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San Giorgio della Richinvelda
Concordia - Pordenone
chiesa
sussidiaria
San Nicolò Vescovo detta del Beato Bertrando
Parrocchia di San Giorgio Martire
Preesistenze; Struttura; Elementi decorativi
nessuno
XIII - XIII(costruzione aula e atrio); XV - XV(costruzione presbiterio); X-XI - X-XI(preesistenza edificio)
Chiesa di San Nicolò Vescovo detta del Beato Bertrando
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Nicolò Vescovo detta del Beato Bertrando <San Giorgio della Richinvelda>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze friulane (costruzione edificio)
maestranze friulane (costruzione presbiterio)
maestranze friulane (costruzione aula e atrio)
Notizie Storiche

XIII  (costruzione aula e atrio)

Aula ed atrio non sono databili ma vengono considerati anteriori al coro

XV  (costruzione presbiterio)

Notizia che assegna l'attuale presbiterio alla fine del 1400

X-XI  (preesistenza edificio)

Notizia relativa ad un edificio già esistente intorno al X secolo, certamente prima del 1350 quando il corpo del patriarca Bertrando di San Genesio fu ivi collocato
Descrizione

Una chiesetta dedicata a San Nicolò esisteva intorno al X secolo, certamente prima del 1350 quando il corpo del Patriarca Bertrando di San Genesio è stato ivi collocato. Essa era probabilmente composta dall’atrio, da un’aula rettangolare e un’abside semicircolare. Rimaneggiato più volte la struttura allungata che oggi vediamo si presenta all’esterno raccordata da un motivo ad archetti pensili che corrono sotto il filo di gronda. L’aula attuale e l’atrio non sono databili ma sono fatta risalire al 1200, anteriori al coro. Il presbiterio invece è da assegnare alla fine del ‘400. Di più recente costruzione è il sacello dedicato al Betrando a pianta rettangolare con travatura scoperta. Il presbiterio, più alto dell’aula, presenta una volta a crociera con robusti costoloni. La bifora campanaria è stata costruita nel XX secolo sul muro di fondo del sacello. Al suo interno è custodito il pregiato altare in pietra del lapicida Giovanni Antonio Bassini detto il Pilacorte e come recita la scritta sul basamento è stato realizzato nel 1497. L’altare è tripartito: incorniciato con motivi floreali esso reca al centro la Vergine con il bambino e ai lati due santi; sulla sinistra San Nicola con le tre sfere, mentre sulla destra un santo con turibolo, probabilmente Santo Stefano o San Fortunato. Al di sopra entro un semicerchio troviamo i simboli dei quattro evangelisti e alla sommità l’Eterno Padre in atteggiamento benedicente. La navata e il coro sono stati decorati nel 1901 dal pittore udinese Antonio Del Toso, il quale ha alternato motivi geometrici a scene figurate; fra queste sulle pareti laterali campeggiano due episodi della vita del Beato Betrando: La Carità del Beato Bertrando e la sua Uccisione. Nella cappella dietro il presbiterio trova posto sul pavimento una’area delimitata da una cornice lignea che indica il luogo dove il Patriarca spirò. All’esterno sulla facciata meridionale è ancora visibile un San Cristoforo del XV secolo.
Preesistenze
Una chiesetta dedicata a San Nicolò esisteva intorno al X secolo ed era probabilmente composta dall’atrio, da un’aula rettangolare e un’abside semicircolare.
Struttura
Rimaneggiata più volte, la struttura allungata che oggi vediamo si presenta all’esterno raccordata da un motivo ad archetti pensili che corrono sotto il filo di gronda. L’aula attuale e l’atrio non sono databili ma sono fatta risalire al 1200, anteriori al coro. Il presbiterio invece è da assegnare alla fine del ‘400. Di più recente costruzione è il sacello dedicato al Betrando a pianta rettangolare con travatura scoperta.
Elementi decorativi
Al suo interno è custodito il pregiato altare in pietra del lapicida Giovanni Antonio Bassini detto il Pilacorte e come recita la scritta sul basamento è stato realizzato nel 1497. L’altare è tripartito: incorniciato con motivi floreali esso reca al centro la Vergine con il bambino e ai lati due santi; sulla sinistra San Nicola con le tre sfere, mentre sulla destra un santo con turibolo, probabilmente Santo Stefano o San Fortunato. Al di sopra entro un semicerchio troviamo i simboli dei quattro evangelisti e alla sommità l’Eterno Padre in atteggiamento benedicente. La navata e il coro sono stati decorati nel 1901 dal pittore udinese Antonio Del Toso, il quale ha alternato motivi geometrici a scene figurate; fra queste sulle pareti laterali campeggiano due episodi della vita del Beato Betrando: La Carità del Beato Bertrando e la sua Uccisione.
Adeguamento liturgico

nessuno
Non esiste adeguamento liturgico.
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