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Faenza
Faenza - Modigliana
chiesa
sussidiaria
B. V. del Paradiso
Parrocchia di San Savino
Impianto strutturale; Pianta; Arredi; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1980)
1499 - 1499(edificazione intero bene); 1881 - 1882(ristrutturazione intero bene); 1961 - 1961(demolizione intero bene); 1965 - 1969(edificazione intero bene); 1971 - 1971(posa pavimentazione)
Chiesa della Beata Vergine del Paradiso
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Beata Vergine del Paradiso <Faenza>
Altre denominazioni B. V. del Paradiso
Autore (ruolo)
Bega, Melchiorre (progettista )
Ambito culturale (ruolo)
maestranze romagnole (edificazione)
Notizie Storiche

1499  (edificazione intero bene)

L'origine della Madonna del Paradiso è documentata dalla storia cittadina di don Marcello Valgimigli; era un antico oratorio della confraternita di Santa Maria della Misericordia alias Beato Nevolone passato ai Frati francescani. L'edificio (chiesa e convento) era collocato lungo la via Emilia.

1881 - 1882 (ristrutturazione intero bene)

Dopo la soppressione Napoleonica la chiesa fu ridotta allo stato profano ed utilizzata come stalla/ fienile/ abitazione/ falegnameria. Fino a quando i Francescani ricomprarono la struttura e la fecero ristrutturare. La chiesa fu quasi del tutto rifatta, su disegno dell'Ing. Antonio Zannoni.

1961  (demolizione intero bene)

Già dal 1934 un nuovo convento era stato costruito più lontano dalla via Emilia. Solo nel 1956 fu dato il permesso di ridurre a stato profano e vendere l'antica chiesa e di costruirne una nuova nell'area del nuovo convento. L'antica chiesa e convento furono demoliti, le suppellettili e gli arredi spostati nel nuovo convento.

1965 - 1969 (edificazione intero bene)

La prima pietra fu posta il 24 marzo 1963; il progetto era dell'Architetto Melchiorre Bega. La costruzione iniziò però, per problemi vari, nel mese di ottobre di due anni dopo. La prima messa fu celebrata nella festa della Madonna del Paradiso del 1967, senza che la chiesa fosse conclusa.

1971  (posa pavimentazione)

Tra i lavori di rifinitura rimasti indietro, dopo l'inaugurazione c'era il pavimento della navata, in Tapison materiale economico di provenienza francese, inaugurato la notte di Natale.
Descrizione

La facciata è realizzata in muratura a vista. Al centro si trova la porta d'ingresso rettangolare sormontata da un'ampia finestra della stessa forma. La struttura dell'edificio è in cemento armato tamponato con murature in mattoni faccia a vista, la copertura in lastre di ardesia. L'interno è a pianta rettangolare, prolungata sul fondo da un'abside poligonale.
Impianto strutturale
Edificio in calcestruzzo armato, tamponato da murature di mattoni faccia a vista.
Pianta
L'edificio ha un'ampia navata principale, alla quale si affianca una sorta di navata laterale sinistra. L'abside è di forma poligonale rialzato di diversi gradini rispetto al piano dell'assemblea.
Arredi
Ambone e altare sono stati eseguiti dal ceramista faentino Carlo Zauli.
Coperture
La copertura è costituita da lastre di ardesia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1980)
Dopo parecchi rallentamenti e progetti non approvati, il presbiterio fu progettato e realizzato dal ceramista Carlo Zauli in grès.
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