chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Otranto Otranto chiesa sussidiaria Madonna delle Grazie Parrocchia di Maria Santissima Immacolata Pianta; Illuminazione naturale; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura presbiterio - intervento strutturale (2003 ca) 1952 - 1952(costruzione intero bene); anni 90 - anni 90(rifacimento copertura); 1991 - 1991(donazione intorno)
Chiesa della Madonna delle Grazie
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa della Madonna delle Grazie <Otranto>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche
1952 (costruzione intero bene)
è stata edificata nel 1952 dall'Ente Riforma Fondiaria nei pressi della preesistente Masseria Grande, detta anche "Fontanelle".
anni 90 (rifacimento copertura)
nei primi anni Novanta il solaio di copertura in laterocemento è stato ricostruito per evitarne il crollo.
1991 (donazione intorno)
nel 1991 l'Ente di Sviluppo in Puglia e Lucania, erede dell'Ente Riforma Fondiaria, per il tramite dell'allora Arcivescovo Mons. Vincenzo Franco donò all'Arcidiocesi di Otranto la piccola chiesa e l'intero complesso architettonico adiacente della Masseria.
Descrizione
orientato in direzione nord-sud, l'edificio sorge a pochi metri dalla strada provinciale che collega Otranto ai vicini laghi Alimini, e si dispone a ovest del recinto chiuso e ad oggi inaccessibile della vecchia Masseria Grande, alla quale si connette per il tramite di volumi più bassi adibiti a sacrestia, servizi e deposito.
La distribuzione dei volumi individua un sagrato ampio e protetto dal quale godere della semplice facciata, governata dall'oculo sovrastante la porta e preceduta da un podio gradonato di cinque gradini. La sagoma pseudo-rettangolare della fabbrica mostra pareti laterali lievemente convergenti verso il presbiterio, sagomato a mo' di trapezio e congiunto ai vani di pertinenza da un ingresso volto a est. L'aula liturgica è ritmata da robusti pilastri che articolano lo spazio interno affiorando anche all'esterno, collegati da un architrave che rimarca, all'interno, lo spigolo tra solaio e parete, e sul lato opposto lo spiccato del parapetto d'attico. Quest'ultimo, lievemente arretrato, è connotato dalla presenza di numerosi doccioni per lo scolo delle acque meteoriche, la cui sequenza ordinata sembra quasi voler alludere a un motivo decorativo. Levandosi in altezza oltre il parapetto, il primo pilastro alla sinistra dell'ingresso configura una vela campanaria ad unico fornice, il cui coronamento cuspidato istituisce un dialogo silenzioso ed efficace con il timpano di facciata.
Pianta
l'aula liturgica è preceduta da un avancorpo dalla dimensione trasversale lievemente ridotta, nel quale trovano sede la controporta lignea e la scala a chiocciola metallica che conduce alla spaziosa cantoria. Alla sinistra del presbiterio si colloca l'ingresso secondario, attraverso il quale si giunge dinanzi al portico che introduce alla sacrestia e ai vani di servizio. Sul presbiterio sopraelevato di una sola alzata poggia la predella d'altare, anch'essa costituita da un unico gradino. Le pareti e il solaio piano sono interamente intonacati e tinteggiati di bianco, con esclusione del solo basamento evidenziato da un colore tenue compreso tra il rosa e il beige.
Illuminazione naturale
è assicurata da diciotto finestre a tutto sesto equamente distribuite nelle successive campate e posizionate quasi a ridosso del solaio di copertura. Al presbiterio totalmente cieco fa riscontro la facciata, incentrata sull'ampio oculo che intercetta la luce morbida e tenue proveniente da nord.
Elementi decorativi
realizzato in economia, il piccolo edificio non fa concessione alcuna alla pura decorazione, semplicemente affidata alla chiarezza compositiva e all'evidenza dei singoli elementi strutturali. Degne di nota, tuttavia, le acquasantiere monolitiche di forma emisferica poste ai lati dell'ingresso: ancorandosi al muro a mo' di mensola, esse vi imprimono infatti una concavità che allude, con chiarezza, al volume della semisfera mancante.
Pavimenti e pavimentazioni
il piano di calpestio dell'aula liturgica si compone di piastrelle 25x25 cm in graniglia di cemento giallo-arancio con inerti di fiume di piccola pezzatura, disposte secondo una trama ortogonale priva di variazioni. La soglia del presbiterio, di medesima consistenza materiale e di robusto spessore, è evidenziata dal colore grigio e dall'esecuzione in opera in forma monolitica, mentre nell'area presbiteriale le piastrelle acquisiscono una maggiore dimensione (32x32 cm) e un colore di base marrone scuro. Di più recente realizzazione, la predella d'altare, estesa sino alla parete di fondo, si riveste di pietra naturale di colore beige.
Struttura
La struttura si compone di un semplice telaio in cemento armato tamponato da muratura in conci di pietra locale di medio spessore e coronato da una copertura piana in laterocemento.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2003 ca)
una quindicina di anni fa è stato realizzato il nuovo altare in pietra leccese, semplicemente costituito da una mensa adagiata su due piedritti sagomati in forma di mensola. Di poco differita nel tempo l'introduzione della sede e dell'ambone lignei, mentre risale al 2015 l'inserimento del basamento in pietra leccese su cui si colloca l'icona a tutto tondo della Vergine delle Grazie. Lungo la soglia del presbiterio evidenti tracce stratigrafiche denunciano la rimozione di una preesistente balaustra lapidea.