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Roccalbegna
Pitigliano - Sovana - Orbetello
chiesa
sussidiaria
Madonna del Soccorso
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
Impianto strutturale; Coperture; Pianta; Facciata; Altare maggiore; Pavimenti e pavimentazioni
altare - aggiunta arredo (1980)
XVI - XVII(costruzione intero bene); XIX - XIX(storia carattere generale); 2011 - 2013(restauro intero bene)
Chiesa della Madonna del Soccorso
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonna del Soccorso <Roccalbegna>
Altre denominazioni Chiesa del Soccorso
Ambito culturale (ruolo)
maestranze toscane (costruzione)
Notizie Storiche

XVI - XVII (costruzione intero bene)

Eretta come Chiesa di Santa Croce, associata all'omonima Confraternita istituita nel 1586.

XIX  (storia carattere generale)

Nel sec. XIX assume il titolo attuale di Chiesa della Madonna del Soccorso, trasferitole da una chiesa caduta in rovina e posta al di là del torrente Armancione in località Sterpicci. Il titolo di Chiesa del Crocifisso fu invece trasferito all'antica Pieve di San Giovanni.

2011 - 2013 (restauro intero bene)

Progetto del 2011 dell'architetto Barbara Fiorini di Grosseto, realizzato dall'impresa Faser Costruzioni s.r.l. di San Quirico di Sorano tra il 2012 e il 2013. Autorizzazione Soprintendenza BAP di Siena, prot. n. 1358, del 30 gennaio 2012.
Descrizione

Edificio ad unica navata rettangolare con copertura a capanna. La facciata presenta un portale semplice in pietra locale e in alto un campanile a vela con unica campana. Nel lato opposto è esternamente visibile un piccolo abside. La chiesa è costruita in pietrisco e interamente intonacata. La copertura è sostenuta da capriate in legno ed è composta da strati di materiale isolante, idrorepellente e laterizi. L'interno è molto semplice, rimaneggiato nella prima metà del sec. XX. Erano presenti importanti opere d'arte pittorica, che per motivi di sicurezza sono stati trasferiti in passato nelle altre due chiese del paese, ovvero nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo e nella chiesa del Crocifisso. una tela attribuita al Beccafumi raffigurante la Madonna con San Cristoforo e una seconda raffigurante San Giuseppe confortato dagli angeli; sulla parete opposta trovavano collocazione una tela raffigurante la Crocefissione con la Trinità ed ai lati la Vergine ed il Battista, e un’altra tela raffigurante il martirio di San Sebastiano. Sull’altare vi era un trono dorato con quattro colonne scanalate, adorno di Angeli e sormontato da una corona, opera lignea del ‘700; a sinistra dell’altare era posto il tabernacolo, dalle linee cinquecentesche, a forma di tempietto rotondo coperto a cupola. Nella chiesa era conservato anche uno stendardo in seta double face, datato 1799, pressoché unico del movimento leilista e antigiacobino, chiamato del Viva Maria, che riprende l’iconografia della senese Madonna di Provenzano. Nella metà del secolo scorso, durante lavori interni alla chiesa in oggetto, furono portati alla luce alcuni affreschi. Due di questi furono staccati e riposizionati nella centrale Chiesa di San Pietro e Paolo dove tutt’ora sono visibili: si tratta della raffigurazione di Giobbe e di Sant’Antonio Abate. Nella Chiesa della Madonna sono rimasti attualmente i quadretti settecenteschi della Via Crucis e una statua della Vergine realizzata in carta pesta, posta nella chiesa nei primi anni dell’800.
Impianto strutturale
Muratura in pietrisco e pietra da taglio.
Coperture
Tetto a capanna sorretto da capriate in legno. Copertura in laterizio, pannelli isolanti, strato idrorepellente e coppi.
Pianta
Rettangolare ad unica navata, di ca. mq 85.
Facciata
Semplice con portale in pietra locale modanata.
Altare maggiore
In marmo di Carrara di inizio sec. XX, coram Deo, sormontato da una nicchia ricavata nel vecchio abside, dove viene custodita la statua della Madonna.
Pavimenti e pavimentazioni
In graniglia bicroma, posta nella metà del sec. XX.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980)
Altare coram populo semovibile in legno.
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