chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Gete Tramonti Amalfi - Cava De' Tirreni cappella sussidiaria S. Angelo Parrocchia San Michele Arcangelo Pianta; Facciata; Coperture; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Sagrato; Preesistenze presbiterio - intervento strutturale (1980); presbiterio - aggiunta arredo (2010) II - II(preesistenze carattere generale); VIII - XIII(fondazione intero bene); 1571 - 1571(visita pastorale intero bene); 1735 - 1735(notizie generali intorno); 1931 - 1954(costruzione e distruzione corpo avanzato); 1970 - 1980(restauro intero bene); 1980 - 1980(giurisdizione intero bene); 2009 - 2010(restauro intero bene)
Cappella di Sant'Angelo
Tipologia e qualificazione
cappella sussidiaria
Denominazione
Cappella di Sant'Angelo <Gete, Tramonti>
Altre denominazioni
Cappella di S. Michele Arcangelo Cappella Madonna delle Grazie Cappella Sotto S. Angelo Chiesa di S. Angelo S. Angelo
Ambito culturale (ruolo)
romanico meridionale (costruzione)
gotico (completamento)
Notizie Storiche
II (preesistenze carattere generale)
La grotta naturale, in cui è stata successivamente costruita la cappella di Sant'Angelo, era utilizzata come necropoli pagana nel II secolo e custodiva urne cinerarie e affreschi, in parte ancora oggi conservati. Queste antiche vestigia vengono riferite alla presenza dei "Geti", che furono tra le prime popolazioni ad abitare la zona.
VIII - XIII (fondazione intero bene)
L'origine della cappella di Sant'Angelo è collegata alla Laura (insieme di insediamenti eremitici rupestri) che sorse nel territorio di Gete (in Tramonti) fin dal V-VI secolo. Gli studiosi ritengono che la cappella risalga all'VIII secolo e sia nata come semplice luogo di culto in grotta. Successivamente, intorno al XII-XIII secolo (forse 1181), furono erette le prime strutture murarie, inserite nell'anfratto roccioso, che ne hanno fatto una vera e propria cappella rupestre. Restano elementi di un primitivo stile romanico, inglobati poi in successivi ampliamenti e completamenti in stile gotico.
1571 (visita pastorale intero bene)
Nel 1751, nella sua visita pastorale, il vescovo mons. C. Montilio interdisse il culto presso la cappella a causa delle condizioni insalubri e indecorose dell'edificio.
1735 (notizie generali intorno)
Citiamo la tesi (S. Fierro) secondo la quale l'attuale cappella è la parte superstite dell'antica chiesa parrocchiale intitolata a Sant'Angelo di Gete, crollata in seguito ad un'alluvione nel 1735.
1931 - 1954 (costruzione e distruzione corpo avanzato)
Nel 1931 fu costruito un corpo di fabbrica antistante la grotta, come completamento ed ampliamento delle strutture rupestri. Nel 1954, in seguito ad un'alluvione, tale corpo avanzato venne distrutto e tornarono le strutture originarie in luce.
1970 - 1980 (restauro intero bene)
Negli anni tra il 1970 e il 1980, la struttura fu sottoposta a restauro ad opera della Soprintendenza di Napoli, che recuperò le linee architettoniche originarie.
1980 (giurisdizione intero bene)
La cappella era divenuta proprietà privata della famiglia Russo ma nel 1980 fu ceduta alla parrocchia di San Michele Arcangelo, che l'ha utilizzata come chiesa sussidiaria.
2009 - 2010 (restauro intero bene)
Negli anni 2009-10 la cappella, lasciata precedentemente nell'incuria e nell'abbandono, è stata sottoposta a delicati interventi restaurativi, che hanno conservato le strutture originarie superstiti, integrandole con nuove inserzioni architettoniche (di modesta entità) per restituire il manufatto alla sua funzione. La cappella è stata riaperta al culto nel 2010 ed è diventata oggetto di grande interesse.
Descrizione
La cappella di Sant'Angelo in Gete di Tramonti è un singolare esempio di architettura rupestre, realizzato sfruttando un'ampia grotta naturale, all'interno della quale è stato ricavato lo spazio sacro con strutture murarie adattate alle pareti naturali dell'anfratto. La cappella sorge a poca distanza dalla chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, in un contesto territoriale in gran parte collinare e boscoso, con rada edificazione colonica a carattere sparso. All'interno della grotta sorge la cappella, la cui pianta (pressoché quadrata) è suddivisa in due navate di due campate ciascuna, absidate, di ampiezza differente. La navata di sinistra è la maggiore e ospita il presbiterio. Il singolare spazio interno della cappella è scandito, nell'insieme, in quattro campate da due colonne scolpite centrali, mentre le pareti laterali sono per la gran parte in pietra irregolare a vista con inserzioni di intonaci rustici e resti di affreschi; le coperture sono volte a crociera irregolari (parzialmente intonacate). Ai lati e posteriormente si sviluppano piccoli ambienti, alcuni dei quali conservano resti di un'antica area cimiteriale e altre preesistenze architettoniche. Tutto lo spazio architettonico è condizionato dalla forma della grotta naturale, alla quale si raccorda. La facciata, che si sviluppa in prossimità del limite anteriore della grotta, è composta da due fornici irregolari (corrispondenti alle due navate interne), in gran parte liberi e con ampie vetrate. L'illuminazione naturale è particolarmente suggestiva e proviene dalle vetrate anteriori e da piccole aperture laterali.
Pianta
La pianta della chiesa si compone di due navate affiancate a sviluppo longitudinale, entrambe absidate. La navata sinistra è più ampia e funge da navata principale, accogliendo il presbiterio in abside. La navata destra, invece, presenta alcune aperture lungo la parete laterale, che danno in piccoli ambienti a piani sfalsati. Entrambe le navate sono suddivise in due campate. Le due absidi sono comunicanti tra loro e ciascuna di esse si compone di una piccola campata seguita da uno spazio semicircolare. L'ingresso principale, presente dinanzi alla navata sinistra, è composto da una vetrata a tutta altezza. Un ulteriore ingresso, ad arco acuto, con inferriata, si apre nella parete laterale della prima campata della navata principale. Tra le due navate sorgono singolari colonnine marmoree, di cui una inglobata nelle vetrate della facciata. Le pareti non presentano ulteriori articolazioni architettoniche.
Facciata
La facciata della cappella si innalza pressappoco sul limite esterno della grotta e si compone principalmente di due fornici di differente ampiezza. Quello di sinistra, più alto e ad arco a tutto sesto (benché irregolare), è chiuso per metà da una parete in pietra; quello di destra, più basso e ad arco ogivale, presenta un basso muretto alla base ed è per il resto completamente libero; le parti libere di entrambi i fornici sono protette da ampie vetrate moderne; la vetrata di sinistra permette anche l'ingresso alla cappella. I due fornici sono accostati mediante una colonna marmorea centrale e, nella parte superiore, presentano profilo corrispondente all'estradosso irregolare delle coperture. Al lato destro della facciata vi sono accenni di altre strutture murarie, in parte raccordati alla roccia naturale. A sinistra, invece, si sviluppa la facciata laterale che va ad unirsi ad un criptoportico cieco. La superficie delle facciate è per lo più a pietra a faccia vista (opus incertum), con tratti intonacati di bianco.
Coperture
Le coperture sono composte da volte a crociera, irregolari e a vario profilo, sulle quattro campate delle navate e sulle due campate absidali, e catini emisferici sulle absidi. Gli intradossi sono per lo più irregolari, in muratura a vista, con tracce di intonaci decorativi. Tutte le coperture sono estradossate ed si sviluppano quasi interamente al di sotto della grotta, raccordandosi alla roccia naturale.
Elementi decorativi
Sono presenti solo alcune tracce di intonaci, affreschi e cornici decorative alle pareti e, soprattutto, alle volte. E' presente una colonna marmorea di rara fattura con capitello corinzio.
Pavimenti e pavimentazioni
Sia la pavimentazione della chiesa che quella del sagrato è interamente realizzata in cotto (posato a righe in chiesa e a spina di pesce sul sagrato).
Impianto strutturale
L'impianto strutturale, di tipo tradizionale, si compone di muratura continua in funzione portante, colonne marmoree e setti murari in elevazione, mentre gli orizzontamenti sono tutti archivoltati in muratura. La muratura, in gran parte, è lasciata a vista, senza intonaci.
Sagrato
Il sagrato è costituito da un ampio spazio aperto, di forma molto articolata e a più livelli. Dinanzi alla facciata della chiesa corre un rialzo di un gradino. Collegato al sentiero di accesso mediante una rampa gradinata, il sagrato è dotato di recinzioni, arredi esterni, alberature varie e si mostra come terrazza circondata da ambiente rurale e silvestre. Esso è parzialmente costruito sull'alveo di un ruscello.
Preesistenze
Si segnalano elementi architettonici preesistenti e collegati ad un'antica necropoli, disposti in tutta l'area circostante alla cappella, tra cui cellette rupestri, arcosoli ed urne cinerarie. Inoltre sono presenti, sulla sinistra, strutture formanti un criptoportico cieco a più arcate, probabilmente estraneo alla cappella.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1980)
L'adeguamento liturgico fu realizzato al termine dei lavori di restauro che interessarono l'edificio negli anni 1970-80; in tale contesto fu anche autorizzato. Il nuovo presbiterio occupa tutta l'area absidale sinistra con un primo gradino anteriormente e un secondo gradino in fondo all'abside. Al centro del primo gradino si erge il nuovo altare rivolto al popolo, composto da due piedritti di forma rettangolare, rivestiti in marmo, senza paliotto, reggenti una mensa in marmo. Inoltre, furono aggiunti una sede in marmo grigio, con alto schienale (posta centralmente sul secondo gradino del presbiterio e addossata alla parete dell'abside), e l'ambone in legno (a sinistra dell'altare). In epoca imprecisata era andato perso il vecchio altare, di cui non resta alcuna testimonianza.
presbiterio - aggiunta arredo (2010)
Nel contesto del lavori restaurativi del 2009-2010, la precedente sede in marmo è stata eliminata e sostituita da alcune modeste sedute in legno, provvisorie.