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Napoli
Napoli
chiesa
parrocchiale
Immacolata a Pizzofalcone
Parrocchia dell'Immacolata a Pizzofalcone
Stato di conservazione; Facciata
altare - aggiunta arredo (1970/80)
500 - 2022(preesistenze carattere generale); 1524 - 2022(preesistenze carattere generale); 1777 - 2022(proprietà intero bene); 1858 - 2022(costruzione intero bene); 1859 - 2022(progettazione intero bene); 1861 - 2022(passaggio di proprietà intero bene); 1937 - 2022(ampliamento intero bene); 1943 - 2022(conflitto bellico intero bene)
Chiesa dell'Immacolata a Pizzofalcone
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dell'Immacolata a Pizzofalcone <Napoli>
Ambito culturale (ruolo)
architettura rinascimentale (edificazione chiesa)
Notizie Storiche

500 - 2022 (preesistenze carattere generale)

Su quest'area per volere di Licinio Lucullo venne costruita un'antica villa romana chiamata successivamente Castro Lucullano. Questo luogo venne santificato nel V secolo da parte dei monaci Basiliani che fondarono proprio sull'altura del Monte un Cenobio con la Chiesa dedicata alla Madre di Dio. Succedettero nel IX secolo i monaci Benedettini che a loro volta cedettero il Cenobio ai Frati Domenicani nel XIV secolo.

1524 - 2022 (preesistenze carattere generale)

Nel 1524 il Conte Andrea Carafa fece costruire il Palazzo Carafa di S. Severina che nel corso degli anni venne ereditato dai Loffredo, dai Marchesi fino ad esser acquistato dal viceré spagnolo Filippo III che lo utilizzò come presidio militare. Per la costruzione di questo palazzo venne demolito il Cenobio e costruita una nuova Chiesa.

1777 - 2022 (proprietà intero bene)

Il 27 maggio del 1777 la Chiesa venne elevata a Parrocchia sotto la giurisdizione di S.E il Cappellano Maggiore del Regno di Napoli, con i diritti e i privilegi di Parrocchia Paladina

1858 - 2022 (costruzione intero bene)

Nel 1857, con la proclamazione del Dogma dell'Immacolato Concepimento di Maria, il Re Ferdinando II di Borbone, per onorare la Vergine Immacolata, volle costruire una nuova Chiesa.

1859 - 2022 (progettazione intero bene)

Costruita il 12 marzo del 1859 dall'architetto Francesco Jaoul.

1861 - 2022 (passaggio di proprietà intero bene)

Con la proclamazione del Regno d'Italia e con la soppressione dell'ufficio di S.E. il Cappellano Maggiore del Regno delle due Sicilie, nel 1861 la Chiesa passò alla dipendenza dell'Arcivescovo di Napoli con lo stesso nome di "Reale Parrocchia di Pizzofalcone".

1937 - 2022 (ampliamento intero bene)

Nel 1937, il Cardinale Alessio Ascalesi, Arcivescovo di Napoli, con un suo decreto, ampliò i confini dell'antica Parrocchia dismembrando la vicina Parrocchia di S. Marco di Palazzo.

1943 - 2022 (conflitto bellico intero bene)

Il 4 agosto del 1943 il Santuario venne bombardato e interamente distrutto, si salvò solo il simulacro di Maria.
Descrizione

La Chiesa dell' Immacolata a Pizzofalcone sorge sull'altura del Monte Echia alla fine di Via Egiziaca, nel quartiere San Ferdinando. L'accesso è dato da due ampie rampe simmetriche di circa 18 gradini a lato. La Chiesa è a croce greca con cinque altari in marmo, dei quali il maggiore disposto su una platea rivestita in marmo limitata dall'area celebrativa da una balaustra in marmo con cancelletto in ferro fuso dorato attualmente rimosso per la fase di restauro. Il centro è sormontato da una grane cupola su tamburo circolare sormontato da una lanterna. La pavimentazione è costituita da lastre di marmo chiare quadrate disposte in diagonale. Al di sopra del portone di ingresso vi è il coro illuminato da un'ampia finestra arcata circondata da elementi in stucco che richiamano lo stile architettonico neo rinascimentale. Attualmente la Chiesa risulta chiusa e con impalcature installate dall'anno 2018.
Stato di conservazione
La Chiesa, con i fondi del 8x1000, ha iniziato i lavori di restauro, di ristrutturazione e messa in sicurezza dell'intero edificio. Ad oggi i lavori sono fermi e la Chiesa versa in condizioni di totale abbandono con impalcature installate all'interno.
Facciata
La facciata è caratterizzata da elementi tipici dello stile neo-rinascimentale. L'intero prospetto è costituito da paraste, timpani, motivi simmetrici, trabeazioni che rimarcano l'appartenenza di tale architettura a questo stile. Nell'ordine inferiore sono presenti tre portoni, di cui quello centrale più grande incorniciato da due lesene che sormontano una trabeazione con su scritta l'incisione che attribuisce l'edificazione della Chiesa a Federico II. La simmetria è ben definita dalla successione di paraste che si elevano per tutta l'altezza della facciata ed è rimarcata dai portoni laterali e dagli elementi di decoro in stucco. Il tutto è sormontato da un grande timpano centrale anteposto all'ultimo ordine ornato anch'esso da decori in stucco.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970/80)
Aggiunta dell'altare mensa.
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