chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Capaci
Monreale
chiesa
parrocchiale
Sant'Erasmo Vescovo e Martire
Parrocchia di Sant' Erasmo Vescovo e Martire
Pianta; Interni; Volta; Elementi decorativi; Prospetto; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1960-1963)
1573 - 1573(costruzione preesistenze); 1741 - 1741(costruzione intero bene); 1744 - 1744(decorazione volta); 1952 - 1963(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Erasmo Vescovo e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Erasmo Vescovo e Martire <Capaci>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche

1573  (costruzione preesistenze)

L’antica chiesa Matrice, edificata nel 1573, accanto al castello, nel nucleo originario della Terravecchia era divenuta piccola e fatiscente. Già sul finire del 600, l’Arciprete don Stefano Di Martino prima e poi il suo successore Don Matteo Triolo, avevano presentato pressanti richieste ai Conti Pilo, che sulla chiesa avevano diritto di patronato, affinché si prodigassero per venire incontro alle esigenze del popolo, ma senza alcun esito. Lo stesso Arciprete Triolo, tra il 1711 e il 1719 aveva invitato gli artigiani e i commercianti di Capaci a farsi promotori dell’importante iniziativa di edificare una nuova Matrice, di patronato del popolo, da far sorgere al di fuori delle antiche mura cittadine, nel nuovo quartiere denominato “Borgo” sorto lungo l’asse viario della Regia trazzera che da Palermo portava a Lilibeo (Marsala) in quella che era l’antica via romana denominata “Valeria”.

1741  (costruzione intero bene)

Ignazio V, conte di Capaci, nella prima metà del XVIII secolo diede mandato di iniziare la costruzione della nuova chiesa, che sarebbe sorta nel piano del castello. Fu aperta al culto il 25 marzo 1741.

1744  (decorazione volta)

La grande volta fu affrescata nel 1744 dal pittore Giuseppe Tresca.

1952 - 1963 (restauro intero bene)

Nel corso degli anni la chiesa ha subito numerose trasformazioni e manomissioni, tra cui quella relativa ai restauri degli anni 1952 e 1960/63, nel corso dei quali sono stati rimossi gli altari di San Ciro, dell’Immacolata, di San Giuseppe e del Purgatorio. È stato, inoltre, sostituito l’antico altare maggiore in legno con uno in marmo di scarso valore artistico; è stato rimosso il pavimento in maiolica, la balaustra marmorea e il pulpito ligneo settecentesco. Per far posto al monumento funebre di Mons. Siino, è stato spostato il fonte battesimale del 1711 e, infine, chiuso l’accesso alla cripta sottostante, che ospitava sepolture cittadine e monumenti sepolcrali anche di pregevole valore artistico (sepolture degli Arcipreti Di Lorenzo, Mazzola, Di Marco, Isca).
Descrizione

La chiesa si presenta a pianta centrale. Presenta un'articolata facciata barocca.
Pianta
L'interno della chiesa, a pianta ottagonale, si presenta con un’aula centrale e un deambulatorio laterale.
Interni
All'interno possenti colonne ottagonali si slanciano verso l'alto, generando un gioco di archi e delimitando una grande navata centrale e piccole navate laterali, che si alternano con nicchie e rientranze. Ai lati, lungo il perimetro poligonale, in armonia con le caratteristiche architettoniche dell'impianto, si aprono otto grandi finestre lunettate, attraverso le quali la luce si diffonde uniformemente anche negli spazi più remoti creando tra le colonne effetti chiaroscurali. Frontalmente una soffusa e calda luminosità si espande sulla navata maggiore attraverso le due aperture ovali sovrastanti gli imponenti portoni d'ingresso. Sotto la pavimentazione della chiesa, dietro al piccolo ambiente ricavato fra le due rampe di scale, sussisterebbe ancora una cripta mortuaria o catacomba.
Volta
L'interno è coperto da una volta ottagonale.
Elementi decorativi
La grande volta presenta gli affreschi realizzati da Giuseppe Tresca, allievo di Vito D’Anna. Gli affreschi raffigurano, nella parte centrale, l’Assunzione e l’Incoronazione della Vergine da parte della SS. Trinità alla presenza del collegio apostolico; i restanti otto riquadri minori rappresentano personaggi dell’antico testamento (Abramo, il profeta Isaia, il Re Davide, il Re Salomone, la Regina Ester, Giuditta, Rebecca, Giaele). Sulle vele sono rappresentati dei simboli legati alla figura della Vergine Maria e dei suoi privilegi (lo specchio senza macchia, il cedro del Libano, il cipresso del Monte Sion, l’Arca arenata sul Monte Ararat, la verga di Mosè, l’arcobaleno, la nube luminosa, la palma). Sui muri perimetrali sono presenti delle cappelle dedicate al SS. Sacramento, alla Madonna del Rosario e al Patrono Sant'Erasmo. Nella prima cappella è collocato il Crocifisso ligneo opera di Frate Innocenzo da Petralia (sec. XVII), nelle altre due cappelle si trovano delle grandi tele attribuite alla scuola del Tresca (sec. XVIII). Infine rivestono particolare attenzione alcune statue: l'Addolorata, in telacolla, risalente al 1500; quella lignea di Sant'Erasmo, di probabile scuola Gaginiana, realizzata nel XVI secolo, che risulta essere il manufatto artistico più antico del paese; un'altra, pure in legno, di San Giuseppe opera del 1816 di Girolamo Bagnasco; la tela della Madonna delle Grazie con i SS. Anna e Gioacchino (1709). I pilastri sono arricchiti da fregi e figure geometriche in rilievo, da cornici dorate e sono rifiniti, nella parte più elevata, da finti capitelli.
Prospetto
La chiesa si presenta maestosa, con un bel prospetto barocco, rialzato dal piano stradale e raggiungibile da una bellissima scalinata a tenaglia con basole in marmo di Billiemi, cinta da un'elegante inferriata. Le due rampe di scale si dipartono da una breve balza dal livello della piazza, per ricongiungersi su una grande terrazza, davanti all'imponente portone centrale dell'ingresso principale, affiancato da due portali gemelli più piccoli ma altrettanto maestosi. In alto, al centro, adorna da un grande festone, è visibile la lapide marmorea, che ricorda l'anno e l'artefice della sua riconfigurazione. Ai lati, sopra i portali laterali, due ampie aperture ovali, incorniciate da altrettanti ricchi fregi, conferiscono un fascino particolare al gioco prospettico di linee e di forme, che rendono superba la facciata. Questa si conclude in alto con un fastigio sinuoso a sbalzo, percorso da una profonda scanalatura e sormontato nella parte più interna da una croce in ferro e da quattro basi a forma di piccole are quadrangolari, sulle quali si sovrappongono altrettanti brevi rialzi orlati di dimensioni decrescenti e culminanti con "fiamme" in pietra scolpita, architettonicamente uguali, ma diversamente appaiate.
Campanile
Il campanile, che sorge sul lato sinistro, è un parallelepipedo a base quadrata, distinto esternamente in più piani, con paramento lapideo compatto, che si apre solo in sommità con la loggia campanaria.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1960-1963)
Tra il 1960 ed il 1963 l’antico altare maggiore in legno è stato sostituito con uno in marmo di scarso valore artistico; è stato rimosso il pavimento in maiolica, la balaustra marmorea e il pulpito ligneo settecentesco.
Contatta la diocesi