chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Udine
Udine
palazzo
vescovile
Palazzo Arcivescovile
Arcidiocesi di Udine
Coperture; Impianto strutturale; Prospetto principale
nessuno
1475 - 1499(documentazione intero bene); 1524 - 1539(costruzione intero bene); 1592 - 1601(ristrutturazione intero edificio); 1708 - 1725(ampliamento intero edificio); 1739 - 1740(ampliamento intero edificio); 1818 - 1845(ampliamento intero edificio); 1956 - 1957(rifacimento intero edificio); 1976 - 1995(rimaneggiamenti intero bene); 1998 - 2002(ristrutturazione intero bene)
Palazzo Arcivescovile
Tipologia e qualificazione palazzo vescovile
Denominazione Palazzo Arcivescovile <Udine>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze friulane (costruzione)
Notizie Storiche

1475 - 1499 (documentazione intero bene)

Il sito dove ora è il palazzo arcivescovile era nel sec. XV la Casa di Sant'Antonio Abate presso l'omonima chiesetta in borgo Treppo fuori la seconda cerchia di mura. Nel 1475 il patriarca Marco barbo che aveva in commenda il priorato di detta chiesa, rinunciandovi ottenne dal papa che venisse unito alla mensa patriarcale sì da erigervi un'abitazione. Mastro Gian Domenico Marangone realizza la Cancelleria. Nel 1499 vi alloggiarono il Vicariato e gli Uffici della Curia.

1524 - 1539 (costruzione intero bene)

Il patriarca Marino Grimani iniziò la costruzione della sede patriarcali. Nel 1539 il pittore Giovanni da Udine affrescò il soffitto del secondo piano della torre.

1592 - 1601 (ristrutturazione intero edificio)

il patriarca Francesco Barbaro rinnova e amplia l'abitazione su progetto dell'architetto Francesco Floreani.

1708 - 1725 (ampliamento intero edificio)

Il patriarca Dionisio Delfino fa ampliare nel 1708 dall'architetto Domenico Rossi a sud della torre l'ala della biblioteca, che è aperta al pubblico nel 1711. Nel 1718 fece edificare una uguale ala di ampliamento a settentrione. Nel 1725 è costruito lo scalone d'onore.

1739 - 1740 (ampliamento intero edificio)

Il successore patriarca Daniele Delfino completa i lavori con l'ala dell'Archivio, la rimessa delle carrozze, abbellisce la facciata posteriore, il giardino con le statue ornamentali e il pozzo mal centro.

1818 - 1845 (ampliamento intero edificio)

Il vescovo Emmanuele Lodi rinnova le sale del terzo piano.

1956 - 1957 (rifacimento intero edificio)

L'arcivescovo Giuseppe Zaffonato sistema l'edificio all'interno, rimodernando i locali.

1976 - 1995 (rimaneggiamenti intero bene)

Dopo il terremoto l'arcivescovo Alfredo Battista sistema al terzo piano il nuovo appartamento residenziale in quanto destina il secondo piano al Museo Diocesano che è inaugurato il 29 aprile 1995.

1998 - 2002 (ristrutturazione intero bene)

Al piano terra i locali già della Curia sono ristrutturati ad uso della nuova sede dell'Archivi storico diocesano; anche il nucleo settecentesco dell'Archivio viene bonificato e restaurato. Il 29 maggio 2002 è inaugurata la Sede aperta al pubblico.
Descrizione

Edificio a pianta rettangolare, orientato Nord-Sud, su sedime a quota stradale; si compone di un corpo unitario su quattro piani fronte strada e due ampliamenti all’interno, fronte giardino, quali corpi aggettanti. Il lungo prospetto principale dalla facciata piana intonacata di bianco è tripartito dalle alte paraste murarie che delimitano la partizione di facciata centrale; alle estremità della partizione centrale al secondo piano si aprono le due finestre serliane con poggiolo balaustrato collegate fra loro dalla sequenza di finestre rettangolari che alternano una sovrapposizione a lunetta e a timpano e davanzale a balaustra; la facciata è composta di tre piani rispettivamente con la teoria al piano terra di finestre quadrotte entro cornice e rettangolari ad architrave e davanzale nel primo e nel secondo piano, mentre il terzo ripropone le finestre quadrotte; a coronamento la cornice rettilinea modanata; al centro il portale inquadrato da semicolonne a rocchi alterni di bugnato scabro e liscio dal capitello ionico, concluso dall’arcata a tutto sesto con mascherone centrale; al centro tra due semitimpani ondulati la scultura dello stemma; in ciascuna delle due ali un portale rettangolare a piattabanda con la chiave a mascherone in masselli di ampiezza alterna; al secondo piano di ciascuna ala due cornici lapidee quadrate, quella esterna con lo stemma Dolfin e quella interna con l’epigrafe dedicatoria della biblioteca. Sul corridoio di ingresso affacciano a destra la porta d’ingresso all’Archivio storico e a sinistra la porta di ingresso al Museo. L’archivio si articola nella sala di accettazione con locali satelliti, sulla sinistra la sala di lettura e la grande sala con gli armadi storici; in asse si accede ai locali di deposito; da essi le scale conducono ai due piani e alle stanze adibite ora a deposito e a gabinetto fotografico. Il Museo si articola nella sala di accettazione ai vani adibiti al laboratorio di restauro, quindi sulla destra attraverso l’ingresso lo scalone ubicato nel corpo aggettante di sinistra porta al primo piano dove oltre il salone sulla destra è ubicata la Direzione mentre dalla sinistra si snoda l’infilata delle stanze espositive del Museo. Il secondo piano, o nobile si apre sul salone detto “del trono o dei patriarchi”, per i ritratti affrescati lungo le pareti; sulla sinistra dell’atrio è l’ingresso alle sale di ricevimento ufficiale e di riunione che sono collegate con la dismessa camera da notte dell’episcopio; il salone del trono sulla destra affaccia la cappella dal portale in bugnato ad arcata a tutto sesto; succede la galleria rettangolare affrescata da Gian Battista Tiepolo; dalla porta sul lato sinistro inizia l’infilata delle tre sale con affreschi del Tiepolo e di Giovanni da Udine che sboccano nella grande Biblioteca; una scala a chiocciola la collega in alto con il ballatoio, in basso con il piano terra e il primo piano. Il terzo piano è adibito a residenza dell’arcivescovo con lo studio di ricevimento. Il palazzo si conclude con il sottotetto.
Coperture
In coppi.
Impianto strutturale
A volume rettangolare con due ali aggettanti sul fronte retrostante. All'interno, il giardino recintato e decorato da statue e pozzo.
Prospetto principale
Il lungo prospetto principale dalla facciata piana intonacata di bianco è tripartito dalle alte paraste murarie che delimitano la partizione di facciata centrale; alle estremità della partizione centrale al secondo piano si aprono le due finestre serliane con poggiolo balaustrato collegate fra loro dalla sequenza di finestre rettangolari che alternano una sovrapposizione a lunetta e a timpano e davanzale a balaustra; la facciata è composta di tre piani rispettivamente con la teoria al piano terra di finestre quadrotte entro cornice e rettangolari ad architrave e davanzale nel primo e nel secondo piano, mentre il terzo ripropone le finestre quadrotte; a coronamento la cornice rettilinea modanata; al centro il portale inquadrato da semicolonne a rocchi alterni di bugnato scabro e liscio dal capitello ionico, concluso dall’arcata a tutto sesto con mascherone centrale; al centro tra due semitimpani ondulati la scultura dello stemma; in ciascuna delle due ali un portale rettangolare a piattabanda con la chiave a mascherone in masselli di ampiezza alterna; al secondo piano di ciascuna ala due cornici lapidee quadrate, quella esterna con lo stemma Dolfin e quella interna con l’epigrafe dedicatoria della biblioteca.
Adeguamento liturgico

nessuno
Contatta la diocesi