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Collaiello
Gagliole
Camerino - San Severino Marche
santuario
diocesano
Santa Maria delle Macchie
Parrocchia di San Michele Arcangelo
Interno; Impianto strutturale; Coperture
presbiterio - aggiunta arredo (1998)
1170 - XV(costruzione del romitorio intero bene); 1300 - 1399(costruzione della cappella originaria intero bene); XIV - XVI(decorazione pittorica interno); 1543 - 1605(costruzione della chiesa nuova intero bene); 1980 - 1989(rifacimento del tetto intero bene)
Santuario di Santa Maria delle Macchie
Tipologia e qualificazione santuario diocesano
Denominazione Santuario di Santa Maria delle Macchie <Collaiello, Gagliole>
Altre denominazioni Chiesa della Madonna delle Macchie
Chiesa di Santa Maria delle Macchie
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione del romitorio)
ambito marchigiano (decorazione pittorica)
maestranze marchigiane (costruzione della cappella originaria)
maestranze marchigiane (costruzione della chiesa nuova)
maestranze marchigiane (rifacimento del tetto)
Notizie Storiche

1170 - XV (costruzione del romitorio intero bene)

Un romitorio costruito nel 1170 da monaci benedettini, che vi rimasero per circa tre secoli, costituisce il primo nucleo dell'odierno santuario.

1300 - 1399 (costruzione della cappella originaria intero bene)

La cappella originaria fu edificata nel XIV secolo sul braccio est del chiostro: per accedervi i fedeli erano obbligati a passare nello spazio di clausura.

XIV - XVI (decorazione pittorica interno)

Il santuario è decorato da numerosi affreschi ad opera di Maestro delle Macchie, Diotallevi di Angeluccio, Venanzo da Camerino e Piergentile da Matelica: pur in assenza di un progetto unitario preliminare, gli artisti, che operarono in tempi differenti tra loro, riuscirono a donare all'insieme una sorta di unità stilistica.

1543 - 1605 (costruzione della chiesa nuova intero bene)

Divenuto esiguo lo spazio della cappella originaria per il crescente numero dei fedeli, fu tamponato il portico sud e ricavato nel nuovo volume un secondo e più ampio spazio sacro con accesso diretto dal piazzale antistante. Ormai non più presieduto dai monaci, l’edificio fu oggetto di ampliamento tra il 1543 ed il 1605.

1980 - 1989 (rifacimento del tetto intero bene)

Nella decade 1980 il tetto fu realizzato ex novo.
Descrizione

Eretto quasi alla sommità del colle che a sud est fronteggia Collaiello, fondato come romitaggio benedettino, originariamente costituito da un’unica cappella affiancata da chiostro e portico, successivamente ampliato (1543-1605) con una seconda chiesa ricavata dal tamponamento del portico sud est, il complesso monastico di Santa Maria delle Macchie si presenta attualmente come un insieme di volumi di varia altezza e finitura che gravitano attorno alla corte claustrale: i volumi che si affacciano sul braccio est del chiostro ospitano la cappella originaria a nord e la chiesa nuova a sud; i volumi che insistono sui bracci sud ed ovest del chiostro ospitano gli spazi residenziali e ricettivi; il braccio claustrale nord è l’unico su cui non è stato operato alcun ampliamento. Un’imponente vela campanaria a due fornici, in laterizio, corona la sommità del prospetto est interno del chiostro che corrisponde al prospetto principale della cappella originaria. Il prospetto principale sud del complesso è caratterizzato, nella porzione a sinistra in corrispondenza dell’ingresso al chiostro, dalla finitura con pietre irregolari a vista, e a destra dalla sequenza dei quattro archi a tutto sesto in laterizio il cui fondo tamponato è rifinito con intonaco rasato: iscritta nel secondo arco la porta da cui si accede alla chiesa nuova.
Interno
La cappella originaria a pianta rettangolare a quota rialzata dal piano del chiostro, coperta con volte a crociera costolonate, con presbiterio rialzato e separato da grata, è caratterizzata da una serie di affreschi del XIV secolo eseguiti da Diotallevi di Angeluccio e dal Maestro delle Macchie. L’interno è naturalmente illuminato da un oculo posto in sommità della controfacciata e da una finestrina posta su lato nord del presbiterio. La chiesa nuova, invece, realizzata alla stessa quota del chiostro, sul lato destro della cappella originaria ed in comunicazione con quest’ultima mediante piccola apertura, è frutto di un ampliamento con cui ci si prefiggeva di preservare la riservatezza dell’area claustrale e di consentire una libera fruizione dello spazio sacro da parte dei fedeli che potessero accedervi direttamente dal sagrato esterno: il porticato sud composto da quattro arcate a tutto sesto in laterizio, su cui poggia la falda del tetto realizzata con tecnica lignea tradizionale lasciata internamente a vista, fu infatti tamponato per costituire il nuovo spazio sacro. All’interno della nuova aula rettangolare le pareti sono state decorate con affreschi del XV secolo ad opera del Maestro delle Macchie, di Venanzo da Camerino e di Piergentile da Matelica. L’illuminazione naturale è garantita da due finestre poste sul lato sud.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante posta in opera con blocchi di pietra irregolari ed inserti in laterizio.
Coperture
Tetto a due falde con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di travi ed arcarecci.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1998)
Nel presbiterio è sistemato un altare mobile in legno posto al centro del presbiterio. L'altare è stato posizionato dopo l'ultimazione dei restauri del 1998.
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