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Calimera
Otranto
chiesa
sussidiaria
Madonna del Mantovano
Parrocchia di Santa Maria dei Martiri
Pianta; Facciata; Illuminazione naturale; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
1696 - 1696(costruzione intero bene); 1781 - 1781(costruzione nucleo centrale); XIX - XIX(restauro intero bene)
Chiesa della Madonna del Mantovano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonna del Mantovano <Calimera>
Altre denominazioni Chiesa del Mantovano
Chiesa della Madonna delle Grazie
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche

1696  (costruzione intero bene)

la tradizione orale riferisce che la chiesa sia stata eretta per volontà di un cittadino di Mantova, forse un mercante, che trovandosi in Salento scampò miracolosamente a un tremendo temporale e volle dunque, per grazia ricevuta, edificare una cappella in onore della Vergine delle Grazie. La realtà è tuttavia probabilmente diversa, poiché altre fonti attribuiscono la costruzione dell'edificio alla comunità di Martignano: la data di costruzione, 1696, è riportata sull'architrave della finestra e sulla chiave di volta all'interno.

1781  (costruzione nucleo centrale)

l'unico altare all'interno riporta un'iscrizione datata 1781. Esso fu realizzato con le offerte dei fedeli e intitolato alla Madonna delle Grazie, raffigurata entro una sagoma ovale al centro del dossale e infine perduta.

XIX  (restauro intero bene)

nell'Ottocento l'edificio subì interventi di restauro, e in luogo dell'icona perduta fu inserita sull'altare una tela raffigurante la Madonna col Bambino. Trafugata la tela nel 1981, è stato realizzato un nuovo affresco.
Descrizione

sorge nella periferia ovest dell'abitato di Calimera, al centro di un'area oblunga utilizzata sin da tempi remoti per sagre e feste e di recente riqualificata con pavimentazioni, illuminazione artificiale e piantumazioni. Il piccolo volume scatolare volge la facciata verso l'antistante strada provinciale 317, è orientato ad ovest e risulta ben visibile all'intorno eccezion fatta per la fiancata sinistra, dove si addossa un volume tecnico di minore altezza. La scatola muraria in tufo e pietra leccese a faccia vista non presenta significative peculiarità architettoniche, a meno delle quattro lenese tuscaniche su basamento che piegandosi a libro fasciano i quattro spigoli e della cornice sommitale modanata. Il portale con timpano spezzato, sormontato da una spaziosa finestra, è preceduto da tre gradini in massello di pietra locale.
Pianta
lo spazio interno, piccolo e compatto, non comunica con il volume tecnico adiacente, ed è interamente focalizzato sull'altare a dossale. Qui l'apparato a parete si mostra ottimamente conservato, mentre la mensa e la relativa base appaiono visibilmente posticci. Sui quattro angoli del vano architettonico e al centro delle pareti laterali si dispongono lesene tuscaniche che si elevano sino a sostenere le due volte a stella soprastanti, dove semplici tracce graffite sull'intonaco simulano una tessitura muraria e semplici decori geometrici. Le superfici interne sono intonacate e tinteggiate color giallo paglierino, in parte ampiamente sbiadito. La diversa altezza dei due gradini costituenti la predella d'altare testimonia l'alterazione dell'originaria quota del piano di calpestio.
Facciata
stretta tra due lesene tuscaniche su piedistallo, la facciata rettangolare in pietra locale a faccia vista è coronata in alto da una cornice continua, e mostra al centro in rapida sequenza il portale con timpano spezzato e la sovrastante finestra architravata con singolare fastigio. A rompere il timpano del portale si inserisce una croce ad altorilievo su piedistallo, e una seconda, di modeste dimensioni, si dispone sull'asse centrale al di sopra della cornice sommitale. Sulla finestra si evidenziano motivi decorativi classici quali l'astragalo a fusarole e perline, rosette, dentelli e una singolare stilizzazione a rilievo sul tema dell'acqua.
Illuminazione naturale
la luce naturale è unicamente introdotta dalla finestra di facciata e da due piccole aperture laterali.
Pavimenti e pavimentazioni
all'esterno la pavimentazione si compone di lastre di pietra locale bocciardata disposte "a correre", interrotte da una trama di percorsi evidenziati dal colore più chiaro della pietra e da una tessitura trasversale realizzata con elementi di maggiore dimensione. All'interno lo spazio liturgico mostra un piano di calpestio in piastrelle di pietra leccese 30x30 cm ordite secondo una trama diagonale indifferenziata. In pietra leccese anche il pavimento della predella d'altare, realizzato con lastre di diversa pezzatura.
Adeguamento liturgico

nessuno
luogo di devozione principalmente utilizzato per incontri di preghiera, in occasione delle celebrazioni l'edificio è utilizzato tal quale approntando arredi mobili.
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