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Piedimonte Matese
Alife - Caiazzo
palazzo
vescovile
Palazzo Vescovile
Palazzo Vescovile di Piedimonte Matese
Facciata principale; Portale; Corte; Struttura; Scalone; Stanza
nessuno
1651 - 1651(costruzione intero bene); 1708 - 1710(ampliamento intero bene); 1829 - 1829(ampliamento intero bene); 1950 - 1950(costruzione secondo piano); 1964 - 1964(ampliamento secondo piano); 2009 - 2010(restauro intero bene); 2015 - 2018(restauro intero bene)
Palazzo vescovile
Tipologia e qualificazione palazzo vescovile
Denominazione Palazzo vescovile <Piedimonte Matese>
Altre denominazioni Palazzo vescovile di Piedimonte Matese
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

1651  (costruzione intero bene)

L'Episcopio fu realizzato ad opera del Vescovo Pietro Paolo de Medici nel 1651. La sua destinazione originaria era però quella di seminario, trasferito lì dopo la soppressione di quello a Castello Matese.

1708 - 1710 (ampliamento intero bene)

Nel periodo 1708 - 1710 fu realizzato un primo ampliamento della struttura.

1829  (ampliamento intero bene)

Il vescovo Puoti e l'arcidiacono Ottavio Scappaticcio fecero realizzare nel 1829 tutto il lato sinistro e la cappella.

1950  (costruzione secondo piano)

Nel 1950 fu edificato il piano superiore.

1964  (ampliamento secondo piano)

Nel 1964 le costruzioni al piano superiore furono estese a tutto l'edificio e vi fu portata la residenza vescovile.

2009 - 2010 (restauro intero bene)

Il palazzo è attualmente oggetto di restauro conservativo.

2015 - 2018 (restauro intero bene)

Consolidamento e restauro delle strutture interne con adeguamento impianto elettrico ed impianto di riscaldamento
Descrizione

L'Episcopio in Piedimonte nasce realizzato dal Vescovo Pietro Paolo de Medici nel 1651. La sua destinazione originaria era però quella di seminario, trasferito lì dopo la soppressione di quello a Castello Matese. La costruzione sorse accanto alla chiesa dell'Ave Gratia Plaena e non accanto al precedente Episcopio per ragioni di spazio. Il vescovo Puoti e l'arcidiacono Ottavio Scappaticcio fecero realizzare nel 1829 tutto il lato sinistro e la cappella. Il vescovo Del Sordo allestì il salone principale con pitture nel 1924. Nel 1950 fu edificato il piano superiore. Nel 1964 le costruzioni al piano superiore furono estese a tutto l'edificio e vi fu portata la residenza vescovile. Il seminario ha funzionato dal 1696 al 1964 ininterrottamente con due sole interruzioni, nel 1708-10 per le nuove fabbriche, e nel 1860, quando il Di Giacomo trasformò il seminario in ospedale militare. Il palazzo ha come elemento di rilievo il portale in pietra calcarea e lo scalone di accesso all'edificio principale sempre in pietra calcarea.
Facciata principale
L'edificio è posto lateralmente alla chiesa dell'Ave Gratia Plaena di Piedimonte. In facciata vi sono due partiture orizzontali delineate da una sporgente cornice che divide il primo piano ed il secondo. La parte inferiore presenta al primo piano una serie di finestre quadrangolari, evidenziate da una cornice in tinta grigia, al piano terra vi sono delle finestre quadrangolari incorniciate da pietra calcarea ed il portale dello stesso materiale. Il secondo piano ha finestre quadrangolari incorniciate come quelle del primo piano.
Portale
Il portale costituito in pietra calcarea presenta due stipiti laterali ed un elemento trasversale superiore raccordati da due sezioni di arco, ciò accentuato dalla traslazione di tali elementi rispetto al profilo esterno. Lungo le estremità laterali del portale è presente una larga scanalatura che smussa gli angoli. Il portone è, invece, di fattura recente.
Corte
La corte presenta più edifici di fattura ed epoche differenti. Gli edifici posti, entrando nella corte, sulla destra e difronte sono spogli, mentre l'edificio a sinistra e quello di accesso presentano due piani con file di finestre quadrangolari intervallate da lesene che reggono una cornice aggettante. Sopra le lesene vi sono intervallate profonde nicchie finestrate.
Struttura
Muratura intonacata e coperture a falda.
Scalone
L'accesso agli uffici ed alla biblioteca avviene tramite una scala in pietra a due rampe. Questa è illuminata da due alte finestre poste sulla parete del pianerottolo, al di sotto delle quali vi sono due stemmi, uno dedicato alla realizzazione in questa sede del Seminario, 1686, l'altro relativo all'abbellimento del palazzo per merito di Mons. Angelo Pofirio. Lungo le pareti si trovano lesene che delimitano partiture a profondità diverse. La copertura a volta a padiglione rettangolare unghiata ha al centro un riquadro con modanatura in rilievo in stucco ed in corrispondenza delle lesene elementi decorativi a conchiglia. Tale scala porta su un corridoio di servizio a più uffici.
Stanza
L'aula di rappresentanza del palazzo è chiamato "Salone degli Stemmi", poiché su una delle due pareti lunghe si trovano gli stemmi di alcuni vescovi della Diocesi succedutisi nel tempo. La pianta della stessa è quadrangolare e presenta un pavimento in marmo nero venato.
Adeguamento liturgico

nessuno
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