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Gela
Piazza Armerina
chiesa
parrocchiale
Maria Santissima Assunta in Cielo
Parrocchia di Maria Santissima assunta in cielo
impianto planimetrico; coperture; prospetto principale; prospetti secondari; interni
presbiterio - intervento strutturale (2015); ambone - aggiunta arredo (2015); fonte battesimale - aggiunta arredo (2015)
XIII - XIII(fondazione intero bene); 1633 - 1633(notizia storica intero bene); 1683 - 1683(notizia storica intero bene); 1693 - 1693(crollo parziale torre campanaria); 1766 - 1799(ricostruzione intero bene); 1837 - 1837(edificazione prospetto principale); 1844 - 1844(sopraelevazione torre campanaria); 1888 - 1888(pavimentazione interno); 1903 - 1903(riconfigurazione prospetto principale); 2008 - 2014(restauro e manutenzione straordinaria intero bene); 2016 - 2016(manutenzione straordinaria intero bene)
Chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo <Gela>
Altre denominazioni Chiesa Maria Santissima Assunta in cielo
Autore (ruolo)
Di Bartolo Morselli, Giuseppe (prospetto principale)
Di Bartolo, Emanuele (torre campanaria)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche

XIII  (fondazione intero bene)

All'incrocio dei due assi principali della citta nella seconda metà del XIII secolo viene fondata la prima Chiesa Madre di Gela, dedicata all'Assunta e appellata Madonna della Platea.

1633  (notizia storica intero bene)

Nel 1633 Rocco Pirri attesta l'esistenza della Chiesa Madre di Gela nel sito attuale, sotto il titolo di Santa Maria de Platea, assegnandone la fondazione al periodo angioino.

1683  (notizia storica intero bene)

Nella Visita Pastorale compiuta a Terranova, attuale Gela, dal vescovo di Siracusa mons. Fortezza il 29 maggio 1683, viene descritta la chiesa, dotata di nove altari laterali, oltre l'altare maggiore col tabernacolo, e un oratorio annesso, dedicato al Santissimo Sacramento, con rispettivo altare.

1693  (crollo parziale torre campanaria)

A seguito del sisma che nel gennaio 1693 colpi il Val di Noto, le cui conseguenze coinvolsero gran parte della Sicilia, si dovette demolire parte della sommità della torre medievale adiacente la chiesa, utilizzata come torre campanaria.

1766 - 1799 (ricostruzione intero bene)

Ad ampliamento e sostituzione dell'antica chiesa Santa Maria de Platea viene costruito l'attuale edificio nel medesimo sito del precedente.

1837  (edificazione prospetto principale)

Realizzazione della facciata attuale, su progetto di Giuseppe Di Bartolo Morselli.

1844  (sopraelevazione torre campanaria)

Con la soprelevazione dell'antica torre medievale, su progetto redatto da Emanuele Di Bartolo, il campanile acquisisce la configurazione attuale.

1888  (pavimentazione interno)

Rifacimento della pavimentazione della chiesa, grazie alle somme erogate dall'allora arciprete Gioacchino Gurrisi.

1903  (riconfigurazione prospetto principale)

In concomitanza dei lavori di rifacimento della pavimentazione della piazza antistante, a opera dell'Ufficio Tecnico del Comune di Gela, è stata realizzata la scalinata di accesso alla chiesa.

2008 - 2014 (restauro e manutenzione straordinaria intero bene)

Con successivi e continui cantieri è stato possibile eliminare le cause del degrado che interessavano l'edificio, nonché recuperare i paramenti murari esterni con le rispettive modanature ed elementi decorativi. Nello stesso tempo sono state risanate dall'umidità di risalita i paramenti murari e gli strati di terreno al di sotto della pavimentazione. Anche le coperture sono state oggetto di lavori di manutenzione straordinaria. E' stata infine rifatta la pavimentazione interna.

2016  (manutenzione straordinaria intero bene)

Con il contributo erogato dalla Chiesa Cattolica sui fondi dell'Otto per Mille è stato possibile completare i lavori di restauro e manutenzione straordinaria: sono state restaurate tutte le superfici interne, sia verticali che di copertura, dell'edificio con il recupero e rifacimento, ove necessario degli intonaci, degli stucchi, delle modanature, delle dorature e con la tinteggiatura delle stesse superfici. E' stato restaurato il portone d'ingresso principale e tutti gli infissi lignei, sia esterni che interni, sono stati oggetto di revisione e, ove necessario, sostituiti.
Descrizione

La chiesa Maria Santissima Assunta in Cielo, nota anche come Chiesa Madre di Gela, sorge al centro della città, all'incrocio dei due assi principali e occupa per intero un isolato. L'attuale edificio è stato realizzato nella seconda metà del XVIII secolo sul sito della preesistente chiesa Santa Maria de Platea, fondata nella seconda metà del Duecento. La chiesa ha pianta longitudinale, a tre navate con transetto e cupola all'incrocio dei bracci. Il prospetto principale, organizzato su due ordini culminati da timpano, si affaccia sull'ampia piazza antistante; anche il fianco meridionale si apre su uno slargo.
impianto planimetrico
Pianta longitudinale a tre navate con transetto non sporgente e cupola all'incrocio dei bracci. La navata centrale si prolunga oltre il transetto in un cappellone, con coro ligneo, ed è terminata da abside semicircolare, in cui campeggia un monumentale altare marmoreo. Le cappelle delle navate laterali, ormai prive degli altari originari, non sono profonde e non sporgono all'esterno. Anche l'abside del cappellone è contenuta nel quadrilatero dell'impianto planimetrico e non sporge all'esterno. All'angolo nord orientale dell'impianto planimetrico della chiesa è addossato il volume della casa parrocchiale, adibita a piano terra a sagrestia e uffici parrocchiali, mentre ai livelli superiori gli ambienti sono destinati alle attività pastorali e a casa canonica. Sempre sul lato settentrionale e attestato tra la chiesa e la casa parrocchiale si erge la torre campanaria a base quadrata. Il complesso architettonico della chiesa con i relativi locali annessi determina un unico isolato, pressoché quadrangolare, circondato da slarghi e spazi pubblici, tranne sul fianco settentrionale, lasciato libero dalla casa parrocchiale, in cui è sistemato un piccolo giardinetto.
coperture
La navata centrale e il transetto sono coperti da volte a botte lunettate, in prossimità delle ampie finestre rettangolari, e con intradosso della cupola, impostata su un tamburo ottagonale, che si erge all'esterno ed è culminata da una lanterna. Le navate laterali sono coperte da cupolette finte in stucco, occultate nel sottotetto. La copertura dei tetti è a falde, realizzate con strutture lignee, sormontate da tegole a coppi siciliani. L'estradosso della cupola, costolonata con nervature in conci lapidei, è coperta da rivestita da elementi sagomati in maiolica.
prospetto principale
Il prospetto principale è organizzato su due ordini, separati da un fregio dorico e sormontati da timpano triangolare. Il secondo ordine si erge solo al centro, mentre ai lati sono sistemati gruppi scultorei con statue allegoriche. La parte centrale della facciata è caratterizzata da colonne aggettanti: doriche al primo ordine e ioniche al secondo. Il timpano è sormontato al centro da antefisse con croce metallica apicale e agli angoli laterali da acroteri. La facciata è realizzata in conci di pietra squadrata e intagliata e lasciata a faccia vista. Al primo ordine, in corrispondenza delle rispettive navate, si aprono tre portoni, dei quali i due laterali sormontati da lapidi marmoree, mentre quello centrale occupa quasi per intero tutta l'altezza del primo ordine; tutti i portoni sono incorniciati da essenziali modanature lapidee. A tali ingressi si perviene per mezzo di una scenografica scalinata, che si estende per tutta la larghezza della facciata. Al secondo ordine, al centro si apre una grande finestra, anch'essa circondata da una cornice lapidea intagliata e con un fregio aggettante oltre il bordo superiore. Ai suoi lati, negli intercolumni laterali si aprono due nicchie rettangolari, che ospitano grandi vasi con coperchio, scolpiti in un unico blocco lapideo. Al centro del timpano vi è uno scudo marmoreo, su cui è scolpito uno stemma con monogramma mariano.
prospetti secondari
I prospetti laterali presentano la struttura muraria realizzata con pietrame informe rivestito da intonaco rasato, che lascia intravedere gli elementi lapidei. Il paramento murario è ripartito da lesene con conci riquadrati e modanati. Nella struttura muraria si aprono finestre semicircolari in prossimità delle rispettive cappelle laterali. Nella parte superiore si aprono finestre rettangolari centinate, che illuminano la navata centrale, il transetto e il cappellone. A metà dei fianchi si aprono i rispettivi ingressi laterali, circondati da cornici lapidee modanate e sormontate da un timpano triangolare, portato in alto da una cartella rettangolare della medesima ampiezza del vano d'ingresso. All'ingresso sul lato meridionale si perviene da una rampa di scale, mentre a quello settentrionale si accede per mezzo di pochi gradini.
interni
Le superfici delle pareti interne sono interamente rivestite da stucchi, che nelle specchiature sono arricchiti da elementi fitomorfi dorati. Nella controfacciata è collocata la cantoria lignea con l'organo. Le pareti degli ambienti accessori sono intonacate e tinteggiate.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2015)
Riconfigurazione della pavimentazione del presbiterio con l'inserimento del nuovo altare in marmo e collocazione della sede, mediante l'aggiunta e l'utilizzo di un elemento mobile preesistente del sec. XVIII.
ambone - aggiunta arredo (2015)
Realizzazione e inserimento nel presbiterio di ambone marmoreo.
fonte battesimale - aggiunta arredo (2015)
Collocazione dell'antico fonte battesimale secentesco all'esterno dell'area presbiterale, appena oltre il bema.
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