chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico San Benedetto Val di Sambro Bologna chiesa parrocchiale S. Biagio di Castel dell'Alpi Parrocchia di San Biagio di Castel dell'Alpi contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici presbiterio - intervento strutturale (1964-1968) XIII ante - 1951(preesistenze chiesa antica); 1957 - 1968(costruzione intero bene); 1983 - 1983(realizzazione cripta); 2014 - 2014(rifacimento coperto)
Chiesa di San Biagio di Castel dell'Alpi
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Biagio di Castel dell'Alpi <San Benedetto Val di Sambro>
Altre denominazioni
S. Biagio di Castel dell'Alpi
Autore (ruolo)
Bettazzi, Rodolfo (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione)
Notizie Storiche
XIII ante - 1951 (preesistenze chiesa antica)
L’origine della chiesa originale di S. Biagio di Castel dell’Alpi è molto antica, è infatti annoverata sotto il plebanato della pieve di Sambro e sotto il giuspatronato dei Panico; la prima notizia certa risale al 1378 ma è probabile che la fondazione sia più antica. Subì probabilmente una profonda ristrutturazione nella seconda metà del settecento. A metà del secolo successivo la chiesa, riconosciuta come di antica costruzione, risulta di 33 x 17 piedi, impalcata con travi, con due altari laterali. Allungata nel 1891 fino a raggiungere le attuali dimensioni, fu spogliata degli arredi dopo la frana del 1951 e abbandonata in seguito allo smottamento del terreno che la rese pericolante. Chiusa per decenni, la chiesa è stata sconsacrata.
1957 - 1968 (costruzione intero bene)
Don Adriano Zambelli ricevette l’incarico per la parrocchia di Castel dell’Alpi e per la costruzione di una chiesa nuova in luogo dell’antica, diventata pericolosa. Il luogo di edificazione fu individuato su un terreno a destra del Savena, presso il nuovo lago formatosi nel 1951. La prima pietra fu posata nel 1963; la prima cerimonia ufficiale fu nel 1964 mentre quattro anni più tardi, nel 1968, fu consacrato l’altare maggiore.
1983 (realizzazione cripta)
A seguito dei disagi provocati dalla scala necessaria per accedere all’aula liturgica venne decisa la sistemazione della cripta, a piano terreno, usata anche come cappella invernale e feriale. Nello stesso anno venne completata la cella campanaria.
2014 (rifacimento coperto)
L’ultimo intervento in ordine di tempo riguarda il rifacimento totale del tetto dell’aula e delle strutture adiacenti a seguito di infiltrazioni d’acqua.
Descrizione
La chiesa nuova di S. Biagio di Castel dell’Alpi, recente opera di Rodolfo Bettazzi, sorge sul lato opposto del lago e del fiume Savena rispetto alla chiesa originaria e all’antico insediamento di Castel dell’Alpi, collocato sulla sinistra orografica del fiume. E’ collocata al primo piano di una struttura complessa e vi si accede mediante scale esterne che conducono ad un porticato e poi ad un vestibolo-bussola. L’aula è a pianta esagonale ed è priva di decorazioni; il presbiterio è rialzato e sottolineato dalla luce.
contesto
La chiesa nuova di Castel dell’Alpi sorge a poca distanza dal lago omonimo, lungo la destra orografica del Savena, e insiste su un terrazzamento che affaccia sul lago stesso e sulla strada provinciale 60 che collega la parte alta delle vallate del Sambro e del Savena correndo parallela al confine con la Toscana. Lo sperone roccioso è la risultanza di una cava di pietra serena, materiale poi usato per il basamento della chiesa. E’ circondata da un piccolo nucleo abitativo ma relativamente distante dal cimitero, collegato all’antica chiesa di S. Biagio, ancora presente ma sconsacrata, più a nord, lungo la medesima strada che costeggia il lago. La chiesa è orientata a sud-est, mentre la chiesa originale era perfettamente orientata.
impianto planivolumetrico
L’aula è parte di una aggregazione verticale di volumi che comprende, al piano terreno, la cappella invernale e altri locali di servizio; il volume che comprende le due aule liturgiche è aggregato orizzontalmente, a sua volta, con l’edificio che ospita la casa canonica che si sviluppa a sud-est a partire dalla parete di fondo dell’abside. Il campanile è a sua volta aggregato all’atrio di accesso alla chiesa, all’angolo nord-est.
esterno
Si accede all’aula risalendo dalla strada provinciale lungo via Chiesa Nuova; l’ampio terrazzo che si sviluppa in orizzontale, delimitato da un muro di contenimento in pietra, consente l’accesso alla cappella invernale e alle scale che conducono all’atrio porticato di accesso all’aula principale. L’accesso all’aula risulta in questo modo collocato al primo piano e al principio del lato sinistro; la porzione rimanente del fianco sinistro si sviluppa priva di finestratura o di altre decorazioni fino alla cuspide che indica, all’interno, la presenza del presbiterio. Al centro di questa porzione più alta si apre una finestra rettangolare. L’abside ha pianta triangolare e presenta una sola finestra quadrata, a poca distanza dall’angolo con il lato sinistro; al muro di fondo del presbiterio è addossato il volume che comprende la sagrestia e che si sviluppa poi con la casa canonica. Il fianco destro ripete l’unica finestratura del lato sinistro ma non ha aperture laterali. Il fondo ripete la pianta triangolare dell’abside e risulta a sbalzo rispetto al piano inferiore; la parete reca al centro un’unica apertura a croce. Le pareti esterne dell’aula sono interamente intonacate e finite a tempera bianca, finitura che distingue il volume dell’aula liturgica dal piano terreno, finito in pietra a vista e in più punti rientrante rispetto allo sbalzo dell’aula superiore. L’aula è coperta da un tetto a capanna nel quale, all’altezza del presbiterio, si innesta un più complesso tetto a falde.
pianta
Ad aula, ad esagono irregolare.
interni
Si accede all’aula mediante l’atrio esterno porticato e un vestibolo. L’aula si sviluppa in senso trasversale rispetto all’ingresso, che vi sia affaccia al suo termine, in prossimità di una finestratura cruciforme conclusiva. E’ costituita da una porzione centrale ampia, con un controsoffitto ribassato inclinato e sostenuto da colonne in cemento armato a schematizzare un'aula a tre navate, di cui però quelle laterali sono qui estremamente ridotte, in campate definite da semicolonne a sezione piramidali lungo le pareti. Il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto al piano dell’aula ed è pavimentato a veneziana; il gradino è in marmo di Trani mentre la parte retrostante l’altare è pavimentata a marmo rosso di Verona. Riceve luce dalle due grandi finestre rettangolari e slanciate che si aprono nelle pareti laterali e dalla finestrella quadrata sulla sinistra, in corrispondenza del tabernacolo. E’ coperto con una struttura a crociera ben visibile anche nel disegno esterno del tetto. Le pareti dell’intera aula sono intonacate e finite a tempera rosa pesca; la parte bassa delle pareti dell’aula e del presbiterio è rivestita in legno. La cappella feriale si presenta nettamente separata, quasi una chiesa autonoma alla quale si accede all’altezza del presbiterio; è a pianta rettangolare con pavimento dell’aula e del presbiterio in granito, pavimenti e soffitto interamente rivestititi in legno biondo, e prende luce da tre finestre verticali collocate nella parete di fondo nonché da una quarta apertura all’altezza del presbiterio, a destra.
impianto strutturale
Strutture verticali e orizzontamenti in cemento armato. Manto in tegole marsigliesi moderne grigio scuro.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in panche disposte a battaglione con ampio corridoio centrale. Altri inginocchiatoi sono disposti al termine delle navatelle laterali e ai lati del presbiterio. Quest’ultimo, separato dall’aula da una bassa panca-balaustra lignea, ha una superficie interamente rialzata di un gradino rispetto al piano dell’aula e presenta al centro la struttura dell’altare post conciliare rialzata a sua volta di altri tre gradini; alle spalle dell’altare la sede, costituita da tre sedie mobili, è rialzata ulteriormente con altri tre gradini. L’ambone a consolle ha una struttura coerente con l’architettura della chiesa, con paratie lignee che disegnano la metà di un esagono. La sede eucaristica è costituita da una cassetta metallica su piedistallo ligneo ed è inquadrata dalla finestrella del fondo dell’abside. Il fonte battesimale, per aspersione, è collocato al centro della parete di fondo, sotto la finestra cruciforme. Due confessionali sono incastonati lungo le pareti laterali, in corrispondenza della campata centrale.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1964-1968)
Presbiterio strutturato da progetto secondo le norme post conciliari.