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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Maiori
Amalfi - Cava De' Tirreni
chiesa
sussidiaria
S. Domenico
Parrocchia Santa Maria a Mare
Pianta; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Cappelle laterali; Coperture; Elementi decorativi; Impianto strutturale; Sagrato
presbiterio - aggiunta arredo (2014)
1656 - 1689(fondazione e costruzione monastero carattere generale); 1660 - 1660(decreto di erezione monastero carattere generale); 1692 - 1755(costruzione intero bene); 1755 - 1755(consacrazione intero bene); 1771 - 1771(costruzione altare maggiore); 1809 - 1811(variazione d'uso e di titolo intero bene); 1943 - 1980(variazioni intero bene); 2002 - 2003(lavori di restauro facciata e coperture); 2012 - 2016(lavori di restauro e dotazione impianti interno)
Chiesa di San Domenico
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Domenico <Maiori>
Altre denominazioni Chiesa del Rosario
Chiesa del Santissimo Rosario
Chiesa del SS. Rosario
Chiesa della Madonna del Rosario
Chiesa di S. Domenico
S. Domenico
Autore (ruolo)
Giordano, Francesco (costruzione)
De Marino, Pietro (progetto iniziale)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione altare maggiore)
barocco (costruzione)
rococò (costruzione portale)
barocco (costruzione facciata)
Notizie Storiche

1656 - 1689 (fondazione e costruzione monastero carattere generale)

Il Comune di Maiori approvò con deliberazione del 15 ottobre 1656 la costruzione del complesso conventuale, comprendente la Chiesa, con l'originario titolo del "SS. Rosario". Il progetto era dell'architetto napoletano Pietro De Marino. I fondi necessari alla costruzione erano messi a disposizione dal nobile locale Leonardo Russo. La costruzione fu terminata nel 1689. Il monastero era destinato ad accogliere la famiglia religiosa dei Domenicani.

1660  (decreto di erezione monastero carattere generale)

L’Arcivescovo di Amalfi mons. Stefano Quaranta il 10 marzo 1660 emise il decreto di erezione del complesso conventuale. Il 25 maggio dello stesso anno il Capitolo della Collegiata cedette ai Domenicani l'antica chiesetta di San Giovanni de Campulo, che fu utilizzata fino alla sua demolizione (1723), per far posto all'attuale chiesa.

1692 - 1755 (costruzione intero bene)

La Chiesa fu costruita sul modello della Chiesa di Sant'Agostino di Salerno, come si legge nella "Cronaca del Monastero". I lavori, iniziati il 10 maggio 1692, su progetto dell'architetto Francesco Giordano (che probabilmente rielaborò il progetto originario dell'architetto De Marino), proseguirono con molte interruzioni fino al 1755.

1755  (consacrazione intero bene)

La consacrazione della Chiesa, fatta dal vescovo di Ravello e Scala, mons. Biagio Chiarelli, avvenne il 19 ottobre 1755.

1771  (costruzione altare maggiore)

L'altare maggiore marmoreo è stato costruito a Napoli nel 1771 e poi trasferito e sistemato nella chiesa di Maiori.

1809 - 1811 (variazione d'uso e di titolo intero bene)

Con la soppressione del Monastero nel 1809, la chiesa fu chiusa al culto per essere poi riaperta per interessamento delle autorità civili ed ecclesiastiche nel 1811. Non più utilizzata dai frati, fu costituita in Rettoria ed affidata ad un sacerdote, in dipendenza dalla chiesa Collegiata.

1943 - 1980 (variazioni intero bene)

Negli anni del Secondo Conflitto Mondiale, la chiesa fu adibita a ospedale da campo durante lo sbarco degli alleati. Nel 1954 fu adibita ad uso civile per far fronte alle pubbliche esigenze in seguito all'alluvione. Fortemente colpita dal sisma del 1980, la chiesa cadde in disuso e in abbandono.

2002 - 2003 (lavori di restauro facciata e coperture)

Negli anni 2002-2003 sono stati eseguiti interventi di restauro, a cura della Soprintendenza ai B.A.P. di Salerno, a varie riprese, riguardanti principalmente la facciata e le coperture, ma anche parti dell'interno.

2012 - 2016 (lavori di restauro e dotazione impianti interno)

Negli anni 2012-2014 sono stati portati a compimento i precedenti restauri dell'interno della chiesa (restauro della pavimentazione maiolicata, rifacimento degli intonaci, consolidamento degli altari marmorei, opere impiantistiche) e al suo esterno (intonaci delle facciate). Gli interventi hanno permesso la completa restituzione dell'edificio al culto. La riapertura è avvenuta l'08.08.2014. Nel periodo 2015-2016 sono state eseguite ulteriori opere impiantistiche.
Descrizione

La chiesa di San Domenico è parte del grande complesso monumentale del Santissimo Rosario, che comprende anche l'ampio edificio dell'ex convento domenicano, la sacrestia ed altri locali. Il convento rappresenta una notevole emergenza architettonica nel tessuto cittadino, sia per la sua ampia dimensione sia per la funzione sociale e religiosa svolta nella città di Maiori. Il complesso sorge nelle immediate vicinanze del centro storico, a monte di esso, inglobato nell'espansione moderna dell'abitato. Poco distante dal fiume Reghinna Major, che attraversa l'intera città, si colloca sulle prime alture della valle solcata dal fiume stesso. La chiesa, la sacrestia e i locali annessi occupano la parte destra del complesso conventuale. La facciata della chiesa e quella del convento si affiancano ad angolo retto e i rispettivi attigui ingressi si aprono sullo stesso sagrato. L'aula sacra, in stile barocco napoletano, ingentilita da raffinate decorazioni, si presenta a pianta cruciforme, ad una sola grande navata, affiancata da profonde cappelle laterali e terminante in un ampio presbiterio. In prossimità dell'ingresso, sul lato sud del convento, è sistemato il vano alloggio delle campane. La partitura architettonica delle pareti laterali si compone di un solo livello di lesene a capitello corinzio (con inserzione di teste d'angelo), a ritmo binato che scandisce una alternanza di arcate a tutto sesto (corrispondenti alle cappelle laterali) e e moduli murari di minore estensione. Al di sopra delle lesene corre una slanciata trabeazione, su cui si imposta la volta a botte lunettata di copertura, suddivisa in settori mediante sottarchi corrispondenti alle partizioni inferiori. Analoghi partiti architettonici decorano i bracci del transetto e il presbiterio in continuità con la navata. L'illuminazione è piuttosto ampia grazie alle ampie finestre della fiancata destra.
Pianta
La pianta della chiesa è di tipo longitudinale, a croce latina e navata unica, con transetto contenuto nel perimetro di base. L'ingresso è unico e centrale ed immette in un piccolo endonartece sormontato dalla cantoria. La navata, collegata direttamente allo spazio dell'endonartece, presenta per ciascun lato due profonde cappelle e si conclude con due robusti piedritti all'attacco del transetto. Il transetto, caratterizzato da bracci poco profondi, ospita alle estremità di questi delle cappelle con altari marmorei ed ha piano di calpestio rialzato di un gradino. Il quarto braccio è introdotto da piedritti analoghi a quelli della navata ed ospita l'area presbiteriale articolata su un piano a doppia quota, introdotta anteriormente da balaustra marmorea in linea sagomata avanzata verso il transetto. L'area presbiteriale accoglie sia l'altare preconciliare che il nuovo arredo liturgico.
Facciata
La facciata, di sobrio gusto barocco, si articola su due livelli, di cui il primo in stile composito ed il secondo fantasioso. Al primo livello è presente un portale monumentale, di gusto rococò, caratterizzato da un pregevole ornamento in stile corinzio, in pietra scura scolpita, con sommità semicircolare racchiudente un tondo affrescato. Il secondo livello presenta una ampia finestra rettangolare in asse con il portale, adornata da cornici in stucco, volute e cartiglio. La conclusione è composta da frontone con oculo centrale ovale, sormontato in sommità da volute. La decorazione della facciata è ingentilita da paraste, capitelli, volute, marcapiani. Mentre il lato sinistro del manufatto è tagliato dalla facciata trasversale del convento, la fiancata destra presenta un singolare contrafforte decorato in sommità con volute, che contribuisce in modo determinante alla particolare forma piramidale della facciata.
Pavimenti e pavimentazioni
L'intero spazio della navata mostra un antico pavimento in cotto napoletano settecentesco, con inserti dipinti di ceramica vietrese, purtroppo in cattivo stato di conservazione.
Coperture
La copertura è composta da una grande volta a botte decorata, che copre l'intero invaso architettonico ed è impostata sull'alta trabeazione sormontante gli archi delle cappelle laterali. Nella base della volta si aprono ampie lunette che ospitano i finestroni laterali. Il transetto è invece coperto dalla grande cupola centrale conclusa da un slanciato lanternino con vetrate. Anche il presbiterio (quarto braccio) è coperto a botte. Gli estradossi delle volte e della cupola sono protetti da tetto a doppio spiovente, con oculi di sfiato, ricoperto da manto in cotto tradizionale.
Cappelle laterali
Arricchiscono le pareti laterali quattro cappelle a pianta rettangolare e copertura a botte, due per lato, finemente decorate con volute, conchiglie e motivi naturalistici in stucco. Ciascuna, rialzata di un gradino rispetto alla navata, ospita un pregevole altare marmoreo sormontato da notevoli apparati decorativi in stucco.
Coperture
La sacrestia è collocata a sinistra dell'ingresso ed è accessibile dalla chiesa mediante un varco presso la prima cappella. Tra la chiesa e la sacrestia è presente un vano di collegamento, coperto a doppia crociera. Interamente voltata a botte, con sottarco centrale, la sacrestia presenta pareti ornate da sculture e stucchi che rappresentano angeli e soggetti vari.
Elementi decorativi
La chiesa presenta una ricca veste decorativa barocca, fatta di fini stucchi a differenti soggetti. Emergono le cornici che sottolineano le diverse partizioni e membrature architettoniche, sia nell'alzato che agli intradossi delle coperture. Degni di particolare nota sono gli apparati ornamentali che arricchiscono l'altare maggiore e tutti gli altri altari presso le cappelle laterali e i bracci del transetto; essi sono composti da pregevoli edicole variamente lavorate a stucco mediante elementi architettonici a lesene e trabeazioni, motivi floreali, volute, cartigli, capitelli, fregi. La rifinitura cromatica delle pareti è basata su intonaco civile bianco e ocra.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale in elevazione è essenzialmente costituito da muratura portante variamente articolata in setti e tratti continui, in tufo, pietrame e malta. Gli orizzontamenti sono costituiti da strutture muraria archivoltate in diversa tipologia. Il tetto ha struttura a capriate lignee.
Sagrato
La disposizione ad angolo retto tra la chiesa e l'edificio del convento individua un ampio sagrato trapezoidale allungato, su cui prospettano sia la facciata principale della chiesa sul lato ovest sia l’ingresso al convento sul lato sud. Il grazioso sagrato, pavimentato in pietra locale, è in leggera pendenza e sistemato a cordonata, raccordandosi armoniosamente all'intorno urbanistico.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2014)
L'adeguamento liturgico, realizzato nel 2014, non ha comportato interventi strutturali e ha lasciato inalterato e in loco l'altare preconciliare in marmo commesso con suoi gradini e predella antistanti, nel rispetto della conformazione dell'area presbiteriale. Sono stati, invece, introdotti un altare in legno scolpito (di forma scatolare, proveniente dalla Collegiata di Santa Maria a Mare) sul secondo gradino del presbiterio (centralmente), un modesto ambone sulla destra (composta da un piedritto ligneo a forma di colonna) e una sede presidenziale in legno dorato e tappezzeria (affiancata da sedute minori) al di sopra dell'antica predella.
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