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Chiesa di Santa Lucia
Tipologia e qualificazione
chiesa rettoria
Denominazione
Chiesa di Santa Lucia <Matera>
Altre denominazioni
Chiesa Santa Lucia
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucane (costruzione)
Notizie Storiche
1700 (realizzazione chiesa)
Nel 1283 le monache si trasferirono dalla sede originaria, collocata fuori le antiche mura della città, in un nuovo monastero interno ad esse, realizzato su di una roccia che sporge sulla Gravina a ridosso della porta orientale della città; questo complesso è conosciuto come Santa Lucia alla Civita. La chiesa è andata distrutta mentre il monastero, recentemente restaurato, è in buono stato di conservazione; tra gli elementi che lo compongono spicca il portale rinascimentale.
Le monache abbandonarono questa sede verso la fine del Settecento, a causa delle dure condizioni ambientali in cui vivevano. La nuova chiesa e il nuovo monastero furono realizzati sul Piano accanto alla Fontana Ferdinandea, di qui la denominazione Santa Lucia alla Fontana. L'accesso alla chiesa è mediato da una scalinata restaurata in anni recenti.
Descrizione
La chiesa di Santa Lucia e Agata alla fontana si trova tra via del Corso e piazza Vittorio Veneto. La chiesa è stata fondata alla fine del XVIII secolo, poiché la preesistente comunità benedettina della Civita, a causa della mortalità elevata dovuta al luogo del preesistente convento, decise di muoversi nella zona del Piano. Qui, vicino una ex fontana pubblica e nei pressi del palazzo di don Antonio del Salvatore, venne fondato il nuovo complesso monastico. Le monache presero possesso del nuovo complesso monastico nel 1797, mentre la chiesa cappella di Santa Lucia e Agata alla fontana venne aperta al culto il 15 dicembre dello stesso anno. Oggi la chiesa si presenta a navata unica un pò più ampia rispetto al passato perché il presbiterio venne spostato più indietro. Le maggiori opere artistiche della chiesa sono rappresentate dal portone ligneo d’ingresso, rivestito in rame, con gli antichi simboli dei vecchi monasteri di Santa Lucia alle Malve e alla Civita, lo stemma di Mons. Palombella e la simbologia eucaristica; la facciata si presenta molto semplice e di forma convessa. Presenta un finestrone centrale ed ha elementi decorativi derivanti dall’arte barocca. All’interno sono degni di nota una piccola statua di San Benedetto nella prima specchiatura una bellissima scultura in marmo policromo di Carrara, raffigurante il Sacro Cuore di Gesù. La parete che chiude il presbiterio è coperta da un enorme mosaico marmoreo, raffigurante la SS.Trinità, da cui parte la Croce della Redenzione, i cui frutti sono tutti racchiusi nel Sacramento dell’altare.
Coperture
Copertura a doppia falda con manto rivestito di coppi.
Impianto strutturale
A navata unica,questa ci appare oggi piu' ampia, perché il presbiterio è stato portato indietro ed è costituito da una quarta specchiatura ricavata dagli ambienti retrostanti. Indichiamo le opere di maggiore rilievo artistico.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1996)
Il progetto di adeguamento liturgico risale al 1996; non ha tuttavia carattere di stabilità ed è composto da elementi eterogenei. La Mensa in muratura e rivestita di marmo risulta posizionata al centro dell'area presbiteriale, ambone in marmo alla destra e sedute in legno posizionate alle spalle della mensa. Il tabernacolo è all'interno dell'altare appoggiato alla muratura portante.