| Tipologia e qualificazione | chiesa parrocchiale |
| Denominazione | Chiesa di San Ferdinando <Livorno> |
| Altre denominazioni | S. Ferdinando |
| Autore (ruolo) |
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| Ambito culturale (ruolo) |
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| Notizie Storiche | XVIII (ristrutturazione carattere generale ) La fonte riferisce che l'edificio subì gravi danni per il terremoto del 1742; effettivamente in quella data a Livorno si verificò un fortissimo maremoto che colpì pesantemente la città; la fonte riferisce ancora che l'edificio fu restaurato dai Livornesi, come ricordato da una lapide che riporta il seguente testo: D.O.M. Templum hoc / fidelium libernunsium stipe / restauratum fuit anno reparatae salutis MDCCXXIV. La data documentaria della lapide risulterbbe però contraddire quanto detto appena prima dall'autore della fonte. 1708 - 1722 (costruzione carattere generale) La prima pietra fu posta il 25 marzo 1708; la copertura venne realizzata nel 1716. La chiesa fu aperta al culto il 20 novembre 1917, ma risulta praticamente completata nel 1722 (ad eccezione di altari nelle vicinanze della porta). 1786 (restauro carattere generale) Viene riferito che i restauri vennero effettuati da Enrico della Mirandola, ma non vienen dettaglaita la tipologia dei lavori fatti. 1907 - 1908 (restauro carattere generale) I lavori riguardarono i dipinti, le sculture, gli stucchi e le opere di falegnameria. 1950 - 1956 (tinteggiatura carattere generale) La notizia è solo generica. 2013 - 2015 (tinteggiatura carattere generale) Risanamento della muratura e imbiancatura; consolidamento e restauro della copertura con impermeabilizzazione con guaina; revisione e sostituzione degli infissi; rifacimento dell'impianto elettrico; realizzazione di impianto di riscaldamento. |
| Descrizione |
L'edificio esternamente presenta una facciata lasciata incompleta, priva del rivestimento marmoreo che evidentemeente doveva comunque essere stato previsto. E' a salienti con quattro spioventi; al centro presenta un finestrone tipo rosone; il laterizio lasciato privo di rifiniture le conferisce un aspetto a fasce orizzontali; nella parte bassa, ai lati, due nicchie rimaste vuote sormontano due finestrelle chiuse da inferiate. Sulla porta di ingresso, cui si accede per una gradianta, è posto lo stemma della chiesa, ovvero, il nome San Ferdinando sovrastato dalla corona granducale dei Medici. Lungo i muri perimetrali si dispongono i contrafforti che si aprono come archi rampanti a rinforzare il muro della navata centrale e a sorreggere il tiburio ottagonale che include la cupola interna. Internamente, la pianta è a croce latina ad una sola navata coperta da una volta a botte e fiancheggiata da sei piccole cappelle intercomunicanti (tre per lato); all'incrocio tra il transetto e la navata si apre la cupola circolare, come già detto, coperta esternamente dal tamburo ottagonale. Gli interni sono impreziositi da una ricca decorazione a stucchi e numerose sculture in marmo tra le quali si distingue il gruppo raffigurante gli Schiavi liberati di Giovanni Baratta. Di grande pregio anche il pavimento marmoreo che include diverse lapidi sepolcrali.
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| Adeguamento liturgico |
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