chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Morigino Maglie Otranto chiesa sussidiaria Addolorata Parrocchia di San Giovanni Battista Facciata; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; campanile; Illuminazione naturale presbiterio - aggiunta arredo (anni Settanta) XVIII - XIX(costruzione intero bene); 1834 - 1834(notizia visita pastorale intero bene); 1983 - 1983(aggiunta arredo interno)
Chiesa dell'Addolorata
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa dell'Addolorata <Morigino, Maglie>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze salentine (costruzione)
Notizie Storiche
XVIII - XIX (costruzione intero bene)
la cappella è stata edificata tra XVIII e XIX secolo.
1834 (notizia visita pastorale intero bene)
la Visita Pastorale effettuata dall'Arcivescovo Vincenzo M. Grande il 2 novembre 1834, che menziona chiaramente la chiesetta dell'Addolorata designandola "Capella B. Virginis Dolorum", stabilisce che la stessa sia interdetta al culto per mancanza della sacra suppellettile.
1983 (aggiunta arredo interno)
un'iscrizione posta sulla controfacciata fa memoria di Anacleto e Cesarina Giannuzzi, che nel 1983 donarono i banchi lignei ancora oggi esistenti.
Descrizione
si colloca a pochi metri di distanza dall'unico incrocio intorno al quale si raduna la frazione di Morigino. Il piccolo edificio, inserito entro la cortina edilizia che perimetra a nord la SP 274 e appena emergente in altezza rispetto ai fabbricati contigui, si caratterizza innanzitutto per la semplice eleganza della facciata, parallela alla sede stradale ma decisamente inclinata rispetto all'impianto planimetrico ad aula unica. La scatola architettonica è interamente costituita da conci di pietra leccese squadrati e levigati.
Facciata
la semplice facciata in conci di pietra leccese squadrati e levigati è compresa tra due lesene tuscaniche poste a sorreggere una corposa trabeazione. Al centro si dispongono l'elegante portale architravato e la monofora ellittica costituente una delle due fonti di luce naturale. Al di sopra della trabeazione un timpano sagomato da morbide linee concave e convesse confluisce verso la piccola croce sommitale finemente scolpita.
Pianta
il piccolo vano rettangolare è articolato in due settori da un semplificato arco trionfale: esso è preceduto da un'unica campata coronata da volta a stella, e seguito dalla scarsella del presbiterio con volta a botte appena sagomata da unghie laterali. L'imposta delle volte è evidenziata da elementari peducci tuscanici, mentre al centro dell'arco trionfale il concio in chiave mostra uno stemma scolpito a rilievo. Arco e peducci, costituiti da pietra leccese a faccia vista, spiccano sul diffuso biancore di volte e pareti intonacate e tinteggiate.
Pavimenti e pavimentazioni
un unico gradino si dispone tra navata e presbiterio, segnalando al contempo la gerarchia dello spazio interno e la soglia tra due distinti piani di calpestio: il presbiterio è rivestito infatti da lastre in pietra leccese ordite "a correre" aventi altezza pari a 38 cm, mentre lungo la navata si dispongono piastrelle formato 20x20 cm in graniglia grigia di cemento con inerti bianco-neri.
campanile
una semplice vela con unico fornice e unica campana si dispone nel punto di innesto tra facciata e fiancata ovest, coronandosi di una piccola croce che pur modesta intercetta facilmente lo sguardo di coloro che attraversano Morigino percorrendo l'arteria che collega i vicini comuni di Maglie e Cursi.
Illuminazione naturale
la luce naturale, poca e soffusa, penetra all'interno dall'oculo di facciata e dalla piccola finestra posizionata sulla fiancata est.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (anni Settanta)
l'edificio è stato sottoposto ad un sommario adeguamento liturgico mediante il semplice inserimento di un leggio e una sede mobili, che pur soddisfacendo la stretta esigenza liturgica non configurano un intervento definitivo né soddisfacente. L'attuale mensa, unico arredo liturgico lapideo, corrisponde verosimilmente alla porzione residua di un altare tridentino purtroppo smembrato, al quale sono forse da ricondurre anche la cornice e le due mensole incastonate nella parete nord.