chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Ravello Amalfi - Cava De' Tirreni chiesa sussidiaria SS. CORPO DI CRISTO Parrocchia Santa Maria Assunta Pianta; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Impianto strutturale nessuno XIV - XIV (fondazione intero bene); 1490 - XVII(notizie varie intero bene); XVIII - XVIII(trasformazioni intero bene); XIX - XIX(rifacimento pavimento); 1823 - 1823(restauro intero bene); XX - XX(giurisdizione intero bene); 1996 - 2000(restauro intero bene)
Chiesa del Santissimo Corpo di Cristo
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa del Santissimo Corpo di Cristo <Ravello>
Altre denominazioni
Arciconfraternita SS. Nome di Gesù Cappella di S. Pantaleone Chiesa del Corpo di Cristo Chiesa del SS. Corpo di Cristo Chiesa di S. Pantaleone Confraternita del SS. Nome di Gesù Rettoria di S. Pantaleone SS. CORPO DI CRISTO
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
barocco (rifacimento interno)
gotico (impianto originario)
neomedievale (restauri interni)
Notizie Storiche
XIV - XIV (fondazione intero bene)
La chiesa del Santissimo Corpo di Cristo fu costruita probabilmente nel corso del secolo XIV in stile gotico, lungo una stradina adiacente alla navata sinistra del duomo di Ravello. Un selciato stradale, la cosiddetta "via tecta", ancora oggi visibile, divideva i due edifici e conduceva presumibilmente al rione Toro nei pressi del palazzo vescovile. Secondo qualche studioso la chiesa potrebbe essere, invece, antecedente al duomo.
1490 - XVII (notizie varie intero bene)
Già utilizzata come cimitero del duomo, la piccola chiesa divenne nel 1490 la sede della confraternita dedicata al Santissimo Nome del Gesù, che vi costruì tre altari e la sacrestia. A partire dagli inizi del secolo XVII essa venne, invece, associata alla confraternita del Santissimo Corpo di Cristo nelle sacre visite, assumendone anche il titolo. Si ipotizza che si tratti della stessa confraternita, che ebbe denominazioni differenti.
XVIII (trasformazioni intero bene)
Nel corso del secolo XVIII l'antica chiesa fu soggetta ad un massiccio intervento di rifacimento teso a consolidarne la struttura. Durante il corso dei lavori, che interessarono principalmente l'abside poligonale, furono tamponate le monofore della struttura originaria ed ampliata la sezione dei contrafforti, sui quali fu elevata la nuova calotta dell'abside. Le superfici interne furono decorate con lesene, modanature, fregi ed ovali in stucco, di gusto barocco. Furono aperte cappelline in abside e lungo la navata. Questi interventi furono probabilmente conseguenti ai lavori di rimaneggiamento barocco del duomo di metà secolo.
XIX - XIX (rifacimento pavimento)
Il pavimento fu sostituito nella seconda metà del secolo XIX.
1823 (restauro intero bene)
Al 1823 risale un intervento restaurativo di cui non si può precisare la natura.
XX (giurisdizione intero bene)
Nel 1929 la confraternita trasferì la propria sede presso la chiesa di San Giovanni del Toro e nel 1950 si estinse definitivamente. La chiesa del Santissimo Corpo di Cristo da allora è divenuta sussidiaria della parrocchia.
1996 - 2000 (restauro intero bene)
I lavori di restauro, iniziati nel 1996 e terminati nel 2000, hanno riportato in luce l'aspetto dell'antica chiesa medievale. L'abside poligonale trecentesca è stata ripristinata mediante la riapertura delle monofore originarie e la demolizione parziale di alcuni elementi successivi per consentire una lettura sincronica della fase medievale e di quella settecentesca.
Descrizione
La chiesa del Santissimo Corpo di Cristo fa parte del complesso monumentale del Duomo di Ravello, una della principali emergenze architettoniche diocesane. La chiesa si sviluppa parallelamente alla navata sinistra del duomo e da esso è separata mediante uno spazio libero denominato "via tecta", ma un piccolo ambiente di passaggio permette il collegamento tra i due edifici sacri. Il contesto è composto dal centro storico di Ravello che si sviluppa tra la piazza Vescovado e la collinetta del Toro, su un territorio a lieve acclività caratterizzato da una densa edificazione storica e stratificata e da ampie aree verdi, giardini, viali. La chiesa ha una facciata semplice a capanna, quasi interamente occlusa da corpi di fabbrica vari, tra cui una sorta di portico unito ad un piccolo sagrato recintato e aperto sul lato sinistro del complesso. L'interno si sviluppa longitudinalmente e si compone di una sola navata rettangolare suddivisa in due campate, coperte da volte a crociera. La conclusione è data da un'abside poligonale con deambulatorio e copertura a spicchi di cupola. Le pareti della navata non presentano particolari rilievi architettonici e ornamentali ma un semplice cornicione, poco accentuato, corre nella parte superiore e gira anche in abside. L'abside, piuttosto profonda, è preceduta da paraste composite, addossate alle pareti, ed è arricchita mediante lesene angolari e aperture varie (una monofora e quattro ovali) alle pareti, cornici e ornamentazioni barocche in stucco all'intradosso della copertura. In controfacciata è presente una cantoria sorretta da una volta a botte ribassata inserita in corrispondenza della campata di ingresso. Le superfici murarie sono rifinite in intonaco civile chiaro. L'illuminazione naturale è piuttosto disuniforme, abbondante in abside e bassa nella navata.
Pianta
La chiesa presenta un impianto longitudinale a navata unica e una terminazione ad abside poligonale. La navata ha forma planimetrica rettangolare ed è suddivisa in due campate mediate semicolonne addossate alle pareti laterali, in mezzeria. Le pareti sono uniformi e prive di ulteriori articolazioni architettoniche. Vi sono due ingressi: quello principale, in asse alla navata, si apre al di sotto di un portico esterno ed immette in un vestibolo interno, corrispondente alla cantoria; l'altro ingresso è in fondo alla parete destra e mette in collegamento con l'adiacente duomo, mediante un piccolo ambiente di passaggio. L'area absidale, destinata a presbiterio, è rialzata di un gradino ed introdotta dai piedritti delle lesene laterali; accoglie un altare ligneo preconciliare. L'abside è circondata da una sorta di deambulatorio, con cui è in collegamento mediante tre varchi praticati nelle sue pareti.
Facciata
La chiesa manca di una vera facciata, in quanto il fronte anteriore (a capanna) è occupato da vari corpi di fabbrica antistanti. L'ingresso principale (in asse alla navata) si apre su di un piccolo spazio rettangolare (lato sinistro), molto stretto, parzialmente scoperto, intercluso dalle costruzioni circostanti e libero su di un solo fronte. Tale spazio è in occupato, nella parte più interna, da un portico a copertura a botte sormontato da un corpo di fabbrica in cui si apre una bifora. Sul fronte libero è presente una recinzione metallica, mentre sul lato opposto, sotto il portico, si apre un varco secondario che dà accesso all'adiacente duomo.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è in mattonelle maiolicate a disegni geometrici e colori forti (con prevalenza del verde e del rosaceo). L'abside ha pavimentazione al rustico.
Coperture
La navata della chiesa presenta due volte a crociera (relative alle due campate). L'abside è coperta da cupola a spicchi costolonati ed estradossatta. La cantoria è coperta da una volta a botte a sesto ribassato. L'esterno è composto da tetto a doppio spiovente con copertura in cotto tradizionale.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è di tipo tradizionale in muratura continua portante e orizzontamenti archivoltati. La struttura del tetto è in legno.