chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Coltura Polcenigo Concordia - Pordenone chiesa sussidiaria Santissima Trinità Parrocchia dei Santi Lorenzo Martire e Antonio Abate Coperture; Impianto strutturale; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni altare - aggiunta arredo (1970) XIV - XIV(costruzione preesistenze); XVI - XVI(riedificazione intero bene); XVIII - XVIII(notizie storiche intero bene); XIX - XIX(notizie storiche intero bene); 1923 - 1923(notizie storiche intero bene); 1938 - 1938(restauro intero bene); 1979 - 1979(restauro intero bene); 2000 - 2000(restauro intero bene)
Santuario della Santissima Trinità
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Santuario della Santissima Trinità <Coltura, Polcenigo>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze friulane (costruzione edificio)
maestranze friulane (restauro edificio)
Notizie Storiche
XIV (costruzione preesistenze)
La chiesa preesistente viene edificata a partire dagli anni trenta del Trecento.
XVI (riedificazione intero bene)
La chiesa viene ampliata e modificata secondo i canoni della Controriforma a partire dalla fine del XVI secolo per opera di frati francescani osservanti chiamati nel 1588 alla gestione del santuario ed alla costituzione di un cenobio. I lavori termineranno nel 1622 con la solenne riconsacrazione del vescovo Matteo Sanudo.
XVIII (notizie storiche intero bene)
Dopo la soppressione dell’attiguo convento la chiesa viene acquistata nel 1772 dai conti di Polcenigo.
XIX (notizie storiche intero bene)
Nel 1885 la chiesa viene ceduta dai conti alla parrocchia di Polcenigo.
1923 (notizie storiche intero bene)
La chiesa viene dichiarata Monumento Nazionale nel 1923.
1938 (restauro intero bene)
A seguito degli eventi sismici del 1936 la chiesa è oggetto di numerosi interventi di restauro tra il 1938 e il 1939 tra cui la sistemazione del tetto e la messa in luce di affreschi.
1979 (restauro intero bene)
A seguito del sisma del 1976 vengono consolidate le strutture murarie, rifatto il tetto e gli intonaci interni ed esterni, la chiesa viene dotata di nuovo sistema di illuminazione e amplificazione.
2000 (restauro intero bene)
Restauro e risanamento conservativo, compresa copertura, intonaci, consolidamento murature con iniezioni e tirantature.
Descrizione
La chiesa dedicata alla Santissima Trinità si trova in prossimità delle sorgenti del fiume Livenza su sito antropizzato da epoca preistorica. L’antico edificio di impianto trecentesco venne riedificato a partire dalla fine del Cinquecento e nei primissimi decenni del Seicento per opera di alcuni frati francescani osservanti chiamati a gestire la consistente devozione della Trinità presso il santuario. L’esterno della chiesa si distingue per la presenza di un ampio portico sostenuto da grandi arcate, a tutto sesto sui fianchi e ribassato sul fronte, la cui struttura con mattoni a vista e conci d’imposta in pietra risulta in luce rispetto all’intonaco. La facciata è a capanna liscia con un finestrone lunettato partito al centro da un pilastrino. Coperto dal portico il portale d’ingresso in pietra è caratterizzato da un timpano spezzato con al centro lo stemma dell’ordine francescano. Ai lati della porta due basse finestrelle con stipiti in pietra ed inferriata. Sui fianchi della navata, che si conclude con una cornice a dentelli, sono addossati i volumi delle cappelle laterali. Sono presenti finestroni centinati ed in corrispondenza delle porte laterali finestre ovali. Il presbiterio reca invece fine muro con cornice modanata, finestre con stipiti in pietra sul lato destro e sulla sommità campaniletto a vela con bifora e timpano. L’interno è costituito da un’unica aula di vaste dimensioni definita da copertura a vista con capriate composte su mensole in pietra lavorate, correntini, tavelle. Sulla controfacciata l’ampio finestrone lunettato risulta parzialmente otturato. Ai lati della navata si aprono quattro nicchie con altari. Gli archi che li introducono sono riccamente incorniciati da apparati decorativi a stucco con finte architetture di portali classici con lesene ioniche o doriche, architravi decorati e timpani spezzati. Sulle pareti intonacate rimangono in luce dal sottosquadro anche apparati decorativi ad affresco realizzati tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo. Una finta architettura incornicia le porte laterali della navata, mentre sul fronte dell’arco trionfale a tutto sesto campeggiano le figure di Mosè, Davide e alcuni angeli con i simboli della passione. Una gradinata consente l’accesso al vasto presbiterio fortemente rialzato definito a una balaustra marmorea e concluso da una volta lunettata. Sotto il coro si trova una cripta riferibile all’unica parte superstite del precedente impianto architettonico. A sinistra del presbiterio la sacrestia è dotata di affreschi databili tra la fine del XVI e gli inizi del XVII.
Coperture
Copertura a capanna con struttura portante a vista con capriate composte su mensole in pietra lavorate, correntini, tavelle e manto in coppi.
Copertura del pronao a capriate con orditura secondaria e perline linee.
Impianto strutturale
Aula unica conclusa da presbiterio fortemente sopraelevato sotto il quale si trova la cripta.
Elementi decorativi
Nel presbiterio è collocato un altare ligneo intagliato policromo e dorato attribuito alla bottega del Ghirlanduzzi del XVII secolo che accoglie un complesso ligneo di Domenico Mioni detto da Tolmezzo del 1494 costituito da un’edicola con pregevole scultura raffigurante la Trinità. Tra le opere pittoriche una Madonna con Bambino in gloria ed i santi Barbara, Pietro e Paolo, fine del XVI inizi XVII secolo, una Madonna con Bambino in gloria ed i santi Antonio abate, Marco e Francesco con donatore, riferibile a pittore palmesco degli inizi secolo del XVII. Gli archi che introducono alle cappelle laterali sono riccamente incorniciati da apparati decorativi a stucco con finte architetture di portali classici con lesene ioniche o doriche, architravi decorati e timpani spezzati. Sulle pareti intonacate rimangono in luce dal sottosquadro apparati decorativi ad affresco realizzati tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo. Una finta architettura incornicia le porte laterali della navata, mentre sul fronte dell’arco trionfale a tutto sesto campeggiano le figure di Mosè, Davide e alcuni angeli con i simboli della passione mentre nell’intradosso sono raffigurate la Sibille Eritrea e la Sibilla Delfica. Le lunette del presbiterio ospitano episodi della vita di Gesù, dall’Annunciazione alla Discesa dello Spirito Santo.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione del pronao è in ammattonato con definizione di una corsia centrale in pietra. Pavimentazione interna in graniglia con la definizione di fasce e campi.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1970)
In presbiterio, innanzi all'imponente altare maggiore del Ghirlanduzzi, è collocato un piccolo altare ligneo che ha come paliotto un antico elemento di mobilio da sagrestia intagliato del XVI secolo, con mascheroni e cornucopie, dipinto a colori vivaci e ben restaurato.