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Chiesa di Santa Maria della Neve
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria della Neve <Latiano>
Autore (ruolo)
Tarantino, Giovanni Maria
Ambito culturale (ruolo)
maestranze neretine (costruzione)
Notizie Storiche
XVI - XX (inizio lavori intero bene)
Dedicata alla Madonna della Mutata, termine dialettale corrispondente alla Madonna della Neve, fu ricostruita integralmente su un sito preesistente nell'anno 1591 per adeguarla all'accresciuta popolazione (1.000 abitanti).
La costruzione si deve a maestranze neretine, al cosiddetto clan dei Pugliese, stabilmente presente a Latiano nell'ultimo ventennio del XVI secolo (Giovanni, Nicola e Sansone Pugliese) o a Giovanni Maria Tarantino.
La prima descrizione è contenuta nella Santa Visita Pastorale di Monsignor Camillo Borghese, Visitatore apostolico della Diocesi di Oria, che nel 1595, effettuò la prima visita pastorale dopo la separazione fra la Diocesi di Brindisi e Oria. Da questa descrizione si apprende che la chiesa era divisa da 12 colonne, 6 per parte. Le navate laterali, coperte a volta e fornite di luce da finestre parzialmente aperte. La navata centrale era illuminata da una grande finestra a forma di "occhio".
XVI - XX (inizio lavori intero bene)
L'apprezzo di Latiano del 1600 ce la presenta in questo modo: "la chiesa parrocchiale molto degna di lode tiene due ale a lamia, la tribuna simile, bellissima, cappelle concave, e, de pitture adornate, ed appatronate con bello pulpito ed organo. Il campanile era già fornito di campane".
Monsignor Fornari, nel 1603, aggiunge: "E’ costruita di recente, ha il tetto e il pavimento da ogni parte ben sistemato, vi è l’organo ed il pulpito per il sacerdote e sulla parete di fondo del presbiterio". Il Vescovo Fornari nota il grande Crocifisso con una croce fissa su un pezzo di noce lavorato elegantemente.
Il terremoto del 1743 non produsse danni rilevanti e l'Antica struttura si conservò integralmente sino al 1778, anno in cui si provvide a ristrutturarla secondo lo stile dell’epoca.
Venti anni prima Monsignor De Los Rejes aveva fatto rilevare la presenza di numerosi altari, precisamente 18, per cui si provvide a dimezzarne il numero.
Descrizione
La struttura, di impianto post-Rinascimentale, risale al XVI sec. presenta elementi architettonici di stile Neo-Classico all'esterno e barocchi all'interno. Posta, secondo il tipico impianto urbanistico medioevale, all'interno di uno sviluppo viario non rettilineo. Il suo sviluppo assiale con andamento Est-Ovest, ha l'ingresso a Ovest e l'altare con l'officiante che guarda a Est verso la terra Santa. E' a tre navate, con quella centrale originariamente coperta con tetto ligneo e le navatelle con volte a vela e con uno spazioso presbiterio nella parte terminale Est, con una cupola che poggia su un tamburo.
Attualmente, a seguito di alcuni interventi all'inizio del Novecento, la navata centrale presenta una copertura con solaio latero-cementizio. Non presenta transetto. Lo sviluppo planimetrico della chiesa è alterato dalla presenza di corpi aggiunti in epoche diverse quali l'aula del Santissimo Sacramento (1796) e la Cappella della Madonna di Cotrino (1921). La cappella del SS. Sacramento dell'Eucarestia è collocata a sinistra, guardando l'altare maggiore, distinto da un piccolo dislivello e dalla balaustra in pietra. E' coperta da una piccola cupola emisferica. Dal punto di vista volumetrico la chiesa, che originariamente doveva essere un corpo isolato, risulta inglobata, nella parte posteriore, dalla canonica e da altre costruzioni. Il vecchio campanile è poco visibile dalla piazzetta laterale, mentre lo skyline è rotto da un voluminoso campanile costruito negli anni '60 che come stile si discosta nettamente da quello della chiesa. L'apparato architettonico-decorativo dell'esterno della chiesa è, infatti, neo-classico in linea con lo stile che si diffonde nel Salento agli inizi dell'Ottocento. La facciata è divisa in tre campate, riflettendo la suddivisione interna delle tre navate, da un doppio ordine di paraste binate, con capitello ornato da piccole foglie d'acanto, impostate su un alto zoccolo. Tra il primo ordine di paraste e quello superiore corre una trabeazione con fregio continuo con palmette e dentelli. Il coronamento è invece segnato da un serie di cornici elegantemente decorate come delle trine. La facciata culmina nella parte più alta con un timpano curvilineo interrotto in asse dalla presenza di un elemento che sorregge una croce metallica.
Per dare enfasi assiale e monumentalità al prospetto, nella campata centrale l'ingresso è incorniciato da uno pseudo-protiro con decori semplici, sormontato da un architrave interrotto da un timpano ad arco che ricorda il profilo di una serliana. Sopra l'ingresso è collocato un ampio rosone.
Il prospetto su piazza Capitano D'Ippolito è in parte inglobato dall'edificato urbano. L'ingresso laterale, con timpano triangolare, aperto a posteriori, in posizione accidentale nella scansione della parete, dove la parasta si interrompe per far posto alla porta.
La superficie muraria del prospetto laterale Sud, è scandita da esili paraste in un ritmo doppio rispetto alle campate interne delle navate. Le monofore strombate a tutto sesto sono distribuite a campate alterne. Esse sono in realtà murate e per illuminare l’interno della chiesa fu aggiunto un ordine di finestre lungo le pareti laterali della navata centrale.
Da via Ribrezzi, inoltre, si intravede l’alto tamburo su cui è impostata la cupola del presbiterio.
Preesistenze
Impianto post-Rinascimentale risalente al XVI sec., presenta elementi architettonici di stile Neo-Classico all’esterno e barocchi all’interno.
Coperture
La navata centrale è coperta con solaio piano, sovrastato da capriata lignea. Le navate laterali sono coperte con solaio piano. Il rifacimento dei solai, risale agli anni '60.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione in cementine decorate dell'aula liturgica, risale al primo decennio del secolo scorso. E' stata recuperata ed integrata nell'intervento di restauro 2012-2013.
Elementi decorativi
La decorazione delle parete laterali e della volta del Santissimo, fu eseguita dal pittore locale Salvatore Murra negli anni che vanno dal '30 al '60 del secolo scorso.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (anni '70)
Altare realizzato in marmo bianco carrara e rosso alicante.
ambone - intervento strutturale (2013)
Ambone ellittico in marmo calacatta e rosso alicante.