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Zollino
Otranto
cappella
sussidiaria
S. Giovanni B.
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli
Pianta; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1522 - 1538(notizia visita pastorale intero bene); 1608 - 1608(notizia visita pastorale intero bene); 1781 - 1781(ricostruzione intero bene); XX - XX(furto nucleo centrale)
Cappella di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella di San Giovanni Battista <Zollino>
Altre denominazioni Chiesa di San Giovanni
S. Giovanni B.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche

1522 - 1538 (notizia visita pastorale intero bene)

nella visita pastorale del 1522 non si fa menzione alcuna della cappella, che invece figura nella successiva visita del 1538, che descrive un vano con unico altare e, sulla copertura, un campaniletto proveniente dalla chiesa matrice, situata poco distante.

1608  (notizia visita pastorale intero bene)

a causa del grave stato di degrado della struttura, nel 1608 il vescovo Lucio De Morra non esita a decretarne la demolizione utilizzandone i materiali di risulta per la ricostruzione della chiesa matrice. Contestualmente ordina di realizzare all'interno della parrocchiale un altare dedicato a San Giovanni Battista.

1781  (ricostruzione intero bene)

nel 1781 documenti d'archivio attestano nuovamente l'esistenza della cappella, ricostruita grazie all'impegno della comunità cittadina in zona intra moenia detta "lo Croperò".

XX  (furto nucleo centrale)

risale alla fine del secolo scorso il furto della pregevole statua del santo un tempo custodita entro la nicchia sovrastante l'altare. Attualmente l'icona è sostituita da un dipinto ottocentesco raffigurante il Battesimo di Cristo.
Descrizione

l'edificio si colloca nella periferia ovest del piccolo centro urbano, all'incrocio tra le vie Domenicano Tondi e San Giovanni. Orientato in direzione nord-sud, si addossa a sud-ovest all'edilizia limitrofa costituita da residenze monopiano, e facciata e fiancata sinistra confinano con il basso muretto di recinzione di cortiletti contigui. La scatola muraria si compone di conci di pietra leccese squadrati e levigati, e se le fiancate si mostrano intonacate e tinteggiate, la facciata appare invece a faccia vista e con deboli tracce residue di vecchie scialbature.
Pianta
il vano interno, di piccole dimensioni, non mostra elementi di rilievo e si presenta interamente intonacato e tinteggiato di bianco. La copertura è costituita da una spaziosa volta a botte. La massiccia presenza di umidità determina sfarinamenti superficiali in parte moderati chiudendo la cappella con il solo cancello esterno per lunghe ore.
Facciata
di modesta fattura, mostra un coronamento a salienti appena accennato, al di sopra del quale si dispone una piccola croce lapidea. Il portale e la finestra sono nobilitati dal elementi monolitici con accenni di modanature.
Pavimenti e pavimentazioni
il piano di calpestio si compone di piastrelle di pietra Apricena 50x50 cm ordite in diagonale, mentre la sola predella d'altare è rivestita da lastre di marmo grigio evidentemente in contrasto con le cromie prevalenti.
Elementi decorativi
l'unico altare a parete presenta ancora molti degli elementi plastici originali, e conserva tracce abbondanti di coloriture di prevalente colore verde-azzurro raffiguranti anche motivi floreali. La mensa poggia su semplici due colonnine in pietra leccese.
Adeguamento liturgico

nessuno
l'edificio non è mai stato adeguato alla nuova liturgia, e affianca all'altare unicamente un modesto leggio mobile e poche sedie per i fedeli, che in occasione delle celebrazioni si distribuiscono prevalentemente all'esterno.
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