chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Bisacquino Monreale chiesa parrocchiale San Giovanni Battista Parrocchia di San Giovanni Battista Preesistenze; Elementi decorativi; Campanile; Pianta; Presbiterio altare - aggiunta arredo (1980) XVI secolo - XVI secolo(preesistenze intero bene); 1713 - 1713(ricostruzione intero bene); 1923 - 1925(costruzione cupola); 1968 - 1968(restauro intero bene)
Chiesa di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Giovanni Battista <Bisacquino>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche
XVI secolo (preesistenze intero bene)
La chiesa cinquecentesca occupava il sagrato dell’attuale chiesa madre.
1713 (ricostruzione intero bene)
Dopo appena un secolo e mezzo di vita, per consiglio dell’Arch. Fra Domenico Rizzo, laico domenicano, fu abbattuta la vecchia chiesa a causa dei continui allagamenti e ne fu costruita un’altra per ordine del Cardinale Giudice. La Chiesa sita in Piazza Triona fu costruita tra il 1713 e il 1758. All’esterno sono ancora visibili parti dell’antica chiesa cinquecentesca, tra cui il campanile.
1923 - 1925 (costruzione cupola)
Progettata in stile neoclassico dall’Arch. Pietro Scibilia, fu eseguita in cemento armato negli anni 1923-25 dal capomastro palermitano Giuseppe Paterna sotto la direzione dell’Ing. Castiglia.
1968 (restauro intero bene)
diversi restauri subì la chiesa dopo il sisma belicino del 1968, allorchè vennero anche ingrossati i pilastri delle navate.
Descrizione
L’attuale chiesa madre, edificata nel 1713, prospetta su un bel sagrato raffigurante lo stemma del paese realizzato con la lavorazione a mosaico di conci colorati, bianco e caffè: una stella a otto punte sormontata da una corona. Il sagrato è circondato da una balaustra che indica la posizione delle mura della vecchia chiesa. Sulla facciata esterna tipicamente settecentesca si trovano due statue in pietra: S. Rosalia protettrice del paese e S. Giovanni battista, titolare della Chiesa. La Chiesa costruita a tre navate separate da pilastri e a forma di croce latina, internamente misura metri 40,00 x 20,00; è ricca di stucchi dorati tipici del ‘600 e fu ultimata circa il 1730 nell’interno e nel 1758 esternamente. Lungo tutta la navata centrale è presente una lieve decorazione in stucco dorato che raggiunge una certa complessità nelle ali del transetto, presumibilmente opera del Serpotta. Segnano le navate laterali n.10 cappelle, 5 per lato. Di particolare rilievo quelle dedicate a San Giuseppe e a Santa Rosalia, poste nella navata sinistra.
Il transetto presenta 2 cappelle, a destra la Cappella delle Anime Sante, adorna di due colonne tortili, dalle girevoli gole fiorite, da quattro statue che simboleggiano le virtù teologali, e le opere buone; a sinistra la Cappella del Crocifisso ai cui lati si elevano due robuste colonne di stucco dai capitelli compositi. A sinistra del transetto troviamo la porta che permette l’accesso in sacrestia, dove troviamo un archivio storico parrocchiale, di inestimabile valore.
Preesistenze
Della chiesa cinquecentesca manieristica si sa che la disposizione era sul sagrato attuale e che la porta d’entrata era verso oriente. Della vecchia Chiesa Madre rimane il campanile di stile manieristico.
Elementi decorativi
Gli stucchi furono eseguiti nel 1679-1680 da Giacomo Serpotta e dal fratello Giuseppe, (lo stucco è composto da sabbia- gesso- polvere di marmo e fungeva da pelle, invece l’anima dello stucco è composta da fili di ferro e mattoni).
Campanile
Il campanile barocco e la torre orologifera del XX sec. dedicata a San G. Battista: quella di destra è l’originale cinquecentesca, quella di sinistra è munita di un orologio a “macchina di Archimede”, ovvero è dotato di un congegno che dal solstizio d’estate (21 Giugno) fino al solstizio d’inverno (22 Dicembre) rintocca all’Ave Maria del vespro opera dell’orologiaio Vincenzo Scibetta
Pianta
La crociera è formata dalla navata centrale e dal transetto. La navata si estende oltre quest’ultimo per circa 20 metri per terminare in un’abside semicircolare. Il tutto è delimitato da una balaustra in marmo intarsiato sapientemente riparato nel 1968 durante i lavori di restauro in seguito al terremoto.
Presbiterio
Il presbiterio accoglie un coro ligneo in noce a doppio ordine di scranni, nonché l’organo, posto in una cantoria con prospetto in ferro battuto.
L’altare maggiore ricco di marmi policromi è impreziosito da una Pala dell’Assunta (Madonna del Paradiso), di Gioacchino Martorana (anno 1777) .
Ai quattro angoli, sotto il cornicione della cupola, sono raffigurati in stucco i quattro dottori della Chiesa latina : San Gregorio M., S. Ambrogio, S. Girolamo e S. Agostino.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1980)
Negli anni ottanta è stato aggiunto l'altare fisso in marmo "coram populo".