chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Mezzomonte Polcenigo Concordia - Pordenone chiesa sussidiaria Sant'Antonio Abate Parrocchia dei Santi Lorenzo Martire e Antonio Abate Coperture; Impianto strutturale; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni altare - aggiunta arredo (1980) XV - XV(notizie storiche nucleo antico); XVII - XVII(ristrutturazione intero bene); XIX - XIX(ristrutturazione intero bene); XX - XX(ristrutturazione intero bene); 1982 - 1982(ristrutturazione intero bene); 2004 - 2004(manutenzione intero bene); 2009 - 2009(manutenzione finestre)
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Sant'Antonio Abate <Mezzomonte, Polcenigo>
Altre denominazioni
Chiesa di San Antonio Abate
Ambito culturale (ruolo)
maestranze friulane (costruzione edificio)
maestranze friulane (restauro edificio)
Notizie Storiche
XV (notizie storiche nucleo antico)
La chiesa viene menzionata per la prima volta in un documento del 18 aprile 1458, venendo tuttavia citata la villa già in un atto di investitura canonica del 3 agosto 1409.
XVII (ristrutturazione intero bene)
Alla fine del Seicento la chiesa è oggetto di ristrutturazione.
XIX (ristrutturazione intero bene)
Nel 1849 la chiesa viene ristrutturata ed ampliata.
XX (ristrutturazione intero bene)
La chiesa danneggiata nel secondo conflitto mondiale viene ristrutturata assumendo le forme attuali.
1982 (ristrutturazione intero bene)
Intervento di consolidamento e pulizia.
2004 (manutenzione intero bene)
Ritinteggiatura interno e nuovo impianto elettrico.
2009 (manutenzione finestre)
Nuove vetrate istoriate.
Descrizione
La chiesa di Sant'Antonio abate si erge in posizione panoramica lungo la strada che attraversa la borgata pedemontana di Mezzomonte. Un primo impianto, di cui non rimane traccia nell’edificio attuale, è documentato al XV secolo. La definizione neoclassica con cui si presenta ora è frutto degli interventi dei secoli successivi, in particolare di metà Ottocento e dei decenni successivi al secondo conflitto mondiale. La facciata intonacata è conclusa da timpano con frontone modanato, occhio centrale e croce sommitale. La porta a doppio battente presenta stipiti e architrave in pietra con timpano e nella parte alta due nicchie simmetriche con mensole aggettanti ospitano statue. I fianchi presentano i volumi addossati delle cappelle laterali e a destra della sacrestia e dei locali tecnici. L’interno si propone in un’unica navata scandita da lesene a reggere una pronunciata cornice sulla quale si imposta la volta a padiglione unghiata in corrispondenza dei lunettoni finestrati e ribassata al centro, dove trovano posto tre quadrature a stucco che incorniciano dipinti su tela. Sulle pareti laterali si trovano quattro archi a tutto sesto con ghiera e capitello. Tranne il primo a sinistra, che risulta cieco, gli altri tre accolgono altari laterali rialzati. A destra tra gli archi si apre una porta secondaria. La pavimentazione è in lastre di pietra antica e lungo le pareti corre una zoccolatura in travertino. Il presbiterio è quadrangolare, rialzato, definito da una cupola ribassata e concluso da abside rettangolare voltata a botte.
Coperture
Copertura a capanna con struttura portante lignea e manto in coppi con intradosso controsoffittato a volte.
Impianto strutturale
Struttura in pietrame intonacato costituita da aula unica con presbiterio quadrangolare sopraelevato e abside rettangolare voltata a botte.
Elementi decorativi
Nell’altar maggiore trova posto un dipinto raffigurante la Madonna con bambino tra i santi Antonio abate e Antonio di Padova eseguita nel 1788 dal pittore Giovanni Battista Tosolini. L’opera è stata inserita nel XIX secolo in una struttura tardocinquecentesca in marmi policromi, assegnabile ad uno scultore sansovinesco vicino all’operare artistico di Tommaso da Lugano e proveniente da una chiesa veneziana soppressa. È presente una tela settecentesca di Pietro Feltrin raffigurante la Madonna del Rosario con il Bambino e i Santi Floriano e Pietro Martire attorniati dai quindici misteri gaudiosi. Un altare della Madonna, in marmo e gesso dipinto, databile alla seconda metà dell’Ottocento nella cui nicchia è conservata la statua della Madonna di Fatima, mentre risale al 1899 il crocifisso ligneo, opera dello scultore Francesco Guerrini di Ceneda. Sul soffitto della navata tre opere su tela del pittore Giuseppe Modolo (1949-1950).
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in lastre di pietra antica.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1980)
Piccolo manufatto ligneo, velato di stucco bianco, con lesene agli angoli.
Nel paliotto è inserito un riquadro in argento come decorazione.