chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Caldarola Camerino - San Severino Marche chiesa parrocchiale S. Martino Parrocchia dei Santi Martino e Gregorio Interno; Impianto strutturale; Coperture; Campanile; Elementi decorativi altare - intervento strutturale (1950-1960) 1587 - 1590(costruzione intero bene ); 1590 - 1590(elevazione a collegiata intero bene); 1600 - 1699(completamento della facciata intero bene); 1703 - 1727(rifacimento della facciata e dell'abside intero bene); 1997 - 1999(consolidamento e restauro intero bene)
Collegiata di San Martino
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Collegiata di San Martino <Caldarola>
Altre denominazioni
S. Martino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze veneziane (costruzione)
maestranze marchigiane (completamento della facciata)
maestranze marchigiane (consolidamento e restauro)
maestranze marchigiane (rifacimento della facciata e dell'abside)
Notizie Storiche
1587 - 1590 (costruzione intero bene )
I lavori di costruzione della chiesa iniziarono nel 1587. Secondo uno storico ottocentesco in tale anno fu apposta nella chiesa la prima lapide. Sono documentati quattro pagamenti effettuati ai costruttori della chiesa. Il primo, datato 9 giugno 1589, a favore di "magister Antonius Petri venitianus". La chiesa, realizzata per volontà del cardinale Evangelista Pallotta, fu pensata unitariamente alla nuova vasta area rettangolare che doveva costituire la zona di espansione cinquecentesca di Caldarola. Progettista del piano di ampliamento fu probabilmente Geronimo Cassini al quale si potrebbe attribuire anche la chiesa. A riguardo mancano notizie documentarie certe, ma numerose fonti fanno riferimento al Cassini come architetto giunto a Caldarola al servizio del cardinale Pallotta.
1590 (elevazione a collegiata intero bene)
La chiesa fu inaugurata nel 1590 e il 1° agosto di quell'anno papa Sisto V la elevò a Collegiata. La facciata originaria, così come documentato da una veduta rappresentata in una tela conservata presso il Convento di Colfano, era priva di ogni apparato ornamentale. Lo stemma del pontefice fu posto sulla facciata vicino a quello di Evangelista Pallotta.
1600 - 1699 (completamento della facciata intero bene)
La facciata fu realizzata nel corso del secolo XVII. Con forme diverse dalle attuali compare in un affresco del Palazzo comunale realizzato da Simone De Magistris all'inizio del secolo XVII.
1703 - 1727 (rifacimento della facciata e dell'abside intero bene)
Dopo il sisma che nel 1703 colpì Caldarola, la chiesa fu dotata di una nuova facciata, ricalcata forse sul disegno originale e venne costruita un'abside. I lavori terminarono nel 1727.
1997 - 1999 (consolidamento e restauro intero bene)
Nella seconda metà del 1999 la Conferenza dei Servizi approva il progetto di restauro necessario dopo il sisma del 1997. Il progetto in particolare prevedeva le seguenti opere: risarcitura muraria mediante scuci-cuci, iniezioni di miscele cementizie additivate e cuciture armate degli speroni sul prospetto a valle.
Descrizione
Costruita sul sedime di una precedente chiesa, la Collegiata era parte dell'ambizioso progetto della famiglia Pallotta di ricostruire gran parte del borgo di Caldarola. Affacciata alla piazza stanno i palazzi della famiglia, ora municipio, la Collegiata e davanti a questa il santuario della Madonna del Monte. L'edificio presenta una ricca facciata di gusto manierista: i due ordini sono scanditi da piani rientranti e coppie di lesene tra le quali sono inserite nicchie per statue. Il portale con cornice di mattoni è sormontato da timpano curvo, ripreso come conclusione della facciata ma spezzato in piani aggettanti laterali e parte centrale a filo col portale. Assiale a questo è aperto un grande finestrone nel secondo ordine. A sinistra della facciata si eleva il campanile.
Interno
Chiesa a tre navate, con cappelle laterali provviste di altari. Lo spazio interno è scandito da lesene provviste di capitelli ionici sopra i quali corre il cornicione dentellato. Sopra l'ingresso insiste la cantoria con organo. Il presbiterio risulta ancora separato dalla navata centrale da una balaustrata in gessite. Alle spalle dell'altare maggiore è visibile un alto dossale retto da colonne e rifinito da timpano sopra il quale due angeli reggono un cartiglio ovale.
La navata è voltata a botte con unghie a includere le finestre aperte sopra il cornicione.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante e pilastri posti in opera con mattoni pieni.
Coperture
Tetto a due falde con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di capriate, travi ed arcarecci.
Campanile
L'alto campanile è costruito su quattro ordini: i primi due sostanzialmente formano il tronco. Agli spigoli della torre sono presenti bugnati di pietra bianca. La cella si apre all'esterno con archi a tutto sesto molto slanciati. Oltre la cella un secondo ordine è traforato con rosoni ovali. Il campanile è concluso da cuspide in laterizio.
Elementi decorativi
Ampia e ricca la dotazione di opere della chiesa collegiata che possedeva alcuni dipinti poi trasferiti all'indomani del sisma del 2016: un dipinto attribuito a Guido Reni raffigurante la "Crocifissione", dipinti di Simone e Giovanni Andrea De Magistris raffiguranti rispettivamente "Transito di San Martino" e "Madonna in trono con Bambino e santi" del 1537. Oltre a questi dipinti erano presenti opere di Durante Nobili "Madonna in gloria con santi" del 1535 e la "Deposizione di Cristo" di metà secolo XVI.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1950-1960)
Già prima del Concilio Vaticano II la chiesa disponeva di un altare rivolto ai fedeli per la celebrazione delle funzioni. Il presbiterio risulta tuttavia provvisto di balaustra.