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Bologna
Bologna
basilica
parrocchiale
S. Antonio da Padova
Parrocchia di Sant'Antonio da Padova
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
altare - aggiunta arredo (1972); ambone - aggiunta arredo (2000)
1903 - 1966(costruzione intero bene); 1928 - 1928(costruzione campanile); 1932 - 1933(costruzione monumento); 1972 - 1972(ristrutturazione presbiterio); 1993 - 1993(restauro cappelle laterali); 2000 - 2000(rifacimento pavimenti)
Basilica di Sant'Antonio da Padova
Tipologia e qualificazione basilica parrocchiale
Denominazione Basilica di Sant'Antonio da Padova <Bologna>
Altre denominazioni Chiesa di Sant'Antonio da Padova
S. Antonio da Padova
Autore (ruolo)
Barberi, Carlo (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura neogotica (costruzione)
Notizie Storiche

1903 - 1966 (costruzione intero bene)

La chiesa venne costruita in stile gotico e su progetto di Carlo Barbieri. La posa della prima pietra ebbe luogo il 26 aprile 1903 da Mons. Luigi Canali. Aperta al culto nel giugno dell'anno successivo, venne consacrata il 17 ottobre del 1904. Il 13 giugno 1930 il Cardinale Arcivescovo Nasalli Rocca la proclamò solennemente Santuario Antoniano. Nel maggio 1939 Papa Pio XII la elevò a Basilica minore, mentre nel 1966 il Cardinale Lercaro la eresse a parrocchia.

1928  (costruzione campanile)

Nel 1928 venne costruito il campanile su disegno dell’architetto Camillo Uccelli di Parma come rielaborazione del primitivo progetto di Carlo Barberi.

1932 - 1933 (costruzione monumento)

Nel 1932, ad angolo tra via Jacopo della Lana, viale Carducci e via Guinizelli, sul lato opposto alla facciata della chiesa, venne realizzato dallo scultore Mario Bega il monumento in bronzo di Sant'Antonio, inaugurato il 13 giugno 1933.

1972  (ristrutturazione presbiterio)

Eretta a parrocchia dal 1966 per volontà del Cardinal Lercaro, venne affidata nello stesso anno alla comunità francescana. Dal 1972 si attuano lavori di ristrutturazione della zona presbiterale per adeguarla alle nuove norme liturgiche su progetto dell’architetto Melchiorre Bega e il 10 giugno 1972 il Cardinale Antonio Poma, Arcivescovo di Bologna, consacra il nuovo altare maggiore.

1993  (restauro cappelle laterali)

Il 5 ottobre 1993 iniziarono i lavori di restauro pittorico delle cappelle laterali della chiesa, ad opera dell’Istituto Professionale Edile di Bologna. Il 17 febbraio 1994 tali lavori terminarono nella cappella di S. Giuseppe.

2000  (rifacimento pavimenti)

Al 2000 si datano i lavori di rifacimento della pavimento alla veneziana dell'aula, sulla quale, in prossimità del presbiterio è possibile leggere "IUBILAEUM 2000".
Descrizione

La Basilica di Sant'Antonio da Padova sorge in via Jacopo della Lana, in prossimità dell'incrocio tra Viale Giosuè Carducci e via Guido Guinizzelli, strada che circoscrive tutto il fianco ovest dell'isolato che raccoglie il complesso convenutale e l'Antoniano di Bologna. L'edificio presenta una facciata tripartita e a salienti, una pianta suddivisa in tre navate con cappelle laterali, una zona presbiterale coperta da una volta a crociera costolonata e affiancata da due cappelle coperte da una volta ad ombrello, concludendosi in una zona absidale poligonale coperta da un'agevole volta ad ombrello. L'esterno è in mattoni faccia a vista, mentre l'interno si presenta ricco di decorazioni, con alzati sottolineati da una bicromia giallo-grigia nell'aula.
contesto
La Basilica di Sant'Antonio da Padova sorge in via Jacopo della Lana, in prossimità dell'incrocio tra Viale Giosuè Carducci e via Guido Guinizzelli, strada che circoscrive tutto il fianco ovest dell'isolato che raccoglie l'ampio complesso convenutale e l'Antoniano di Bologna. La basilica sorge dunque in un'area a forte carattere residenziale, tra via Murri e via Mazzini, immediatamente al di fuori dell'ultima cinta muraria di Bologna e oltre i viali di circonvallazione, a circa 300 metri a nord-est da Porta Santo Stefano. Fronteggia e prolunga il sagrato della chiesa oltre via della Lana uno slargo con al centro la statua di San Francesco.
impianto planivolumetrico
La basilica è contigua sul fianco destro alla sagrestia, dalla quale si giunge al complesso conventuale e all'Antoniano di Bologna.
esterno
La chiesa sorge in posizione arretrata rispetto la strada ed è separata da questa tramite un marciapiede in asfalto, che cinge tutto l'isolato. Solo in corrispondenza della facciata, il pavimento è caratterizzato da cubetti in porfido, consentendo l'identificazione dell'area facente funzione di sagrato. La facciata è a salienti e tripartita verticalmente da paraste con guglie sommitali, binate alle estremità della facciata e e due centrali. Tre portali strombati, rialzati di tre gradini, consentono l'accesso all'aula. Il portale centrale, di dimensioni maggiori, è inscritto in una edicola con ghimberga sorretta da semicolonne laterali e pinnacoli in loro corrispodenza. Ciascuna porta è sovrastata in asse da una bifora, a sua volta sovrastata da una formella con una croce in rilievo. Le proporzioni di tali elementi sono simmetriche e corrispondenti alle aperture d'ingresso, con la bifora maggiore nella campitura centrale. La facciata culmina in un profilo a salienti sottolineato da archetti pensili a sesto acuto, con croce sommitale metallica sul pinnacolo centrale. Il fianco sinistro della chiesa, completamente visibile all'esterno, presenta una fascia muraria costante, terminata da una conclusione che diventa marcapiano in corrispondenza delle cappelle laterali, dotate di due monofore laterali ciascuna. Ove non sono consente il discernimento tra il volume dell'aula, forato da monofore, e quello delle cappelle interne, anch'esse con due finestre per lato. Nelle porzioni prive di cappelle laterali, monofore illuminano l'aula. All'altezza della sesta cappella, è presente un portale laterale, strombato e rialzato di sei gradini. L'esterno dell'edificio è in mattoni faccia a vista. La copertura è a falde e in coppi. A nord dell'edificio, in contiguità con il fianco sinistro, sorge il campanile a base quadrangolare, con due specchiature per lato con archetti pensili sommitali, una cella campanaria con una bifora per lato, culminante in una guglia con croce metallica.
pianta
Pianta longitudinale con tre navate, cappelle laterali e abside poligonale con due cappelle laterali.
interni
L'accesso avviene direttamente dal portale centrale, tramite bussola lignea da quelli laterali. L'interno è suddiviso in tre navate ed è scandito in sei campate da pilastri compositi tra i quali corrono archi ogivali privi di finestre in cleristorio, sostegno alle volte a crociera costolonate in cui si articola la copertura. Sulle navate laterali secondo uno schema B-A-B-A-B, si aprono rispettivamente tre confessionali incassati nel muro (B), sottolineati da archi pensili e ghimberga centrale, e due cappelle (A), tutte rialzate di un gradino con balaustra metallica e coperte da una volta a crociera ogivale con costoloni. L'ultima campata presenta due aperture su entrambi i fianchi, a sinistra verso l'esterno, mentre a destra per la sagrestia. La pavimentazione è in battuto alla veneziana, realizzata in occasione del Giubileo del 2000. Il presbiterio, rialzato di due gradini rispetto il livello dell'aula, è preceduto da un arcone ogivale su pilastri compositi, è coperto da una volta a crociera ogivale con costoloni. Ai lati due porte con arco a sesto acuto consentono l'ingresso a due cappelle laterali, le quali concludono lo sviluppo longitudinale delle navate laterali. Entrambe sono rialzate di due gradini rispetto al piano dell'aula e separate da questo tramite una balaustra in marmo. Presentano una copertura ad ombrello costolonata e la destra ospita il fonte battesimale in metallo e mobile, da spostare all'occorrenza. Un'abside poligonale forato da sei monofore, e con coro ligneo con organo, conclude lo sviluppo longitudinale della chiesa oltre l'altare preconciliare, coperto da un'agile volta ad ombrello. L'interno è molto ricco, caratterizzato da intonaco bicromo a fasce bianco-grigio nelle membrature architettoniche e affrescato nei campi murari.
impianto strutturale
Struttura in muratura.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata frontalmente al presbiterio e si compone di due file di panche e sedie lignee disposte a battaglione. Un fonte battesimale in metallo e mobile, da spostare all'occorrenza, si trova nella cappella a destra del presbiterio. La zona presbiterale, rialzata di un gradino rispetto al piano dell'aula, è composta al centro da una predella sopra la quale è collocato l'altare post-conciliare in marmo, dietro il quale vi è, rialzato di altri due gradini, la sede del celebrante, un trono marmoreo posizionato tra altre quattro sedute, tutte con imbottitura rossa. A sinistra dell'altare si trova il crocifisso, mentre a destra vi è l'ambone a consolle in marmo. La custodia eucaristica si trova nella cappella a sinistra della zona presbiterale.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1972)
Nel 1972 si conclusero i lavori di ristrutturazione della zona presbiterale, realizzati dall'architetto Melchiorre Bega, volti all'adeguamento liturgico secondo le norme emanate dal Concilio Vaticano II. Il 10 giugno 1972 il Cardinal Poma, Arcivescovo di Bologna, consacrò il nuovo altare in marmo posizionato al centro dell'area.
ambone - aggiunta arredo (2000)
Nel 2000 venne realizzato l'ambone a consolle in marmo, situato a destra dell'altare.
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