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Ascoli Piceno
Ascoli Piceno
chiesa
sussidiaria
S. Maria Intervineas
Parrocchia di San Pietro Martire
Struttura
altare - intervento strutturale (1966)
V - 1849(notizie storiche intero bene); X - 1954(notizie storiche esterno); X - 1954(notizie storiche interno); 1914 - 1954(notizie storiche intero bene)
Chiesa di Santa Maria Intervineas
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Maria Intervineas <Ascoli Piceno>
Altre denominazioni S. Maria Intervineas
Ambito culturale (ruolo)
maestranze ascolane (costruzione)
Notizie Storiche

V - 1849 (notizie storiche intero bene)

Secondo un’antica tradizione, la chiesa sorgerebbe nel luogo ove nel V secolo fu rinvenuta fra le vigne (da cui Intervineas) un’icona della Madonna. Di un primo tempio, edificato tra il VI-VII secolo non resta più traccia. Tuttavia nell’anno 996 risulta essere una delle pievi cittadine. Intorno al secolo X edificio fu ampliata assumendo l’impianto basilicale. Nel secolo XIII fu realizzata la torre campanaria ad isola. Una radicale ristrutturazione operata nel 1848 portò alla demolizione delle navate laterali, della parte sinistra del transetto e della cupola ottagonale, venendo riaperta al culto il 24 aprile 1849.

X - 1954 (notizie storiche esterno)

La chiesa, facente parte della cinta muraria della città era un raro esempio di chiesa-fortezza, che ha assunto la propria impostazione di tipo basilicale intorno al secolo X. Questo probabilmente è l’assetto che si è mantenuto fino alla prima metà del secolo XIX quando, a seguito di importanti fessurazioni riguardanti la navata centrale, fu presa la drastica decisione di eliminare le navate laterali e la cupola, riducendo l’aula alla sola navata centrale. Negli anni 1950-’54, su progetto del prof. Luigi Leporini, venne ricostituito l’impianto basilicale così come oggi si presenta attraverso la ricostruzione delle navate laterali della parte sinistra del transetto e del tiburio. Venne anche riaperto l’antico portale principale e il campanile liberato da varie strutture che lo circondavano, venne inoltre aperto l’attuale portale laterale prospicente la piazza, sormontato da una lunetta recante una moderna scultura dell’artista Alfio Ortenzi (1954) raffigurante la Madonna con Bambino

X - 1954 (notizie storiche interno)

L’interno riflette l’impianto originario, con diversi cicli di affreschi, il quale ebbe una modifica significativa con l’inserimento del monumento sepolcrale a Cola Pizzuti intorno alla metà del secolo XV addossato alla controfacciata; poi nei secoli successivi si sono venuti aggiungendo diversi altari laterali di patronato e non fino al 1848, quando l’aula fu ridotta alla sola navata centrale privata del presbiterio e gli altari furono ridotti a quattro compreso il maggiore. Con i lavori di ripristino diretti dal Leporini negli anni 1950-’54 l’interno acquistò la fisionomia attuale e furono riportati alla luce notevoli tracce di affreschi databili 1290-1310. Sulla parete di fondo dell’ala destra si innalza un altare con dietro un affresco della Madonna con Bambino del secolo XIV un tempo collocato all’esterno.

1914 - 1954 (notizie storiche intero bene)

Nel 1914 fu restaurato il campanile colpito da un fulmine nel secolo precedente. Negli anni seguenti fu valutata l’eventualità di una demolizione completa della chiesa per realizzare un ponte che unisse viale Trento e Trieste con il quartiere Parignano, ma dopo lunghe discussioni si impose la volontà del parroco mons. Elia Martini, che per il suo recupero incaricò il prof. Luigi Leporini del relativo progetto e nel 1950 furono avviati i lavori per riportarla alla forma originaria. Fu riaperta al culto nel 1954.
Descrizione

sono separate dall’alternarsi di pilastri quadrati in blocchi regolari di travertino e colonne dal fusto liscio con capitelli ionici su cui si innestano archi a tutto sesto. La navata centrale presenta in controfacciata un ciborio di fattura gotica poggiante su quattro colonne tortili poggianti su quattro leoni stilofori; la parte superiore ha una copertura a crociera con costolonature, affrescata con immagini di Santi e all’esterno fregi di fattura gotica e statue; databile alla seconda metà del XV sec.. Alla stessa altezza del tabernacolo nella navata destra è presente una scaletta conducente al ponticello che collega la chiesa alla torre campanaria, gli altri livelli sono costituiti dal presbiterio e dall’ambito circostante. Il presbiterio posto nello spazio di incontro tra la navata centrale e il corpo trasverso della chiesa, ha un livello proprio, delimitato da una balaustra in travertino, a cui si accede attraverso una rampa di tre gradini. Al centro del presbiterio figura un altare in marmo e, in corrispondenza di un angolo, appoggiato ad un pilastro cruciforme è presente il pulpito in legno intagliato. L’abside si raggiunge scendendo due scalinate poste in corrispondenza delle navate laterale, a forma semicircolare e presenta nell’imposta del catino una cornice sagomata. Il prospetto principale è rivolto ad Ovest. Il portale è caratterizzato da una cornice d’imposta ricavata da un blocco unico sagomato a forma di due cilindri tra loro perpendicolari e per il concio di chiave ad arco acuto. Gli stipiti sono realizzati con grossi blocchi che fanno pensare ad un riutilizzo del materiale di epoca romana. Il prospetto Nord non è accessibile né visibile in quanto posizionato a strapiombo sul fiume e presenta sei strette monofore e nella muratura della navata centrale si aprono pure sei piccole monofore . Il prospetto Sud presenta una tessitura muraria differente rispetto ai due precedenti in quanto costituito da blocchi di travertino ben levigati e squadrati. Nella muratura inferiore, corrispondente nella navata laterali sono presenti cinque strette monofore; nella parte superiore sei monofore come nel prospetto opposto. Al centro si apre il portale sormontato da un lunotto. Proseguendo si incontra il corpo trasversale di altezza uguale a quella della navata da cui si eleva la cupola ottagonale sulla quale si aprono tre bifore. Il campanile si sviluppa su due ordini separati da una cornice. La base, che poggia su un basamento più largo, riutilizza grossi blocchi bugnati di travertino e presenta sul lato Sud una porta di accesso a un piccolo vano. Sulle pareti si aprono strette monofore e nel lato Sud sono presenti i resti di cinque scodelle maiolicate. La parte superiore, compresa tra due cornici è arricchita da colonnine con capitelli e ornata di due ordini di bifore eccetto che nel lato Ovest ove figurano grandi monofore. Sulla sommità si staglia la cuspide piramidale a base ottagonale.
Struttura
La struttura è in muratura isodoma portante di travertino di cm 70 di spessore. L’interno si presenta a pianta rettangolare ad tre navate scandite da pilastri e colonne con la copertura a capriate lignee e pianelle; la pavimentazione è in mattonelle di cotto; il fabbricato termina con un’abside.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1966)
L'altare verso il popolo in travertino liscio riporta lungo il bordo interno della mensa la seguente iscrizione: VINCENTIUS MIGNOGNA PRAECLARUS VIR ANNO DOMINI MCMLXVI DONAVIT
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