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Descrizione |
La chiesa di San Bartolomeo Apostolo, così come ci appare oggi, è l'esito degli interventi di riconfigurazione seicenteschi prima e ottocenteschi poi, quando l'edificio viene innalzato e ampliato. Successivamente, nel 1924, il presbiterio e le sacrestie vengono demoliti e ricostruiti e viene allungato il corpo centrale della chiesa di un'arcata.
L'edificio, ad unica navata, ha orientamento ovest-est con zona absidale ad est ed ingresso principale ad ovest. La chiesa presenta quattro altari laterali ed una cappella votiva a sud, dedicata al Sacro Cuore e alla Madonna di Lourdes. Il fonte battesimale è posto nell'angolo nord ovest, donato alla Parrocchia da San Pio X nell'anno 1911.
La facciata principale ad ovest, rettangolare, è caratterizzata dalla giustapposizione di un timpano retto da quattro semicolonne addossate alla muratura, ai bordi della quali, inseriti nelle lunette, si trovano le statue di San Giovanni Battista e di San Bartolomeo.
Pianta |
La pianta presenta un’unica aula con presbiterio sul lato est. L'aula è scandita da quattro cappelle laterali, due per lato, con volta a botte. L’ingresso principale è posto sul lato ovest; in posizione centrale è ubicato un secondo accesso da nord, mentre in corrispondenza, sul lato sud, è presente la cappella del Sacro Cuore con la grotta della Madonna di Lourdes ed a margine il penitenziare. La zona del presbiterio è rialzata di tre gradini rispetto alla navata e termina con un'abside semicircolare; ai lati del presbiterio trovano posto a sud la sacrestia e locali di servizio, di due piani, e sul lato nord il museo di San Pio X. |
Coperture |
La copertura a quattro falde, con linea di colmo in direzione est-ovest e parte curva in corrispondenza del presbiterio, è composta da capriate in legno con andamento nord-sud, le quali reggono la travatura che sorregge i correntini e le tavelle su cui poggiano i coppi tradizionali in cotto. Alle catene delle capriate è appeso il soffitto in incannucciato, intonacato nella parte inferiore e con andamento curvilineo in corrispondenza delle murature. Nei tratti laterali, compresi tra le colonne ed il presbiterio, la facciata d’ingresso e la facciata ovest, sono presenti soffitti a cassettoni, più bassi rispetto al corpo principale; le colonne sono unite da volte a semibotte. Le cappelle laterali e quella del Sacro cuore hanno tetti con lo stesso andamento e di simile natura, più bassi del corpo principale. |
Elementi decorativi |
La chiesa si presenta in stile classico-toscano, con tratti prospettici di grande effetto, soprattutto nel presbiterio e nell'abside. Ai quattro angoli dell'edificio esistono quattro baldacchini con soffitto a cassettoni.
Le pareti e i soffitti sono tutti giocati sui toni del bianco e del crema, ravvivati da tratti d’oro che servono a sottolineare i giochi volumetrici del disegno delle cornici. Le decorazioni presenti non sono però quelle originarie, ma eseguite negli anni Sessanta.
Il pulpito, in abete, è dipinto a finto marmorino di colore cenere ed è opera del falegname Crescenzio Basso (1870).
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Prospetti |
I prospetti esterni sono lineari, intonacati in occasione dell’isolamento delle murature e ridipinti. Il corpo principale della chiesa risulta più alto rispetto alle cappelle, alle sacrestie e al museo di San Pio X, i quali si attestano in corrispondenza della parte inferiore delle finestre ad arco – sei per ogni lato - presenti sui lati nord e sud. Le sacrestie, a due piani, sono dotate di finestre rettangolari con volto ad arco, come pure le due dell’abside, dotate però di vetrate decorate. Sul lato nord sono presenti due porte d’ingresso secondarie. La facciata principale ad ovest, rettangolare, è caratterizzata dalla giustapposizione di un timpano retto da quattro semicolonne addossate alla muratura, ai bordi della quali, inseriti nelle lunette, si trovano le statue di San Giovanni Battista, a sinistra, e di San Bartolomeo, a destra, rispettivamente compatrono e patrono della comunità. Fra il portale d'accesso e l'architrave si trovano alcune parole latine che esprimono la dedicazione della chiesa a S. Bartolomeo Apostolo, la cui traduzione è: "Dedicato a Dio Ottimo massimo in onore di S. Bartolomeo Apostolo". |
Fondazioni |
Le murature della chiesa poggiano su fondazioni in muratura e l’interno poggia su un basamento rialzato di circa quaranta centimetri rispetto al piano di calpestio del terreno esterno. |
Pavimenti e pavimentazioni |
Nel corpo centrale è ancora presente il pavimento realizzato nel 1867 da Giuseppe Sarto, mentre la rimanente pavimentazione è stata realizzata con materiale simile a quello in opera e costituito da lastre in marmo bianco e rosato da 50 x 50 cm, posati a rombo. La pavimentazione del presbiterio e delle cappelle è stata realizzata negli anni Sessanta. Il presbiterio è rialzato di circa 40 cm rispetto al corpo principale, mentre le cappelle di circa 30 cm. Il pavimento del presbiterio è composto da marmi policromi. |
Struttura |
La struttura è edificata in un'unica soluzione in muratura di mattoni pieni in laterizio. Quattro colonne simmetriche sono poste all'interno della navata. La copertura, composta da travi in legno, poggia sulle murature perimetrali e sulle quattro colonne centrali. |
Affreschi |
Sul soffitto della navata è stato affrescato da Sebastiano Santi (1789-1866) fra il 1849 e il 1852 un dipinto raffigurante "la gloria di San Bartolomeo". Intorno all'affresco c'è la coeva cornice classica, dorata nel 1950 a cura di mons. Oddo Stocco (1892-1958).
Posti ai quattro angoli della chiesa, sotto i baldacchini laterali, sono collocati quattro affreschi del pitttore padovano Teodoro Licini (1912-1978), dipinti fra il 1955 ed il 1956 e raffiguranti "S. Pio X e i lavoratori", "S. Pio X e la S. Eucarestia", "S. Pio X e il catechismo" e "S. Pio X e i colerosi".
Salendo i tre gradini che alzano il piano del presbiterio rispetto al pavimento della chiesa, si è di fronte agli affreschi di Arturo Monzio Compagnoni di Bergamo, la "Resurrezione di Cristo", a destra, e la "Coena Domini", a sinistra. Sul soffitto del presbiterio è collocata "La SS. Trinità", eseguita, come gli altri dipinti, nel 1954. Sul catino dell'abside è affrescata "L'assunzione di Maria Vergine", realizzata dallo stesso autore e nello stesso anno.
Nel punto in cui erano collocati il vecchio organo meccanico e la cantoria, è ora presente l'affresco "Il miracolo ecucaristico di Salzano" di Gian Maria Lepscky (1946). |
Altari |
L'altare della Natività di Gesù risale alla fine del XVII secolo ed è realizzato con marmi di diverso colore.
L'altare di S. Pio X risale al XVIII secolo ed è realizzato in marmi di diverso colore. In origine era detto altare della Croce, in quanto nella grande nicchia era posto il maestoso crocifisso che oggi è collocato nella Cappella del S. Cuore. Ai lati dell'altare, le due statue di S. Giovanni della Croce (1542-1591) e di S. Teresa d'Avila (1515-1582), santi fondatori dell'ordine dei Carmelitani Scalzi.
L'altare maggiore, fatto erigere da mons. Eugenio Bacchion (1869-1949), nel 1928, è un altare di marmo in stile classico rinascimentale. Di notevole bellezza sono i due angeli, uno adorante e l'altro contemplante, posti lateralmente alla Sacra Mensa, scolpiti nel 1930-31 da fra Claudio Granzotto (1900-1947) e commissionati da mons. Eugenio Bacchion.
L'altare della Madonna di Roata è del XIX secolo, in stucco, ed è dedicato alla Madonna del Carmelo.
L'altare di S. Antonio risale al XVIII secolo, è realizzato in marmo. |
Sculture |
Il busto di papa Sarto, opera di Guido Giusti (1904), è stato voluto dai Salzanesi sul portale d'accesso della cappella del S. Cuore nel primo anniversario dell'elezione al soglio pontificio del loro antico parroco. La cornice della nicchia è del prof. Antonio Bon. A cura del mons. Oddo Stocco, nel 1950, la cornice venne dorata; successivamente il semitondo fu ricoperto con un rivestimento musivo di tessere dorate e violacee.
Sono inoltre presenti un busto in gesso di don Antonio Bosa (1804-1867) e di don Vittorio Allegri (1761-1835), di Gio Maria Bordin (1892). |
Cappella |
La cappella del Sacro Cuore è un vano laterale, costruito nella parte sud della Chiesa nel 1900 e dedicato a Cristo Redentore. Il progetto primitivo, opera di Giuseppe Scattolin, fu rivisto dall'ingegner Pietro Saccardo (1830-1903). Nel 1969 il vano della cappella è stato completamente ridipinto e nel 2005 è stato riportato al progetto originario di inizio Novecento.
La cappella ospita tre altari. A sinistra è collocato l'altare del Crocefisso, eretto nel 1964 con marmi policromi e pregiati, opera di Danilo Andreose di Bassano del Grappa. Al centro si trova l'altare del Sacro Cuore, in stile lombardesco, costruito nel 1900. A destra, è presente la grotta della Vergine di Lorudes, opera della Ditta Ravasio di Bergamo e inaugurata nel 1922. Risale al 1897 l'edicola del pane di S. Antonio di Padova, che presenta il santo con i gigli e col bambin Gesù. |
Campanile |
Il campanile, di mole alta, snella, con una guglia sormontata da un angelo, fu iniziato nel 1712 e terminato nel 1880. Nel XIX secolo l'altezza del campanile arrivava fin quasi sotto l'attuale loggia delle campane: fu rifinito da Giuseppe Scattolin nel 1879 su disegno di Pio Chicchi dell'Università di Padova. Il materiale usato per la costruzione è la pietra della Val di Sole. L'angelo originario è stato colpito da un fulmine nel 1984 ed è stato sostituito nel 1985 da quello attuale, opera dell'architetto Lino Pietro Bottacin, che si era anche occupato, nel 1954, del rivestimento della base con marmi dei Colli Euganei. |
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