chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Macereto Visso Camerino - San Severino Marche santuario diocesano Macereto Parrocchia di Maria Santissima Interno; Impianto strutturale; Coperture; Elementi decorativi; Preesistenze altare - aggiunta arredo (1980) 1359 - 1589(preesistenze carattere generale); 1527 - 1570(progettazione e costruzione intero bene); 1580 - XVII(decorazione pittorica interno); 1584 - 1696(completamento della cappella interna intero bene); 1741 - 1992(restauro intero bene); 1997 - 1999(restauro dei portali intero bene); 2016 - 2018(danni sismici intero bene)
Santuario di Macereto
Tipologia e qualificazione
santuario diocesano
Denominazione
Santuario di Macereto <Macereto, Visso>
Altre denominazioni
Santuario della Madonna di Macereto
Ambito culturale (ruolo)
maestranze ticinesi (costruzione)
maestranze lombarde (completamento della cappella interna)
maestranze marchigiane (restauro)
ambito marchigiano (decorazione pittorica)
maestranze marchigiane (restauro dei portali)
maestranze ticinesi (progettazione)
Notizie Storiche
1359 - 1589 (preesistenze carattere generale)
In territorio di Macereto esisteva un tempo un castello, più volte contesto tra i comuni di Camerino e Visso. Sull'omonimo altipiano fu eretta nel 1359 una prima chiesa nel luogo dove si racconta che i muli che trasportavano una statua della Madonna, si inginocchiarono e non vollero più ripartire. La chiesa fu custodita fino al 1373 da frate Ugolino Magalotti, poi beatificato. L'eremo divenne meta di pellegrinaggi per la fama di santità del frate e per il miracolo nel 1414 di un tale Angelo di Forsivo che recuperò la vista. Nel XV secolo Ussita imponeva ai suoi cittadini di visitare la chiesa sotto pena di 10 soldi, mentre Visso dal 1589 istituiva per ogni Lunedì di Pasqua una solenne processione fino al santuario. La chiesa fu poi inglobata nel santuario.
1527 - 1570 (progettazione e costruzione intero bene)
L'accordo tra le autorità comunali di Visso ed il capitolo della Collegiata fu raggiunto nel 1527 quando venne deciso di affidare la costruzione del santuario a maestri lombardi allora residenti a Visso: si ricordano Gian Battista da Bissone e Filippo Salvi (in realtà provenienti da Lugano) che tra il 1524 ed il 1563 diresse i lavori della chiesa della Consolazione a Todi. Rimane sconosciuto il nome del progettista. I lavori iniziarono nel 1528 e furono sospesi nel 1539 quando Gian Battista morì. I lavori ripresero soltanto nel 1553 sotto la direzione di Salvi. Nel 1558 i lavori furono affidati a Carlo Salvi di Tommaso che negli anni '60 del Cinquecento completò il cornicione esterno a base del tamburo e i tre portali datati 1563, 1565 e 1566. Alcuni cedimenti del terreno che provocarono il crollo del primo campanile impedirono a Filippo Salvi di innalzare la cupola come da progetto. Intorno agli anni '70 del Cinquecento la struttura era terminata.
1580 - XVII (decorazione pittorica interno)
Simone de Magistris dipinse gli affreschi dell'abside dell'altare maggiore e operò tra il 1580 e l'inizio del XVII secolo. Egli affrescò in alto la Pentecoste, la Natività della Vergine e la Presentazione al tempio. Al centro domina la Deposizione di Cristo dalla croce, mentre ai lati sono raffigurate la Natività e l'Adorazione dei Magi.
1584 - 1696 (completamento della cappella interna intero bene)
La chiesa originale inglobata al centro della chiesa fu completata a partire dal 1584. Il capomastro Francesco Casella da Corona (Lugano) diresse i lavori fino al 1595 lasciando la cappella incompiuta. I lavori si protrassero fino al 1604 mentre i due portali furono terminati nel 1696.
1741 - 1992 (restauro intero bene)
Interventi di restauro risultarono necessari nell'arco dei secoli: nel 1741, nel 1874, nel 1924 e nel 1984, terminati nel 1992. Per quasi tutti gli interventi fu necessario il ripristino dei paramenti esterni in pietra che minacciavano di staccarsi dalla struttura.
1997 - 1999 (restauro dei portali intero bene)
A seguito del terremoto del 1997 fu necessario intervenire sui tre portali. Nel 1999 venne approvato il progetto di restauro che prevedeva l'imperneazione degli elementi dei portali con perni in acciaio inox e resina epossidica realizzata dall'interno della chiesa.
2016 - 2018 (danni sismici intero bene)
Il sisma del 2016 e le seguenti scosse telluriche hanno decretato la chiusura precauzionale della chiesa, dichiarata inagibile dalle competenti autorità.
Descrizione
Il santuario della Madonna di Macereto sorge su un altipiano a circa mille metri sul livello del mare. Il santuario è parte di un complesso monumentale del quale fanno parte la Casa dei Pellegrini, la Casa del Corpo di Guardia ed il Palazzo delle Guaite. Questo si trova a nord del santuario e costituisce oltre al santuario un bell'esempio di architettura tardo rinascimentale mutuato da caratteri locali tradizionali.
La chiesa sorse come meta di pellegrinaggi nel secondo Trecento e per lunghi anni rimase una semplice chiesa. Al principio del XVI secolo il comune di Visso prese l'iniziativa di costruire una più ampia sede per il santuario. In quegli anni lavoravano in zona capomastri di origine lombarda e ticinese e fu loro affidato il compito di progettare e costruire il santuario. La chiesa appare oggi come tipico tempio rinascimentale a pianta centrale incentrata su pianta ottagonale. L'asse che collega l'ingresso principale ed il presbiterio si colloca sulla direttrice canonica est - ovest. I tre portali esternamente sono ornati di timpani retti da colonne a tutto tondo poggiate su plinti scolpiti. Il progetto originale prevedeva la costruzione di una cupola ma il cedimento del terreno che provocò il crollo del campanile costrinse le maestranze a coprire la chiesa con una tribuna ottagonale.
Interno
La pianta del santuario all'interno è riconducibile ad un croce greca. Al centro della chiesa è visibile la cappella originale rivestita di ornamenti lapidei nel tardo Cinquecento. Passata la cappella ci troviamo al cospetto dell'altare maggiore la cui abside conserva gli affreschi di Simone de Magistris. Quattro grandi archi con decorazioni nell'intradosso sostengono la tribuna ottagonale. Le vele sono rinforzate da costoloni in pietra. Sotto le volte degli archi sono aperti dei balconi a modo di matronei. Alla base dei quattro angoli sono ricavate ampie nicchie dove sono collocati i confessionali.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante e pilastri posti in opera con blocchi di pietra.
Coperture
Tetto a padiglione a base ottagonale con solai in laterizio rivestiti esternamente in coppi, sorretti da impalcato ligneo di capriate, travi ed arcarecci.
Elementi decorativi
L'abside del presbiterio fu decorata con stucchi e dipinta da Simone de Magistris tra il 1580 e i primi anni del Seicento. Il registro superiore raffigura nei tre dipinti la nascita della Vergine Maria, la Presentazione al tempio ed al centro la Pentecoste. Nel registro centrale le tre scene rappresentano la Nascita di Gesù, la Deposizione dalla Croce e la sua Presentazione al tempio. Sulle lesene sono dipinti simboli cristiani.
Preesistenze
Al centro della chiesa fu mantenuta la struttura della chiesa originaria ornandola con una preziosa decorazione lapidea sull'esempio della Santa Casa di Loreto. Un'ampia finestra centrale è delimitata ai lati da doppie lesene corinzie tra le quali trovano spazio nicchie sovrapposte. Sulle pareti nord e sud della cappella si aprono due ingressi ornati di timpani curvi spezzati. Sul fregio della cappella corre una decorazione a greche sotto la quale sono scolpiti festoni penduli. L'interno è voltato a botte. L'altare custodisce al centro la statua della Madonna col Bambino che fu meta di pellegrinaggi dopo il miracoloso evento del 1359.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1980)
Al termine dei restauri eseguiti nei primi anni '80 del XX secolo fu posizionato l'altare in legno al centro del presbiterio. Il tabernacolo è parte dell'altare preconciliare posto dietro la pedana.