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Cinisi
Monreale
chiesa
parrocchiale
Santa Fara
Parrocchia di Santa Fara
Pianta; Interni; Elementi decorativi; Volta; Prospetto
altare - intervento strutturale (1970)
1676 - 1860(costruzione intero bene); 1711 - 1711(consacrazione intero bene); 1729 - 1729(decorazione intero bene); 1873 - 1873(restauri intero bene); XX - XX(restauri cripta); 1973 - 1973(consolidamento campanile); 1984 - 1987(restauri intero bene); 1987 - 1987(restauro campanile); 1987 - 1987(innaugurazione intero bene)
Chiesa di Santa Fara
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Fara <Cinisi>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche

1676 - 1860 (costruzione intero bene)

La fabbrica fu cominciata nel 1676, fu portata a compimento il 1860.

1711  (consacrazione intero bene)

La chiesa fu consacrata il 20 ottobre del 1711, come si vede da una iscrizione che si trova murata nella parete esterna della chiesa verso sud.

1729  (decorazione intero bene)

Sotto il governo dell’abbate D. Onorato Biundo Salerno, nell’anno 1729 la chiesa fu abbellita con pregevoli affreschi sulla volta, con un magnifico e ricco altare di marmo e con altri ornamenti, come si scorge da una iscrizione murata in una parete della sacrestia.

1873  (restauri intero bene)

Nel 1873 si fecero notevoli restauri: fu rifatto il tetto e il pavimento; gli antichi affreschi rovinati furono sostituiti con altri del prof. G. Meli di Palermo.

XX  (restauri cripta)

Con il cantiere scuola regionale n. 8323/PA 2646, finanziato dall’Assessorato del lavoro, viene restaurata la cripta della parrocchia.

1973  (consolidamento campanile)

Nel 1973 vennero effettuati lavori di consolidamento del campanile, eseguiti dal Genio Civile di Palermo.

1984 - 1987 (restauri intero bene)

Tra il 1984 e il 1987 la chiesa è stata restaurata: sono state risarcite le lesioni, che riportava in più parti, sono state consolidate le fondazioni, e sono stati ricreati alcuni decori interni, quali il rustico delle lesene. In questa occasione è stato rifatto il tetto: sono state sostituite le travi vecchie con capriate nuove di Douglas. È stato dismesso l’intonaco portando a vivo la muratura del prospetto e delle pareti laterali.

1987  (restauro campanile)

Il campanile, deturpato da lavori eseguiti dal Genio Civile di Palermo nel 1973, viene completamente rifatto e la cuspide è rivestita con mattonelle di cotto siciliano smaltate a forma di goccia, fatte a mano da ditte specializzate.

1987  (innaugurazione intero bene)

Il 5 dicembre del 1987, mons. Salvatore Cassisa, Arcivescovo di Monreale, ha inaugurato la chiesa restaurata.
Descrizione

La chiesa è formata da una sola navata con un prospetto semplice a capanna.
Pianta
La chiesa è formata da una sola navata. La lunghezza della chiesa è di 28 metri; la larghezza di 10.
Interni
Le pareti longitudinali sono scandite da lesene aggettanti. Un cornicione modanato aggettante sottolinea il piano d'imposta della volta.
Elementi decorativi
Nel centro del coro vi è l’altare maggiore, ricco di marmi pregevoli e con colonnine del tronetto di lapislazzuli. A destra e a sinistra vi sono quattro altari dedicati a Santa Fara, San Giuseppe, al Crocifisso e a San Benedetto. L’altare di Santa Fara nel 1903 fu completamente rifatto, e tutta la parete interna fu adorna di stucchi e dorature con le oblazioni di comunisti residenti in America. Nell’arco della cappella del Crocifisso vi sono dipinti i quindici misteri, opera della scuola napoletana del settecento.
Volta
La chiesa è coperta con una volta a botte lunettata, a fondo bianco con cornici oro e inserti pittorici.
Prospetto
Il prospetto a capanna si sviluppa verticalmente ed è diviso in due ordini da una cornice marcapiano aggettante. La facciata è intonacata, fatta eccezione per le cornici e gli spigoli che sono lasciati a faccia vista. Il portale d’ingresso è sormontato da un timpano triangolare aggettante su mensole; sopra di esso è posto un rosone.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1970)
Negli anni Settanta viene costruito altare marmoreo "coram populo"
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