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Fossalta di Portogruaro
Concordia - Pordenone
chiesa
parrocchiale
San Zenone Vescovo
Parrocchia di San Zenone Vescovo
Pianta; Fondazioni; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Scale; Facciata
altare - aggiunta arredo (1970); ambone - aggiunta arredo (1970); cattedra - aggiunta arredo (1970)
XI - XI(preesistenze intero bene); XIX - XIX(demolizione intero bene); 1896 - 1896(costruzione intero bene); XXI - XXI(restauro intero bene)
Chiesa di San Zenone Vescovo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Zenone Vescovo <Fossalta di Portogruaro>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione edificio)
maestranze venete (restauro edificio)
Notizie Storiche

XI  (preesistenze intero bene)

Un'iscrizione lapidea data la fondazione della chiesa al 1034, notizia confermata sul piano storico da recenti scoperte archivistiche che rivelano la presenza, nel secolo tredicesimo, della venerazione dei martiri aquileiesi Ermacora e Fortunato.

XIX  (demolizione intero bene)

L'antica chiesa di Fossalta venne demolita nel 1893.

1896  (costruzione intero bene)

La prima pietra del nuovo edificio fu posta il 6 giugno 1895 dall'allora vescovo Pietro Zamburlini e fu consegnata ai fedeli in poco più di un anno: era l'11 ottobre del 1896.

XXI  (restauro intero bene)

L'intervento di consolidamento e restauro ha previsto il monitoraggio dei cedimenti della struttura e successivo intervento con un sistema di sottofondazioni con micropali in base ad un progetto strutturale; il consolidamento e ripristino dei controsoffitti a volta in canniciato e degli archi fessurati; il rifacimento degli intonaci alla base dei muri perimetrali e pilastri con appositi prodotti deumidificanti e barriera chimica alla risalita di umidità e una nuova pavimentazione in marmo.
Descrizione

L'antica chiesa di Fossalta, ritenuta una delle più antiche testimonianze della presenza del cristianesimo nella diocesi di Concordia, venne demolita nel 1893. Un'iscrizione lapidea ne data la fondazione al 1034, notizia confermata sul piano storico da recenti scoperte archivistiche che rivelano la presenza, nel secolo tredicesimo, della venerazione dei martiri aquileiesi Ermacora e Fortunato, successivamente sostituita con quella del vescovo Zenone. La chiesa, progettata nel 1892 dall'ing. Federico Berchet e portata a termine dall'arch. Domenico Rupolo, è stata demolita ma sono stati riutilizzati i laterizi proponendo lo “stile romanico basilicale, con tre grandi navate con transetto e soffito a crocera di inusuale altezza”. La prima pietra fu posta il 6 giugno 1895 dall'allora vescovo Pietro Zamburlini e fu consegnata a i fedeli in poco più di un anno: era l'11 ottobre del 1896. I due grandi altari marmorei della Beata Vergine della Cintura e di San Biagio e l'altare maggiore, riadattati, trovarono collocazione nei transetti laterali. Con la realizzazione del nuovo altare maggiore, disegnato dallo stesso Rupolo, si completò il coro con il catino absidale e si costruirono le due sacrestie laterali. La chiesa fu solennemente consacrata il 12 aprile 1913, festa del patrono San Zenone. All’interno si possono ammirare alcune opere d’arte traslate dalla vecchia chiesa: la pala di Antonio Carneo Madonna con Bambino, S. Zenone e Maria Maddalena, le due pale forse del figlio Giacomo Madonna della Cintura con Bambino, Sant’Agostino e Santa Monica e Vergine con il Santissimo S. Biagio e i Ss. Antonio da Padova e Giovanni Battista, quelle del veneziano Niccolò Bambini San Valentino, con i Ss. Antonio abate e Carlo Borromeo e Vergine del Rosario con i Ss. Domenico e Rosa, che si inserivano nelle relative macchine d’altare. Nello stesso periodo lavora il carnico Osvaldo Gortanutti impegnato non solo nella pittura (Ultima Cena e Adorazione dei Magi) ma anche nella collocazione di figure lignee nell’altare maggiore, con altri marangoni fra i quali spiccano i fratelli Venturini della Motta (Motta di Livenza), responsabili della parte lignea del battistero, e tale Pietro Squadro “marangone tedesco” del quale si conosce solo il meraviglioso banco di sacrestia con inginocchiatoio, lavoro ad intarsio di assoluta valenza artistica e per questo conservato con particolare cura e attenzione. Tolto qualche altro oggetto sacro il resto è di nuova fattura: Giovanni Costantini con Paolo Possamai di Pieve di Soligo realizza il grande altare maggiore disegnato dal Rupolo nel 1914, il fossaltese Giuseppe Scalambrin si ispira al Tiziano per scolpire la sua “Madonna Assunta”, Tuburzio Donadon affresca il catino dell’abside, Antonio Boatto nel 1988 presenta una sua Annunciazione e della ditta Francesco Zanin di Codroipo è il nuovo organo sistemato in controfacciata su apposita “orchestra”.
Pianta
La chiesa di San Zenone ha pianta a croce latina a tre navate terminanti nel transetto, con asse principale orientato nord-sud. A nord, lateralmente al coro e all'abside, sono poste la sacrestia, la cappella invernale e tre corpi accessori aggiunti in epoca più recente adibiti a vani di servizio. La navata principale ed il transetto hanno una altezza massima di circa 16 m, mentre gli altri corpi hanno altezza minore.
Fondazioni
La struttura della chiesa ha fondazioni presumibilmente del tipo continuo in mattoni di laterizio e pietrame con murature portanti di notevole spessore in mattoni.
Coperture
La copertura ha orditura in legno con capriate semplici poste ortogonalmente alle navate e al transetto.
Pavimenti e pavimentazioni
I pavimenti della zona destinata all'assemblea e nel coro, sono in graniglia di marmo alla veneziana, con disegno a scacchiera diagonal e. La zona dell'altare maggiore è sopraelevata di circa 70 cm, come pure l'abside posta sul ciglio della roggia Lugugnana.
Scale
Esistono delle scale interne, in legno ed in metallo per raggiungere il primo piano, il sottotetto e la copertura.
Facciata
La finitura delle pareti esterne è in mattoni a vista.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970)
La mensa è in legno e presenta un supporto in metallo.
ambone - aggiunta arredo (1970)
L'ambone è un leggio ligneo, di modesta fattura, sul fronte del quale vi è il monogramma di Cristo.
cattedra - aggiunta arredo (1970)
La sede è in legno chiaro, sobria ed elegante, e richiama gli stalli lignei dei primi del '900.
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