chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Selvalagli Gagliole Camerino - San Severino Marche chiesa sussidiaria S. Maria della Pieve Parrocchia di San Michele Arcangelo Interno; Impianto strutturale; Coperture altare - intervento strutturale (1970-1979); ambone - aggiunta arredo (1970-1979) XI - 1103(costruzione intero bene); 1515 - 1566(decorazione pittorica intero bene); 1970 - 1979(restauro intero bene )
Chiesa di Santa Maria della Pieve
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Santa Maria della Pieve <Selvalagli, Gagliole>
Altre denominazioni
S. Maria della Pieve
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
maestranze marchigiane (restauro)
ambito umbro (decorazione pittorica)
Notizie Storiche
XI - 1103 (costruzione intero bene)
La costruzione della chiesa viene fatta risalire ai secoli XI-XII: il primo documento che ne porta testimonianza risale al 1103. Intitolata inizialmente a San Zenone, la chiesa dipendeva dal potente Monastero di Sant'Angelo infra hostia di Esanatoglia.
1515 - 1566 (decorazione pittorica intero bene)
La chiesa, un tempo completamente ornata di affreschi, presenta attualmente alcune testimonianze del pittore di ambito umbro Bernardino di Mariotto, vissuto nel XVI secolo e con presenza documentata a San Severino fino al 1566.
1970 - 1979 (restauro intero bene )
La chiesa viene restaurata negli anni '70 del secolo XX. I lavori interessano il consolidamento delle murature e delle coperture.
Descrizione
Eretta lungo l’asse ovest - est nel modesto pianoro ad est del borgo di Selvalagli, da cui si eleva verso nord la sinclinale collinare su cui sorge Gagliole, inizialmente dedicata a San Zenone e già centro amministrativo e di propagazione della fede cristiana, la chiesa di Santa Maria della Pieve, stretta e lunga in pianta, si presenta in alzato con superfici composte da conci di pietra arenaria interamente lasciati a facciavista. Il prospetto principale ovest, a capanna, è caratterizzato da due paraste angolari che limitano un’orditura a due ordini di elementi lapidei in rilievo rispetto al piano della facciata: l’ordine inferiore è composto da due fasce laterali caratterizzate in alto da archetti pensili a rilievo in calcare bianco, elementi tipici del periodo proto-romanico, e da una fascia centrale, anch’essa a rilievo, su cui si innestano il portale con arco a tutto sesto realizzato con conci di calcare bianco ed un intarsio, quasi mosaico rettangolare in bicromia, ottenuto dall’alternarsi di riquadri bianchi a riquadri in laterizio inclinati a 45°, che richiama il “varo”, simbolo dei Varano signor di Camerino; l’ordine superiore è, invece, caratterizzato dall’assenza di bucature e dalla presenza delle sole paraste centrali che incorniciano il vuoto corrispondente al pieno dell’ordine inferiore. Il prospetto laterale sud, al contrario, è caratterizzato, oltre che dalla scansione ritmica imposta dalla serie di paraste a tutta altezza, da un portone con arco a tutto sesto in laterizio, posto quasi al centro, da una finestra a destra a mezza altezza e da tre monofore, una ad ovest e due ad est tra loro vicine, e da una piccola vela campanaria in laterizio con fornice a tutto sesto e tetto a capanna. Il prospetto est, invece, vede il semi-cilindro dell’abside, caratterizzato da tre monofore, estrudersi dal corpo principale della fabbrica. Il prospetto laterale nord si presenta con una parete continua caratterizzata solo da due piccole finestre rettangolari poste in alto e rispettivamente alle estremità.
Interno
Con muratura a facciavista e con copertura a vista, i cui elementi in laterizio sono stati dipinti di bianco, l’aula unica rettangolare si sviluppa in lunghezza ed è naturalmente illuminata dalle quattro finestre del prospetto sud, dalle tre monofore dell’abside e da due alte finestre poste alle estremità del prospetto nord; la parete laterale destra accoglie un affresco del XVI secolo raffigurante la Madonna col Bambino e Santi, opera di Bernardino di Mariotto. Rialzato per due gradini dal piano dell’aula, il presbiterio accoglie al centro un altare mobile che è sormontato da un austero, imponente arco trionfale a tutto sesto: l’effetto di un falso sesto acuto sul bordo esterno dell’arco è ottenuto mediante l’impiego di conci calcarei bianchi realizzati ciascuno con altezza e spessore differenti, più piccoli ai lati, più grandi al centro. Sulla parete sud del presbiterio un piccolo invaso sormontato da un grande arco tamponato, visibile anche dall’esterno, accoglie arredo di servizio e funge da sagrestia. Segue, quindi, ad est l’abside la cui soglia è caratterizzata da un secondo arco intradossato a quello trionfale ed il cui invaso è sormontato da una semicupola in pietra.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante posta in opera con blocchi di pietra arenaria irregolari.
Coperture
Tetto a due falde con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di capriate, travi ed arcarecci.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1970-1979)
A seguito dei restauri eseguiti negli anni '70 del XX secolo, è stato realizzato l'attuale altare in pietra: questo ha sostegno centrale in muratura sul quale è fissata la mensa in marmo.
ambone - aggiunta arredo (1970-1979)
A fianco dell'altare è posizionato l'ambone con struttura di metallo, fissata ad un basamento di legno. I profili di metallo sostengono pannelli di legno che tamponano i lati rivolti ai fedeli.