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Otranto
Otranto
chiesa
sussidiaria
Madonna dell'Altomare
Parrocchia di Maria Santissima Immacolata
Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Illuminazione naturale; Facciata; campanile
altare - aggiunta arredo (1972)
1744 - 1744(costruzione intero bene); 1946 - 1946(restauro intero bene)
Chiesa della Madonna dell'Altomare
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonna dell'Altomare <Otranto>
Altre denominazioni Chiesa dello Spirito Santo
Chiesa della Madonna Altomare
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione intero edificio)
Notizie Storiche

1744  (costruzione intero bene)

sul sito dell'attuale chiesa esisteva un'omonima cappella, demolita a causa del degrado in cui versava e ricostruita in dimensioni più generose nell'anno 1744.

1946  (restauro intero bene)

nel 1946 il locale Comando della Regia Marina e la comunità cittadina guidata dall'allora sindaco Antonio Alberto Bianco finanziarono i lavori di restauro del piccolo edificio. In quell'occasione la parete absidale fu radicalmente modificata mediante inserimento di un modesto altare a dossale in marmi policromi, cornice architettonica di una nicchia a sesto acuto in cui fu collocata la statua in cartapesta della Vergine Maria. Secondo intervento di rilievo fu il completo rifacimento del piano di calpestio mediante tecnica a mosaico: con tessere lapidee di colore bianco, beige, nero e grigio furono raffigurati semplici cornici a motivi geometrici e simboli mariani e acquatici, ricordando così la devozione e il concreto contributo dei pescatori idruntini.
Descrizione

il piccolo edificio si colloca nel rione Punta, sulla cima di un costone roccioso sopraelevato e affacciato sul mare dal quale è possibile godere di uno stupendo panorama. Il contesto architettonico mostra caratteri del tutto peculiari: orientata in direzione nord-est sud-ovest, la piccola fabbrica è infatti isolata al centro di un grande vuoto urbano, e funge da elemento separatore tra la piazzetta retrostante, proiettata verso uno scenario mozzafiato e impreziosita da aiuole e panchine, e il sagrato antistante, che curiosamente costituisce il lastrico solare di un edificio residenziale da tempo in disuso. Per accedere al sagrato dal vicino Lungomare, sede di storici stabilimenti balneari, è necessario salire una ripida scala in pietra leccese, la stessa che i fedeli percorrono processionalmente in occasione della festa della Madonna dell'Altomare. Tale ricorrenza è resa particolarmente suggestiva dalla tradizionale processione via terra e via mare con la statua della Vergine, durante la quale la deposizione di una corona di fiori sulle acque fa memoria dei caduti in mare di ogni tempo e luogo. La chiesa presenta una semplice volumetria scatolare, unicamente caratterizzata dal portale con sovrastante finestra a griglia, dal campaniletto a vela e dai due doccioni lapidei posizionati sul prospetto volto a est, e dal piccolo volume corrispondente alla sacrestia addossato al prospetto opposto. La muratura in conci di pietra leccese squadrata e levigata è ritmata da semplici lesene che fasciano gli angoli e segnano il centro dei prospetti laterali.
Pianta
alla descritta struttura scatolare corrisponde una semplice planimetria ad aula unica, con presbiterio sopraelevato di un gradino e porta laterale comunicante con la sacrestia. Da qui è possibile raggiungere il sagrato mediante una porta secondaria. Volta e pareti, interamente intonacate e tinteggiate di bianco, risentono della massiccia presenza di umidità proveniente dal sottosuolo e dell'azione aggressiva dell'aria salmastra circostante. All'esterno il paramento in pietra leccese e carparo a faccia vista è messo felicemente in risalto dalla luce solare impreziosita dai riflessi cangianti prodotti dallo specchio acqueo sottostante.
Pavimenti e pavimentazioni
il pavimento è composto da tessere di mosaico di colore bianco, verde, nero, beige e grigio, ed è arricchito da cornici, motivi geometrici e raffigurazioni che alludono alla simbologia acquatica e alla Vergine Maria. La predella d'altare, di più recente realizzazione, è in marmo bianco-grigio, mentre la piccola superficie del presbiterio è in mosaico di colore giallo. La piccola sacrestia, dotata di servizio igienico, è pavimentata con piastrelle in graniglia di cemento 33x33 di colore bianco-beige.
Elementi decorativi
a conferma dell'impegno che molti devoti pescatori profusero durante i lavori di restauro effettuati nel 1946, numerosi elementi decorativi in ferro e legno alludono esplicitamente al mare: i due cavallucci marini porta-lampada fiancheggianti il tabernacolo, le quattro mensole in forma di pistrice che afferrano le aste porta-tenda ai lati del presbiterio, le piccole ancore elettrificate sulle pareti laterali, il timone sospeso al centro dell'aula e quello, più piccolo, incastonato entro il corpo dell'altare post-conciliare. L'altare maggiore, visibilmente rimaneggiato, è rivestito di marmi policromi di colore grigio, nero, giallo e nocciola.
Illuminazione naturale
la luce penetra all'interno dell'unica navata per il tramite di tre finestre posizionate sulla facciata e ai due lati del presbiterio. La prima, in asse con il pregevole portale, è caratterizzata dalla tipica struttura ombreggiante a griglia che connota molte chiese salentine.
Facciata
stretta tra due lesene su basamento e coronata da una semplice cornice mistilinea, la facciata presenta un unico portale architravato con elegante cornice perimetrale e modesto sovraporta. Più in alto una finestra a griglia con arco a tutto sesto ripropone il medesimo apparato plastico. Tra portale e finestra si inserisce la seguente iscrizione in latino: "DEI PARENTI REGINAE AB ALTO MARI/PATRONAE BENEFICENTISSIMAE/HANC SEDEM/TEMPORUM INIURIIS COLLABENTEM/CONFLUENTIUM POPULORUM VOTIS ANGUSTAM/NOVO MURORUM AMBITU AMPLIFICAVIT/HYDRUNTINA PIETAS/RESTAURAVIT/ANNO REPARATAE SALUTIS MDCCXLIV/ADRIACI NAUTAE ALTI MARIS PROCELLAS/TUTI PERCURRITE/DIVINA HAEC MARIS STELLA PORTUM DABIT".
campanile
un semplice campaniletto a vela a due fornici caratterizza il prospetto volto verso la baia di Otranto.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1972)
nel 1972, nel rispetto dei nuovi orientamenti liturgici proposti dal Concilio Vaticano II, il presbiterio è stato modificato mediante inserimento di un nuovo altare in marmo separato dalla parete tergale. Restano invece mobili e privi di consistenza l'ambone e la sede, rimpiazzati da un leggio e da una semplice sedia.
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