chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Martino Serravalle di Chienti Camerino - San Severino Marche chiesa sussidiaria Madonna del Sasso Parrocchia del Santissimo Salvatore Interno; Impianto strutturale; Coperture nessuno XIV - 1358(costruzione intero bene ); XIV - XVI(decorazione pittorica intero bene); XIV - 1587(passaggio di proprietà intero bene); 1997 - 2005(restauro intero bene)
Eremo della Madonna del Sasso
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Eremo della Madonna del Sasso <San Martino, Serravalle di Chienti>
Altre denominazioni
Chiesa della Madonna del Sasso Chiesa di San Martino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
ambito marchigiano (decorazione pittorica)
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche
XIV - 1358 (costruzione intero bene )
L'eremo della Madonna del Sasso risale al XIV secolo. La prima citazione risale ad un atto notarile del 19 marzo 1358, stilato a Selvapiana di Monte Cavallo.
XIV - XVI (decorazione pittorica intero bene)
L’eremo venne ampiamente decorato con affreschi che vanno dalla fine del XIV secolo fino alla fine del XVI secolo. L’affresco più significativo, raffigurante il Giudizio Universale, è stato da qui asportato ed è attualmente conservato nella chiesa di San Martino, nell’omonima frazione.
XIV - 1587 (passaggio di proprietà intero bene)
Fin dalla sua fondazione, così come altre chiese del territorio di Colfiorito, l'eremo dipendeva dalla Pieve di Verchiano, sotto la diocesi di Spoleto. Nel 1587 papa Sisto V assegnò alla diocesi di Camerino le terre ricadenti nell'attuale comune di Serravalle di Chienti.
1997 - 2005 (restauro intero bene)
In seguito al sisma del 1997 l’eremo fu oggetto di restauro e consolidamento, completato negli anni successivi.
Descrizione
La chiesa della Madonna del Sasso fu eretta nel XIV secolo lungo la direttrice ovest - est utilizzando come base e lato di appoggio uno scoglio roccioso che emergeva in una radura posta sul margine occidentale della campagna fuori dall’edificato di San Martino, frazione sull’altopiano di Colfiorito, a sud ovest di Serravalle di Chienti, tra Acquapagana e Collecurti. L’organismo architettonico risulta composto da due volumi costruiti in adiacenza, rifiniti ad intonaco grezzo con eccezione degli angoli di ammorsamento e degli elementi di alcune porte e finestre tamponate, entrambi rispettivamente caratterizzati da una copertura a falda unica inclinata verso sud. Il secondo volume, quello ad est, è stato sopraelevato in un secondo tempo e vede svettare sopra la propria falda una piccola vela campanaria con fornice a tutto sesto in laterizio, posta parallela col fronte principale della chiesa. Il prospetto principale ovest, dal profilo trapezoidale, è caratterizzato al centro da un portale con arco ogivale realizzato con conci lapidei squadrati e chiave di volta emergente. Il prospetto laterale sud, in cui si legge bene la distinzione tra i due volumi, è segnato, al centro, da una finestra rettangolare e, a destra, da un accesso secondario cui si affianca una stretta monofora; sopra queste ultime aperture si aprono ai lati, sfalsate, due finestre rettangolari. Il prospetto est asseconda il dislivello del pendio su cui è addossata la chiesa e si presenta come una superficie liscia, bucata a destra da un ulteriore accesso secondario. Il prospetto nord appare come una superficie cieca su cui, a sinistra, resta la traccia degli stipiti e dell’architrave di una porta tamponata.
Interno
Varcata la soglia e discesi due gradini scavati nella roccia lungo una linea curva che raccorda il lato minore ovest al lato maggiore nord, si è all’interno di un’aula unica rettangolare, con copertura tradizionale lignea lasciata a vista, la cui unica fonte di illuminazione naturale sta nella finestra rettangolare posta in alto al centro del muro meridionale. Al di sotto di quest’ultima si apre un’ampia nicchia ricavata nel muro, oltre la quale a sinistra è stato posto un altare. Tutte le pareti dell’aula presentano ampie tracce di affreschi raffiguranti alcuni Santi, la Madonna in trono e l’Onnipotente tra gli angeli. Da qui, inoltre, proviene anche il suggestivo affresco tardo quattrocentesco che raffigura su tre fasce orizzontali il Giudizio Universale e che attualmente è conservato all’interno della chiesa di San Martino, nell’omonima frazione. La parete est è segnata da un arco semiogivale che introduce in una cappella ricavata nel volume minore: questo spazio, coperto con volta a botte e decorato con numerosi affreschi, è accessibile anche dall’esterno tramite ingresso secondario posto sulla parete sud ed è naturalmente illuminato da una piccola monofora che si apre alla destra dell’antico altare preconciliare, posto sulla parete di fondo. Sopra la volta a botte insistono due livelli, collegati internamente da una scala ed adibiti a ricovero di eremita, cui si accede dalla porta ubicata sul fronte est.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante posta in opera con blocchi di pietra irregolari.
Coperture
Tetto a una falda con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di travi ed arcarecci.
Adeguamento liturgico
nessuno
Nel presbiterio non sono state eseguite le modifiche suggerite dal Concilio Vaticano II in materia di arredo e spazio liturgico.