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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Castel del Bosco
Roure
Pinerolo
chiesa
parrocchiale
Santo Stefano
Parrocchia di Santo Stefano
Presbiterio e altare; Cappelle laterali; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture; Struttura; Campanile
altare - aggiunta arredo (1970 ca.)
1543 - 1543(preesistenza precedente edificio); 1686 - 1686(riedificazione intero edificio); 1686 - 1688(edificazione intero bene); 1698 - 1698(passaggio di proprietà carattere generale); 1699 - 1699(aggiunta arredo interno); 1699 - 1699(restauro intero edificio); 1708 - 1708(carattere generale intero bene); 1749 - 1749(visita pastorale intero bene); 1759 - 1759(preesistenze carattere generale); 1780 - 1780(costruzione volta); 1817 - 1817(riparazioni intero bene); 1830 - 1830(ripassatura e soprelevazione campanile tetto e campanile); 1845 - 1845(visita pastorale altari); 1845 - 1845(manutenzioni tetto risanamenti); 1849 - 1849(meridiana esterno); 1860 - 1860(nuovi canali tetto); 1865 - 1865(riparazioni intero bene); fine XX - fine XX(restauro decorazioni pareti interne); fine XX - fine XX(rifacimento impianto elettrico); 2003 - 2003(attribuzione arredo liturgico)
Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano <Castel del Bosco, Roure>
Autore (ruolo)
De Gordes (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
barocco franco-piemontese (costruzione intero edificio )
Notizie Storiche

1543  (preesistenza precedente edificio)

A Casteldelbosco, invece, un’antica cappella sotto il titolo di S. Caterina era ancora esistente nel 1543, ma venne distrutta o cadde in rovina dopo gli anni Sessanta del secolo XVI con l’avvento della Riforma. Il terreno sul quale sorgeva fu reclamato nel 1664 dal priore di Mentoulles insieme alla casa privata che nel frattempo vi era stata edificata: una transazione stabilì la cessione al priorato di parte della casa, che venne adibita a luogo di culto e nella quale, sempre sotto il titolo di S. Caterina, si officiava la messa almeno a partire dal 1677 (anche se nel 1683 i fedeli risultavano solo 65) e fino alla costruzione della nuova chiesa nel 1688 dedicata a S. Stefano, tuttora esistente. (Tron, 1996, Schede storico-territoriali dei comuni del Piemonte)

1686  (riedificazione intero edificio)

Poco dopo la cacciata dei protestanti dalla valle di Pragelato, nel 1686, il Re di Francia Luigi XIV ordinò la costruzione di una rete di fondazioni cattoliche, stanziando per l'operazione un fondo di sessantamila franchi. I lavori durarono all'incirca due anni, ma in alcuni casi i completamenti interni non vennero effettuati prima del 1693, quando le chiese si trovarono esposte al passaggio di truppe e vennero utilizzate come sede di guarnigione (Canavesio, 2005, p. 190)

1686 - 1688 (edificazione intero bene)

"costruita nel 1686, il campanile e il porticato sono successivi" (Signorelli, 2004, p.137)

1698  (passaggio di proprietà carattere generale)

Questa, analogamente a quella di Villaretto, fu eretta in parrocchia dieci anni dopo, nel 1698, smembrando il grande priorato di Mentoulles; (Signorelli, 2004, p.137)

1699  (aggiunta arredo interno)

"dipinti pregevoli, tra cui un quadro del Dufour del 1699" (Signorelli, 2004, p. 137)

1699  (restauro intero edificio)

Finita la campagna di guerra, nel 1699 furono necessari finanziamenti straordinari per le riparazioni (...) un documento dell'archivio vescovile di Pinerolo, testimonia analiticamente i danni subiti, quasi tutti da incendio, o più probabilmente per l'uso che si fece delle parti in legno, impiantiti, porte, ecc. per accendere fuochi all'interno degli edifici. (...) la relazione del 14 febbraio 1699, firmata da "Maistre de Requestes" ed intendente di giustizia, polizia e finanza della provincia del Delfinato Estienne Jean Bouchou, indicava nell'ingegnere del Re Gordes, impiegato nella costruzione delle fortificazioni di Fenestrelle, il tecnico incaricato delle operazioni di rilevamento dei danni. Si trattava dello stesso ingegnere che negli anni precedenti aveva progettato gli edifici. (Canavesio, 2005, p. 191)

1708  (carattere generale intero bene)

Passaggio dell'intera Val Chisone allo stato Sabaudo, nel 1708; la politica dei finanziamenti statali per la per la diffusione delle fondazioni religiose non cambiò, proseguì anzi con grande zelo, seppure ancora in forme episodiche come elargizioni da parte del sovrano (Canavesio, 2005, p. 191)

1749  (visita pastorale intero bene)

Nel 1749 s’incontra la parrocchiale (relazione Gilli, 2003)

1759  (preesistenze carattere generale)

Nel 1759 risulta anch’essa essere di patronato regio, ma senza vicaria, pur esistendo una cappella in regione Garnier. (Caffaro 1903, pp. 448-49)

1780  (costruzione volta)

"volta attuale del 1780" (Signorelli, 2004, p.137)

1817  (riparazioni intero bene)

Opere del regio patronato 1817, RIPARAZIONI, Castel del Bosco pagate L.200e Pagate L.200 al sig. arch. Salvay per le misurazioni, redazioni dei calcoli e perizie di questa ed altre chiese (ADP T.8 c.1 s.1.8)

1830  (ripassatura e soprelevazione campanile tetto e campanile)

Opere del regio patronato 1830, Castel del Bosco riparazione urgenti al tetto della chiesa L.120 e elevazione del campanile di 8 piedi L.200 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 15)

1845  (visita pastorale altari)

La visita pastorale del 1845 segnala, in aggiunta a quello maggiore, la presenza di un altro altare dedicato alla Vergine (Caffaro 1903, pp. 448-49)

1845  (manutenzioni tetto risanamenti)

Opere del regio patronato 1845, Castel del Bosco necessario ripassamento del tetto della chiesa e della sacrestia, levare l’umido del lato destro della chiesa abbassando il selciato della strada di 1 m. (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1.24)

1849  (meridiana esterno)

"meridiana del 1849" (Signorelli, 2004, p.137)

1860  (nuovi canali tetto)

Opere del regio patronato 1860, Castel del Bosco provvista di nuovi canali al tetto della chiesa verso monte L.180 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 34)

1865  (riparazioni intero bene)

Opere del regio patronato 1865, Castel del Bosco riparazione alla chiesa e casa parrocchiale L.148 (ADP T.8 c.1 s.1. Faldone 1. 40)

fine XX  (restauro decorazioni pareti interne)

"le decorazioni delle pareti e volta sono state eseguite dal pittore Cavalla e ripulite in anni recenti dal pinerolese Cappa." (relazione Gilli, 2003)

fine XX  (rifacimento impianto elettrico)

"l'impianto elettrico è stato rifatto a norma di legge" (relazione Gilli, 2003)

2003  (attribuzione arredo liturgico)

"Al centro della parete absidale una grande tela raffigura Cristo crocefisso con ai piedi S. Stefano, opera del Doufour (1687) è stata donata dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II. Altre preziose tele appese alle pareti sono opera dei pittori Cavalla (1908) e della pinerolese Taddeo (1990) recentemente scomparsa. Il Parroco Don Pierino Avaro, ..., mi fa notare una antica tela (1727) raffigurante S. Pietro in Vincoli proveniente dalla Cappella di Frazione Garnier che reca in calce la firma di Gallèt, preceduta dalla scritta "Fait par moi"." (relazione Gilli, 2003)
Descrizione

La chiesa parrocchiale di Santo Stefano si trova nella frazione Castel Nuovo del comune di Roure. L'edificio è libero su tre lati, a est vi è la casa parrocchiale che sorge nelle immediate vicinanze. Il prospetto principale è composto da una parte centrale culminante con frontone triangolare, un oculo centrale e un pronao d'ingresso coperto da un unica falda. Internamente lo spazio è scandito dalle lesene che al centro dell'aula girano sull'angolo dei corti bracci laterali. Esse hanno basi poggianti su zoccolo a marmorino nero e specchiature pittate a marmorino giallo-arancio; alla sommità bassi capitelli semplificati con decorazione a ovuli. Segue poi la trabeazione con fregio a stilizzazioni barocche e cornice aggettante. Tra le lesene vi sono specchiature incorniciate e decorate con composizioni barocche pittate. L'aula è coperta da una successione di arconi trionfali e da grandi volte a vela; il presbiterio è definito da una volta a botte più stretta intersecata da unghie che danno spazio alle finestre. L'abside è coperta da una volta emiciclica sulla quale vi sono arconi dipinti. Le superfici sono interamente affrescate con stilizzazioni barocche e nei pennacchi della volta centrale vi sono raffigurate scene bibliche; al centro nel grande tondo vi è rappresentata l'incoronazione della Vergine Maria. La pavimentazione della prima parte dell'aula è in lastre di pietra con finitura scabra, nei bracci laterali vi sono cementine esagonali nero fumo e grigio chiaro. Il presbiterio, rialzato di due gradini dal profilo curvo, è pavimentato con cementine con disegno a quadrati neri con all'interno stelle rosse e grigio chiaro. La zona del coro è rivestita di cementine rosso mattone e beige disposte a scacchiera. Sopra l'ingresso vi è la cantoria lignea con profilo curvo che ospita l'organo.
Presbiterio e altare
La parete absidale ospita tre quadri di grande dimensione; il centrale è sostenuto da un'elaborata mensola barocca dipinta e raffigura il martirio di Santo Stefano; nella parte bassa, invece, è dipinta la boiserie del coro ligneo. L'antico altare, contenente il tabernacolo, è in marmo policromo ed è arricchito dalla presenza al centro di un piccolo ciborio affiancato da candelieri. La nuova mensa, appoggiata su predella in legno, che è la prosecuzione di quella antica, è in legno decorata con pannelli scolpiti. Nel braccio laterale destro si trova l'altare dedicato a San Giuseppe, mentre di fronte vi è quello della Madonna, entrambi hanno la mensa e predella in marmo e il dossali barocchi pittati a marmorino. Il presbiterio ospita l'ambone ed è separato dal resto dell'aula da un'importante balaustra in marmo bianco-grigio. Completano l'arredo liturgico il seggio, il pulpito ligneo, posto sopra il confessionale, i banchi e le panche in legno.
Cappelle laterali
Nel braccio laterale destro si trova l'altare dedicato a San Giuseppe, mentre di fronte vi è quello della Madonna; entrambi hanno la mensa e predella in marmo e il dossali barocchi pittati a marmorino. Il presbiterio ospita l'ambone ed è separato dal resto dell'aula da un'importante balaustra in marmo bianco-grigio. Completano l'arredo liturgico il seggio, il pulpito ligneo, posto sopra il confessionale, i banchi e le panche in legno.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della prima parte dell'aula è in lastre di pietra con finitura scabra, nei bracci laterali vi sono cementine esagonali nero fumo e grigio chiaro. Il presbiterio, rialzato di due gradini dal profilo curvo, è pavimentato con cementine con disegno a quadrati neri con all'interno stelle rosse e grigio chiaro. La zona del coro è rivestita di cementine rosso mattone e beige disposte a scacchiera.
Impianto strutturale
L'edificio ha una pianta a croce greca con l'unica navata che termina con abside emiciclica. La sezione è composta dal corpo centrale, coperto da due spioventi, su cui si innestano i due bracci laterali coperti da tetti a padiglione, realizzati alla stessa altezza dell'altra copertura. Le murature sono in pietra a spacco naturale mista a laterizi unita con malta di calce, la struttura non presenta catene di rinforzo.
Coperture
Le coperture sono realizzate in lose e sorrette da travature in legno alla piemontese.
Struttura
Le chiese del Pragelatese erano state realizzate sulla base di un unico disegno, applicato con puntualità e variato di poco tenendo conto della situazione particolare di ogni fondazione. Oggi il modello unico è ancora individuabile, malgrado le successive trasformazioni di questi edifici. Essenzialmente si tratta di una struttura a navata rettangola longitudinale, con facciate anteriore e posteriore spiccate in altezza rispetto al tetto e con la caratteristica di avere i lati in leggera diagonale e di convergere in alto. Un portichetto rustico proteggeva l'ingresso. Nei casi di esposizione ad ovest, quest'ultimo era tamponato ad ovest per proteggere dal vento. Un oculo era posto sulla facciata principale, Il campanile era addossato ad un lato della facciata ed era sormontato da una guglia con quattro risalti minori agli angoli, secondo la cultura segnata ancora dalla tradizione gotica transalpina. Una caratteristica di questi edifici era il soffitto in legno al posto della copertura a volte di pietra, cosa che creò non pochi problemi nel secolo successivo, quando le coperture andarono lentamente disfacendosi per le infiltrazioni del tetto e si resero necessari imponenti lavori di manutenzione delle robuste strutture. (Canavesio, 2005, p. 191)
Campanile
La torre campanaria a pianta quadrata è costruita sul volume della chiesa, ed caratterizzata da lesene angolari color crema separate ai vari livelli da cornici aggettanti bianche, più in alto, solo sul lato sud, vi è l'orologio; al di sopra la sezione si restringe e gli spigoli sono incavati. All'ultimo livello le monofore delle campane sono sormontate da una copertura a padiglione piuttosto bassa.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970 ca.)
La nuova mensa, appoggiata su predella in legno, che è la prosecuzione di quella antica, è in legno decorata con pannelli scolpiti. Dietro vi è l'antico altare, contenente il tabernacolo, è in marmo policromo,è arricchito dalla presenza al centro di un piccolo ciborio affiancato da candelieri.
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