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Chiesa di San Pietro dell'Olivetta
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di San Pietro dell'Olivetta <Sasso Marconi>
Altre denominazioni
S. Pietro dell'Olivetta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
2003 - 2015 (preesistenze carattere generale)
La chiesa di San Pietro dell’Olivetta, così denominata per la sua collocazione nei pressi del torrente che ha l’omonimo nome, è stata consacrata il 27 settembre 2003 dal cardinale G. Biffi. Il progetto nasceva dall'esigenza delle comunità di Rasiglio e Scopeto di una nuova chiesa, più funzionale e facilmente accessibile, della quale potessero usufruire gli abitanti dell’una e dell’altra parrocchia nei luoghi dove si svolge la vita ordinaria di questa zona. In entrambe le comunità esiste infatti una chiesa parrocchiale ma si tratta di edifici datati e isolati che, con l’emergere dei nuovi insediamenti, hanno finito con l’essere decentrati. Il nuovo edificio titolato a San Pietro, patrono della vecchia chiesa di Scopeto da cui proviene anche l’antico quadro del Santo, ora collocato nella chiesa dell’Olivetta, è oggi il cuore della vita parrocchiale delle due comunità.
Descrizione
La chiesa di San Pietro dell’Olivetta sorge isolata nel fondovalle del torrente omonimo, poco distante della confluenza con Lavino, tra campi coltivati in lieve declivio. L’edificio, consacrato il 27 settembre 2003 dal cardinale G. Biffi, si presenta costituita da tre volumi ben definiti, costituenti l'aula, la sacrestia e il campanile. L’esterno, in laterizio, è scandito da sottili lesene e forato da monofore di diversa altezza che seguono il profilo della copertura. E’ presente una cella campanaria ispirata alle forme tradizionali dei campanili di collina. L’interno, sobrio ma elegante, sviluppato lungo l'asse diagonale del rettangolo di base, presenta gli alzati tinteggiati in color bianco e la copertura in legno con travi a vista, con una finestra zenitale. Sulla parete di fondo del presbiterio è conservato il dipinto di S. Pietro, proveniente dall'antica chiesa di Rasiglio.
Contesto
La chiesa sorge isolata su un tratto pianeggiante nel fondovalle del torrente Olivetta, a poca distanza dalla confluenza col Lavino nei pressi di Calderino. Si raggiunge percorrendo la strada provinciale n. 74 che collega Mongardino a Calderino costeggiando parte del corso del torrente Olivetta. Attorno all'edificio si trovano alcune case rurali e campi coltivati in lieve declivio.
Impianto planivolumetrico
L'aula liturgica è porzione di un’aggregazione volumetrica complessa a prevalente addizione orizzontale che comprende tre distinti volumi corrispondenti all'aula, al campanile e alla canonica con l'ingresso.
Esterno
La chiesa sorge isolata alle pendici di un dolce declivio, raggiungibile da via Olivetta attraverso una breve rampa e una via di accesso in cubetti di porfido, lateralmente alla quale un piccolo spiazzo acciottolato è lasciato a parcheggio. Detto lastricato funge anche da sagrato. Il volume liturgico è circondato del resto da una area lasciata a prato, con giochi per bambini, delimitato da siepi e muretti. Stereometricamente il complesso presenta tre volumi ben distinti, corrispondenti all'aula, al campanile e alla canonica con l'ingresso. Quest'ultimo, collocato a destra, è il volume più basso ed è preceduto da un portico a capanna sorretto da pilastrini in mattoni, mentre il corpo di sinistra è occupato internamente dall’aula. L’esterno è completamente in mattoni a vista, scandito da sottili lesene e forato da monofore di varia ampiezza e digradanti in altezza con la linea di colmo della copertura in coppi. Lungo la congiungente dei due blocchi, in posizione arretrata, si trova la cella campanaria, in mattoni faccia a vista e piuttosto tozza, ispirata alle forme tradizionali dei campanili di collina.
Pianta
Chiesa ad aula unica con pianta rettangolare.
Interni
L’ingresso all'aula è preceduto da un disimpegno da cui si accede anche alla sacrestia e all'ufficio parrocchiale. L’aula, unica, con pianta rettangolare e asse liturgico diagonale, termina con il presbiterio rialzato di un gradino rispetto alla zona assembleare. L’aula presenta gli alzati intonacati in color bianco ed è illuminata da monofore di diversa altezza che scandiscono le pareti con ritmo irregolare. Un'apertura zenitale squarcia il soffitto in legno con travi a vista. Le pareti sono ritmate altresì dai pilastri lievemente aggettanti e intonacati in ocra gialla. La pavimentazione è realizzata con piastrelle quadrate in cotto mentre nel presbiterio è costituita da piastrelle, di formato minore, in color grigio che si ripetono in zona assembleare a formare un percorso che conduce dall'ingresso principale all'altare.
Impianto strutturale
Struttura in muratura portante in laterizio.
apparati liturgici
L’assemblea si dispone frontalmente al presbiterio diagonalmente al volume architettonico e si organizza su due file di panche lignee disposte a battaglione affiancate, ai lati, da semplici sedute in legno. Il presbiterio, in posizione angolare, rialzato di un gradino rispetto alla zona assembleare, accoglie, al centro, l’altare a mensa su piedritto in muratura. Dietro all'altare è collocata la sede del celebrante costituita da una sedia in legno lavorato con schienale e seduta rivestiti in pelle. A sinistra è posizionato l’ambone, fisso e del tipo a consolle mentre sulla destra si trova il tabernacolo poggiante su supporto in muratura. Lungo il fianco sinistro dell’aula si trovano il fonte battesimale e un confessionale ligneo.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2003)
Il presbiterio è stato progettato successivamente alle nuove norme liturgiche emanate in seguito al Concilio Vaticano II e in ottemperanza alle stesse.