chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Fiera Treviso Treviso oratorio periferico Madonna del Rosario o del Paradiso Parrocchia di Sant'Ambrogio Vescovo e Dottore Pianta; Facciata; Altare maggiore; Interni nessuno 1692 - 1692(costruzione intero bene); 1708 - 1708(benedizione intero bene); 1846 - 1846(proprietà intero bene); 1923 - 1923(abbandono intero bene); 1988 - 1988(restauro intero bene)
Oratorio della Madonna del Rosario o del Paradiso
Tipologia e qualificazione
oratorio periferico
Denominazione
Oratorio della Madonna del Rosario o del Paradiso <Fiera, Treviso>
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
Notizie Storiche
1692 (costruzione intero bene)
L’edificio viene fatto costruire da Santo Beltramelli, residente a Venezia e proprietario di una villa nei pressi di Treviso, dove si trasferisce nel periodo autunnale. La chiesa viene edificata a seguito di autorizzazione scritta del 4 luglio 1692 della Commenda di San Giovanni del Tempio di Treviso.
1708 (benedizione intero bene)
Nel 1708 l’oratorio viene visitato e benedetto dal Vicario Generale della Commenda, Ferdinando Sugana, in seguito al passaggio di proprietà al conte Giovanni de Alberti.
1846 (proprietà intero bene)
Dopo alcuni passaggi di proprietà tra membri del patriziato veneziano, il 29 aprile 1846 la proprietaria Rosalia Silvano Fenoglio dona alla Parrocchia di Sant’Ambrogio di Fiera la cappella. Contestualmente dona l'area circostante per la realizzazione del cimitero parrocchiale, che sarà realizzato nello stesso anno. L’oratorio diventa una cappella cimiteriale. Con l'occasione vengono tamponate le due piccole porte ai lati dell’abside centrale e viene aperta nella parete destra una porta, di maggiori dimensioni, per mettere l’edificio di diretta comunicazione con il cimitero.
1923 (abbandono intero bene)
Il 1 luglio 1923 un decreto prefettizio ordina la chiusura del cimitero. Per questo motivo il cimitero e la chiesa cadranno in stato di abbandono.
1988 (restauro intero bene)
Con autorizzazione della Soprintendenza del 3 marzo 1988, vengono eseguiti interventi di restauro dell’oratorio, in particolare relativi al rifacimento della pavimentazione con riutilizzo delle lastre esistenti e realizzazione di vespaio per isolamento dall’umidità, al taglio dei muri e alla realizzazione di un drenaggio perimetrale. Sono eseguite opere di restauro della copertura della navata, di ricostruzione di quella dell'abside e di installazione di grondaie e pluviali in rame. Sono realizzati interventi di restauro campaniletto, di rifacimento dell'intonaco a marmorino interno ed esterno e di ripristino elementi architettonici e decorativi esterni. Sono condotti lavori di restauro del soffitto affrescato, dell’altare di marmo e delle tre statue collocate sopra alla mensa. Per quanto riguarda i serramenti, il portone viene restaurato mentre le finestre sono sostituite. Viene inoltre installato un impianto elettrico.
Descrizione
L'oratorio viene fatto costruire nel 1692 da Santo Beltramelli, residente a Venezia e proprietario di una villa nei pressi di Treviso, dove si trasferisce nel periodo autunnale.
L'edificio triabsidato presenta impianto a croce latina. Le tre absidi comunicano tra di loro attraverso due aperture leggermente arcuate prive di serramento.
La facciata presenta ai lati due elementi in bugnato con ampie volute a spirale. Tali elementi sono sormontati da due putti in pietra. Sulla trabeazione del fronte, sostenuta da due lesene con capitelli ionici in pietra d’Istria, è dipinta l’iscrizione dedicatoria: VIRGINI DEIPARAE DICATA ROSARII. Sopra al timpano è collocata una croce dell’Ordine di Malta. Sopra l'abside sinistra è stato costruito un campaniletto a vela. La porta di ingresso presenta un'edicola con frontone centinato, poggiante su due mensole in pietra d’Istria.
Pianta
L'edificio triabsidato presenta impianto a croce latina. Le tre absidi comunicano tra di loro attraverso due aperture leggermente arcuate prive di serramento. I catini si saldano alla volta centrale, a crociera, mediante archi a tutto sesto. Un quarto arco divide la zona absidale dalla navata, il cui soffitto è decorato da un affresco monocromo raffigurante l’assunzione della Vergine.
Facciata
La facciata presenta ai lati due elementi in bugnato con ampie volute a spirale. Tali elementi sono sormontati da due putti in pietra. Sulla trabeazione del fronte, sostenuta da due lesene con capitelli ionici in pietra d’Istria, è dipinta l’iscrizione dedicatoria: VIRGINI DEIPARAE DICATA ROSARII. Sopra al timpano è collocata una croce dell’Ordine di Malta. Sopra l'abside sinistra è stato costruito un campaniletto a vela. La porta di ingresso presenta un'edicola con frontone centinato, poggiante su due mensole in pietra d’Istria.
Altare maggiore
All’interno dell’edificio spicca l’altare marmoreo con il paliotto ornato di un’elegante decorazione a intarsio e con tre pregevoli statue in pietra tenera, raffiguranti al centro la Madonna col Bambino, ai lati San Luca e San Francesco d’Assisi.
Interni
Sotto il pavimento è collcoata la tomba delle famiglie Fenoglio-Giacomelli, coperta da una grande lapide. Alle pareti sono ospitate altre lapidi tra cui quella relativa alla donazione dell’oratorio e del fondo adiacente. L’edifico riceve luce da due finestroni fissi a vetri colorati, posti nelle pareti della navata, e da tre piccole finestre, una per ogni abside.
Da segnalare la più piccola e antica delle tre campane del campaniletto, dei 1704, con lo stemma gentilizio dei Querini.