chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Severino Marche Camerino - San Severino Marche chiesa sussidiaria S. Antonio Ab. Parrocchia di San Lorenzo in Doliolo Interno; Impianto strutturale; Coperture altare - intervento strutturale (1970-1979) 1250 - 1354(preesistenze carattere generale); 1250 - 1370(costruzione intero bene ); 1997 - 2005(rifacimento del tetto e del pavimento intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Sant'Antonio Abate <San Severino Marche>
Altre denominazioni
Sant'Antonio di Cesalonga Chiesa di Sant'Antonio in Cesalonga S. Antonio Ab.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (rifacimento del tetto)
maestranze marchigiane (rifacimento del pavimento)
Notizie Storiche
1250 - 1354 (preesistenze carattere generale)
La borgata di Cesalonga fu un agglomerato di insediamenti produttivi e manifatturieri eretto poco fuori della città, lungo le rive del fiume Potenza, per meglio avvalersi dell’energia idraulica. Di tutta la borgata solo la chiesa rimase pressoché indenne dall’incursione delle truppe del capitano di ventura Fra Morriale che, nel 1354, su disposizioni del cardinale Egidio Albornoz, mosse attacco alla città di San Severino.
1250 - 1370 (costruzione intero bene )
Proprietà del monastero di San Lorenzo in Doliolo, la chiesa fu costruita nel XIII secolo a presidio della borgata manifatturiera di Cesalonga, lungo la sponda nord del fiume Potenza.
1997 - 2005 (rifacimento del tetto e del pavimento intero bene)
Danneggiata dal sisma del 1997, la chiesa è stata oggetto di restauro negli anni successivi con particolari interventi volti al rifacimento del tetto e, all’interno, del pavimento.
Descrizione
Subito poco oltre il ponte che varca il fiume Potenza ad ovest del centro di San Severino Marche, sul margine sud dell’odierna via Antolisei, lungo l’antico tracciato che da Porta Romana prendeva il passo per Camerino, la chiesa del XIII secolo dedicata a Sant’Antonio Abate mantiene la dicitura “di Cesalonga” a ricordo della borgata omonima che venne distrutta nel 1354 dall’incursione delle truppe guidate da Fra Morriale, capitano di ventura incaricato dal Cardinale Egidio Albornoz per riportare l’ordine in questa plaga dello Stato Pontificio, allora retto da papa Innocenzo IV. All’epoca la chiesa dipendeva dal monastero di San Lorenzo in Doliolo. Oggi parte di un agglomerato edilizio che comprende all’estremità orientale un’abitazione privata, la chiesa, semplice parallelepipedo con copertura a capanna, fu eretta in sobrio stile romanico lungo la direttrice ovest - est. Il prospetto principale ovest è caratterizzato da un pregevole portale con archi concentrici a tutto sesto, colonne tortili ed architrave in pietra chiara finemente scolpita, forse opera di maestranze lombarde, che ricorda il disegno del portale della chiesa di San Severino a Monte e che si raccorda cromaticamente con i blocchi di pietre angolari: elementi che emergono dalla composizione interamente composta con laterizi. A mezza altezza resta orizzontalmente un tratto di marcapiano che, al centro del prospetto, è sovrastato da un oculo centinato. Sia sul prospetto principale che sui prospetti laterali restano in vista numerose buche puntaie. Il prospetto nord è, altresì, caratterizzato da un arco tamponato a destra, probabilmente precedente accesso secondario, da due finestrine sovrapposte, tamponate anch’esse e, all’estremità est un chiaro accesso secondario di minori dimensioni dell’altro, anche questo richiuso in un secondo tempo. Il fronte est è occupato da un’abitazione privata, ma, oltre il colmo del tetto di quest’ultima, emerge il termine a capanna del prospetto che, a mo’ di timpano, ospita al centro un oculo simile a quello del prospetto principale; all’estremità sinistra invece è stata posta una semplice vela campanaria con fornice a tutto sesto, in laterizio. Il prospetto sud è, invece, caratterizzato da due monofore trilobate e da un arco ad ogiva in laterizio, murato in un secondo tempo.
Interno
Una semplice aula unica rettangolare con copertura tradizionale lignea lasciata a vista, sulle cui pareti, soprattutto quella meridionale, restano lacerti di affreschi che devono ancora essere studiati. Il presbiterio, rialzato di un gradino dal piano dell’aula e separato da questa da una balaustra in pietra, si sviluppa in uno spazio rettangolare delimitato dalla parete fondale su cui resta evidente la traccia di un grande arco: forse un tempo la chiesa era dotata di abside e coro. Al centro della parete fondale, sopra l’altare, una nicchia ospita la statua del Santo. La luce naturale filtra internamente dagli oculi di facciata e parete fondale e dalle monofore trilobate poste sul muro a meridione.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante posta in opera con mattoni. Blocchi angolari di pietra squadrata chiara.
Coperture
Tetto a due falde con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di capriate, travi ed arcarecci.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1970-1979)
L'altare preconciliare è stato staccato dalla parete di fondo e riposizionato al centro del presbiterio. Il tabernacolo è riposto su una mensola fissata alla parete di fondo. Il presbiterio è tuttora provvisto della balaustra.