti archeologici risalenti almeno al XII secolo.
2013 - 2014 (opere di completamento intero bene)
Negli anni 2013-2014 sono state eseguite opere di completamente, tra cui soprattutto il nuovo impianto di illuminazioni ed altre dotazioni impiantistiche.
Descrizione
La chiesa monumentale del Santissimo Salvatore de' Birecto sorge nel cuore della cittadina di Atrani, a livello sopraelevato rispetto alla storica piazza Umberto I, su cui prospetta in posizione amena e scenografica. Sorge in parte sul cavalcavia che copre la strada cittadina principale, incastonata nell'aggregato urbano medievale, con cui forma un solo tessuto, e si salda alle due parti della città divise dalla strada (ex fiume). La chiesa, nucleo intorno a cui è cresciuto il centro cittadino, è il simbolo storico del paese e il suo principale monumento. Ad essa si accede mediante una lunga scalea bianca che dalla piazza porta al piccolo sagrato, sopraelevato a mo' di terrazza a primo piano dell'invaso urbano. Il suo interno, frutto di varie fasi costruttive, è formato essenzialmente da due parti: un ampio endonartece a navata unica e suddiviso in tre campate (con asse nord-sud) e il corpo della chiesa a tre navate senza transetto (con asse est-ovest, trasversale all'endonartece), separate da archi a tutto sesto. Il porticato esterno (ex sacrestia), il campanile a vela con l'orologio, soprastante la facciata, e altri piccoli ambienti completano l'edificio sacro.
Pianta
La pianta della chiesa è atipica e si compone di due corpi. Il primo è uno spazio a pianta longitudinale tripartito (che funge da atrio-endonartece), sul cui lato maggiore si innesta a destra il corpo della chiesa e a sinistra un'antico loggiato, successivamente chiuso, e altri piccoli ambienti (di cui uno funge da sacrestia). Il secondo è costituito dal corpo della chiesa che è a pianta longitudinale a tre navate, senza transetto, e con breve abside centrale dove trova posto l'antico altare in muratura con tre gradini e predella. L'innesto dei due corpi di fabbrica avviene tramite tre ampi archi che mettono in comunicazione l'endonartece con le tre navate della chiesa. Altari marmorei sono presenti sia nell'atrio che lungo le pareti delle navate laterali. Il piccolo presbiterio è ricavato in prossimità dell'altare antico.
Coperture
Le coperture all'intradosso sono composte dalla grande volta a botte decorata sulla navata centrale e dalle volte a crociera sugli altri spazi. Le tre crociere dall'entonartece sono ogivali, le altre a tutto sesto. Alcune di esse presentano rivestimenti decorativi in stucco, altre sono state riportate alla forma originaria e presentano muratura a faccia vista. Le volte sono in parte estradossate e ricoperte da battuto in lapillo, in parte protette da tetto a spioventi con manto in cotto.
Facciata
L'odierna facciata si compone di tre livelli in stile neoclassico. Il primo livello presenta due semplici arconi aggettanti e affiancati da un portico. In corrispondenza del lato minore dell'endonartece è collocata la monumentale porta bronzea bizantina inserita mediante fini cornici in bassorilievo marmoreo nella muratura uniformemente intonacata di bianco e sormontata da un arco spezzato e lastra marmorea. Il secondo livello è costituito da un pannello murario con motivo a doppia lesena ionica che incornicia il quadrante marmoreo dell'orologio ottocentesco. Il terzo livello è, poi, costituito dalla vela campanaria, un fornice a forma di tempietto con una monofora centrale, raccordato al piano inferiore mediante marcapiani e volute.
Fondazioni
Le fondazioni della chiesa andavano un tempo ad insistere sui bordi del torrente, che percorrreva il centro della città. Successivamente il fiume è stato coperto dalla strada e le fondazioni sono state inglobate negli ambienti ricavati al piano terra.
Elementi decorativi
Gli elementi decorativi presenti nella chiesa si rifanno a varie epoche storiche, anche molto distanti tra loro. Le antiche decorazioni murarie dell'endonartece (lato sinistro) sono costituite da una serie di archi in pietra intrecciati di stile moresco e da affreschi, mentre la navata centrale e le volte riportano decorazioni settecentesche e ottocentesche in stucco. Sono stati riportate a vista alcuni tratti delle murature originarie, liberate dai successivi intonaci, e stratificazioni intermedie.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale dell'edificio è essenzialmente basato su muratura portante e sistema di coperture archivoltate.
Sagrato
Il monumentale sagrato è urbanisticamente molto interessante, in quanto sopraelevato e accessibile dalla lunga scalinata bianca che parte dalla piazza. L'accesso al sagrato, alla sommità della scala, è costituito da un cancello inserito in un fornice in stile tardobarocco. Il sagrato ha l'aspetto di una terrazza, a forma rettangolare, quasi interamente circondata da edifici: ad est il porticato, a nord la facciata della chiesa con la monumentale porta bronzea, ad ovest la piccola facciata dell'adiacente chiesetta dell'immacolata. L'unico lato libero, a sud, è recintato da parapetto in muratura e dal fornice. Il sagrato acquista, così, l'aspetto di belvedere sulla piazza cittadina. La parte sinistra del sagrato è realizzata al di sopra del cavalcavia.
Portico
Il portico, che sorge al lato destro del sagrato, è a due campate, coperto da crociere ogivali. Portato alla luce dai recenti restauri, era precedentemente chiuso e annesso alla chiesa, di cui fungeva da antica sacrestia.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (2012)
L'adeguamento liturgico è stato realizzato nel 2012, lasciando inalterato lo spazio strutturale del presbiterio (compreso l'antico altare a muro in muratura e stucco e i gradini antistanti). Sono stati introdotti semplici arredi mobili in legno: l'altare rivolto al popolo (collocato alla base dei gradini dell'altare preconciliare), un modesto ambone (collocato a sinistra dell'altare a ridosso del primo gradino del presbiterio) ed una sede con dorature e tappezzeria, affiancata da sgabelli laterali (posizionata sull'antica predella).