chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Sant'Agata Bolognese Bologna chiesa sussidiaria S. Maria in Strada o della Stella Parrocchia dei Santi Andrea e Agata in Sant'Agata Bolognese contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici ambone - aggiunta arredo (1980) XVI - XVII(costruzione intero bene); 1607 - 1607(passaggio di proprietà intero bene); XVIII - XVIII(passaggio di proprietà intero bene); 1786 - 1786(ampliamento intero bene); 1797 - 1797(passaggio di proprietà convento); 1831 - 1831(restauro intero bene); 1838 - 1838(restauro intero bene); 1838 - 1838(fruitore intero bene); 1887 - 1887(restauro intero bene); 1915 - 1918(variazione d'uso intero bene); 1931 - 1931(restauro intero bene); 1991 - 1991(restauro intero bene); 2012 - 2012(danneggiamento intero bene)
Chiesa di Santa Maria in Strada
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Santa Maria in Strada <Sant'Agata Bolognese>
Altre denominazioni
Chiesa di S. Maria dei Frati Chiesa di S. Maria della Stella S. Maria in Strada o della Stella
Autore (ruolo)
Giambonelle, Antonio (costruttore)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
XVI - XVII (costruzione intero bene)
La chiesa di Santa Maria in Strada fu edificata tra il 1594 e i primi anni del XVII secolo, per opera del mastro muratore Antonio Giambonelle di Bologna, con materiali messi a disposizione dalla Municipalità di Sant'Agata Bolognese.
1607 (passaggio di proprietà intero bene)
Nel 1607 il Comune di Sant'Agata concesse la chiesa di Santa Maria in Strada e un oratorio agli Eremitani di Sant'Agostino di San Giacomo di Bologna, l'arcivescovo di Bologna Alfonso Paleotti autorizzò i religiosi a costruirvi accanto un convento che ebbe vita breve e già nel 1652 fu soppresso da Innocenzo X.
XVIII (passaggio di proprietà intero bene)
In seguito alle confische napoleoniche la chiesa tornò di proprietà del Comune di Sant'Agata Bolognese.
1786 (ampliamento intero bene)
Nel 1786 si realizzarono numerosi restauri: la chiesa fu allungata e allargata, la facciata e la cappella maggiore furono innalzate, fu creata la volta a vela sull'aula e fu rifatta la pavimentazione interna.
1797 (passaggio di proprietà convento)
Nel 1797 le leggi napoleoniche imposero che il convento dei Padri Agostiniani fosse alienato e incamerato dall'agente nazionale. Nel gennaio del 1798 il monastero fu venduto a Giuseppe Gaudenzi di Bologna, il quale poi lo cederà a Paolo Bonazzi.
1831 (restauro intero bene)
Nel 1831 la chiesa fu oggetto di nuovi restauri: furono aperte le finestre nelle cappelle laterali, furono demoliti i pavimenti nelle cappelle stesse, furono intonacati i muri esterni e fu rifatto il tetto.
1838 (restauro intero bene)
I restauri del 1838 riguardarono il rifacimento dell'interno e l'accomodamento dell'arco sulla cappella maggiore.
1838 (fruitore intero bene)
Nel 1838 il Comune di Sant'Agata concesse l'uso della chiesa alla Partecipanza Agraria.
1887 (restauro intero bene)
Nel 1887 si effettuarono nuovi restauri a cura della Partecipanza Agraria.
1915 - 1918 (variazione d'uso intero bene)
Nel corso della Prima Guerra Mondiale la chiesa fu adibita a ricovero di soldati e di civili.
1931 (restauro intero bene)
L'8 settembre 1931, dopo un generale restauro spesato dalla Partecipanza Agraria, che comprese anche l'edificazione dei tre altari come recitano tre lapidi presenti nell'aula, la chiesa fu riaperta al culto.
1991 (restauro intero bene)
Nel 1991 si effettuarono nuovi restauri.
2012 (danneggiamento intero bene)
La chiesa è stata danneggiata dal terremoto del maggio 2012, attualmente è agibile ma necessita comunque di restauri. Le infiltrazioni di acqua piovana e l’incuria hanno portato alla rovina di tutti gli elementi decorativi interni e ad uno stato di avanzata fatiscenza di vari elementi strutturali.
Descrizione
La chiesa di Santa Maria in Strada detta dei Frati si trova nel comune di Sant'Agata Bolognese, alla sua sinistra corre parallela la Strada Provinciale 255 che in questo tratto si chiama via Modena, davanti alla sua facciata scorre il Canal Chiaro, appena oltre il canale il Corso A. Pietrobuoni conduce al centro storico cittadino. L'edificio è parte di una aggregazione di volumi che comprende la chiesa, la sacrestia, il campanile e l'ex convento dei frati oggi adibito ad uso residenziale privato. L'esterno è in muratura intonacata con facciata a capanna. L'interno è ad aula voltata a vela, con abside quadrangolare.
contesto
La chiesa di Santa Maria in Strada si trova a 30 km da Bologna e a 20 km da Modena. E' ubicata appena fuori dall'abitato di Sant'Agata Bolognese, collocata lungo la Strada Provinciale 255 che collega San Giovanni in Persiceto a Modena, è inserita in un contesto in parte residenziale e in parte produttivo: l'azienda automobilistica Lamborghini si trova nelle immediate vicinanze. Davanti all'edificio di culto scorre il Canal Chiaro.
impianto planivolumetrico
L'edificio di culto è parte di una aggregazione orizzontale di più elementi composta da chiesa, ad ovest il campanile, la sacrestia e ad est altri edifici adibiti ad abitazione privata.
esterno
Il sagrato, ad autobloccanti, è delimitato su via Modena da fittoni e su corso Pietrobuoni dall'argine del Canal Chiaro. La semplice facciata della chiesa è racchiusa in una modanatura ampia e di limitatissimo aggetto. Al centro del prospetto si trova il portone d'accesso, con cornice in muratura, in asse con finestrone centinato nell’ordine superiore. Lesene angolari e modanature spiccano per la cromia ocra chiaro, utilizzata a contrasto coi campi aranciati della facciata. Sul timpano una base in pietra innalza una croce ferrea. I fianchi della chiesa presentano una finestra per lato.
pianta
Chiesa ad aula con cappelle laterali, abside quadrangolare.
interni
Si accede all'aula mediante un portone sormontato da una lapide con iscrizione e da una grande finestra rettangolare . All'interno la chiesa presenta l'unica navata coperta da volta a vela, con finestre rettangolari che si aprono nei muri perimetrali al di sopra degli archi delle cappelle. Su ciascuna parete laterale della navata si apre una cappella, che ospita gli altari minori ed è coperta da una volta a botte. L'arco trionfale, a tutto sesto, separa la navata dal presbiterio, rialzato di un gradino, coperto da volta a vela. Pavimento in cotto nell'aula, in graniglia di marmo nel presbiterio. Ai lati del presbiterio si aprono due porticine, quella di sinistra conduce alla sacrestia, quella di destra immette in una loggia.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio con copertura in mattoni. Manto in coppi.
apparati liturgici
Nell'aula l'assemblea è ordinata frontalmente all'abside e si organizza su due file di panche lignee disposte a battaglione. La chiesa è priva di battistero e di penitenzieria Il presbiterio è diviso dall'aula tramite un gradino e una balaustra in ferro e ottone ed è definito sul fondo dall'altare pre-conciliare con tabernacolo integrato al centro, l’ambone, mobile a leggio, è a destra del presbiterio, così come la sede dei celebranti.
Adeguamento liturgico
ambone - aggiunta arredo (1980)
Un ambone a leggio è stato addossato alla balaustra del presbiterio, ed è removibile.