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Reda
Faenza
Faenza - Modigliana
chiesa
parrocchiale
S. Stefano in Corleto
Parrocchia di Santo Stefano in Corleto
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Arredi
altare - aggiunta arredo (1965-1985)
VII - VIII(costruzione intero bene); XI - XII(costruzione cripta); 1145 - 1145(distruzione campanile); 1224 - 1224(ricostruzione intero bene); XVI - XVI(modifica intero bene ); 1727 - 1727(aggiunta arredi); 1778 - 1780(ricostruzione intero bene); 1940 - 1940(ricostruzione arredi e finiture); 1947 - 1948(restauro intero bene)
Chiesa di Santo Stefano in Corleto
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano in Corleto <Reda, Faenza>
Altre denominazioni S. Stefano in Corleto
Autore (ruolo)
Campidori, Giovan Battista 
Ambito culturale (ruolo)
architettura romanica (costruzione (chiesa antica))
barocco (ricostruzione)
Notizie Storiche

VII - VIII (costruzione intero bene)

La costruzione del primo impianto è riconducibile al VII-VIII secolo in analogia con altre pievi del territorio faentino.

XI - XII (costruzione cripta)

Costruzione della cripta seguendo la tipologia ad oratorio

1145  (distruzione campanile)

Distruzione del campanile ad opera di truppe ravennate e forlivesi insediatesi in zona Corleto

1224  (ricostruzione intero bene)

Ricostruzione della Pieve in forme romaniche con l'utilizzo di materiale recuperati dalla chiesa precedente. Venne mantenuto l'impianto con orientamento ad est dell'abside.

XVI  (modifica intero bene )

Attorno alla prima metà del secolo la facciata della chiesa fu spostata sulla via Corleto demolendo la vecchia abside e furono creati gli spazi della Canonica.

1727  (aggiunta arredi)

Rifacimento dell'Altare Maggiore, inserimento del coro, di balaustre e cancello in corrispondenza del presbiterio, di cassapanche e opere artistiche.

1778 - 1780 (ricostruzione intero bene)

L'Arciprete D. Francesco Antonio Baraldini fece ricostruire quasi interamente la chiesa su progetto di Giovan Battista Campidori.

1940  (ricostruzione arredi e finiture)

Ricostruzione dell'Altare Maggiore, del pavimento del presbiterio e delle balaustre in marmo.

1947 - 1948 (restauro intero bene)

Restauro dell ecoperture, degli intoncai degli infissi e ricostruzione del cornicione e del coperto del campanile tutti danneggiati dal passaggio del fronte bellico.
Descrizione

La Pieve di S. Stefano in Corleto rappresenta un complesso architettonico ricco di stratificazioni storiche. La chiesa, che sorge nell'incrocio tra un antico cardo e un decumano della centuriazione romana, potrebbe risalire al VII o VIII secolo è stata più volte ricostruita e rimaneggiata fino all'attuale impianto dovuto a D. Francesco Antonio Baraldini che incaricò Giovanni Battista Campidori di seguirne il progetto e la realizzazione. Quest'ultimo caratterizzò il progetto (e gran parte della sua produzione architettonica) attraverso un approccio lineare e sobrio allontanandosi dalla ricchezza espressiva del tardo barocco. La chiesa è impostata a navata singola con una pavimentazione in cotto mentre il presbiterio, rialzato di un gradino, presenta una pavimentazione con graniglia gialla. Il soffitto presenta una vollta a botte sostenuta da archi sulla navata mentre il presbiterio è coperto da una volta a vela. Ad oggi il fronte della chiesa, invertito rispetto alla conformazione romanica e traslato verso strada con il progetto del Campidori, si presenta come una composizione sobria, marcata dal basamento e da due coppie di lesene che sorreggono la trabeazione e il timpano.
Pianta
Pianta a navata unica
Pavimenti e pavimentazioni
Navata con piastrelle in cotto e presbiterio con piastrelle di graniglia gialla.
Coperture
Navata con volta a botte e presbiterio con volta a vela.
Arredi
Quattro altari laterali in nicchia rialzati
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965-1985)
Aggiunta di un nuovo altare a mensa di fronte al vecchio Altare Maggiore.
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