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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Porretta Terme
Bologna
chiesa
parrocchiale
S. Maria Maddalena di Porretta Terme
Parrocchia di Santa Maria Maddalena di Porretta Terme
contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici
presbiterio - intervento strutturale (1965); altare - aggiunta arredo (1965)
1436 - 1446(origini intero bene); 1455 - 1535(ampliamento intero bene); XVI - XVII(elementi di pregio intero bene); 1585 - 1585(proprietà carattere generale); XVII - 1689(progettazione intero bene); 1690 - 1696(nuova costruzione intero bene); 1809 - 1809(variazione d'uso e costruzione carattere generale); 1848 - 1848(nuova costruzione campanile); 1885 - 1885(ristrutturazione intero bene); 1940 - 1950(ricostruzione cupola); 1960 - 1972(restauri intero bene); 2014 - 2014(sistemazione sagrato)
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Maddalena <Porretta Terme>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria Maddalena di Porretta Terme
S. Maria Maddalena di Porretta Terme
Autore (ruolo)
Barelli, Agostino (progetto)
Torri, Giuseppe Antonio (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

1436 - 1446 (origini intero bene)

La prima chiesa di Porretta Terme, dedicata ai Santi Maria Maddalena e Giovanni Battista, viene costruita nel decennio successivo al 1426 per opera parroco di Casola don Pellegrino di Signorino, nello stesso luogo in cui si trova l’edificio attuale. La costruzione viene promossa dal parroco poiché l’abitato dei Bagni della Porretta, a cominciare dalla seconda metà del Trecento, aveva conosciuto un forte sviluppo grazie alla presenza degli stabilimenti termali. La chiesa, poiché viene costruita nel territorio appartenente alla parrocchia di San Michele Arcangelo di Capugnano, ne diventa una sussidiale. Il motivo dell’intitolazione ai due santi va ricercato proprio nell’elemento acqua che fin da allora caratterizzava il centro porrettano: entrambi ebbero infatti parte “nei lavacri che si degnò ricevere Cristo Redentore”, come ricorda un documento della prima metà del Quattrocento. Alla fine del secolo, però, rimane solo la dedicazione a Maria Maddalena.

1455 - 1535 (ampliamento intero bene)

Fin dal 1455 gli abitanti dei Bagni della Porretta chiedono la costruzione di una propria chiesa parrocchiale, ma la proposta non viene accolta. Nel 1535 la chiesa antica è oggetto di ampliamenti: viene abbattuto l’abside per poter ingrandire l’aula.

XVI - XVII (elementi di pregio intero bene)

Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento vengono realizzate tutte le pale d’altare ancora oggi visibili all’interno della chiesa.

1585  (proprietà carattere generale)

Nel 1585 il cardinale Gabriele Paleotti stabilisce che il centro porrettano diventi indipendente da Capugnano: decide quindi che venga eretta una parrocchia autonoma con il titolo di Pieve e di Vicariato Foraneo.

XVII - 1689 (progettazione intero bene)

Alla fine del XVII secolo viene avviata la fabbrica per la costruzione di un nuovo ed imponente edificio che doveva sostituire la più antica chiesa,che era diventata insufficiente per contenere l’aumentata popolazione dei Bagni della Porretta. Inoltre sembra che la chiesa stessa versasse in cattive condizioni. La nuova costruzione si deve principalmente alla famiglia Ranuzzi, conti della Porretta che volevano una chiesa prestigiosa per il loro feudo. La chiesa viene progettata da due architetti bolognesi Agostino Barelli e Giuseppe Antonio Torri. Un primo progetto risale al 1689.

1690 - 1696 (nuova costruzione intero bene)

I lavori di ricostruzione della chiesa iniziano nel 1690: durante questo periodo le funzioni proprie della chiesa vengono spostate nel vicino oratorio della confraternita delle Sacre Stigmate di San Francesco che avrebbe svolto le funzioni di chiesa parrocchiale dal 1689 fino al 1696. I lavori dell’esterno terminano nel 1694, anno in cui viene abbattuto anche l’antico campanile. Nel 1695 vengono terminati i lavori dell’esterno e del contorno. I lavori di ricostruzione terminano nel 1696, anno in cui, in occasione della festa patronale il 22 luglio, viene inaugurata la chiesa con una sfarzosa cerimonia. La chiesa attuale risulta ruotata di 180 gradi rispetto all'impianto originale.

1809  (variazione d'uso e costruzione carattere generale)

Nel 1809, sulla scia delle riforme napoleoniche, vengono rimosse tutte le tombe presenti sul sagrato della chiesa e viene aperto il primo cimitero fuori dal paese nel terreno appartenente ai Ranuzzi.

1848  (nuova costruzione campanile)

Nel 1848 viene costruito un nuovo campanile per sostituire quello abbattuto nel 1694.

1885  (ristrutturazione intero bene)

Alcune rilevanti modifiche vengono realizzate attorno al 1885 per mano dell’ arciprete mons. Raffaele Pizzirani per celebrare il terzo centenario dall'istituzione della parrocchia. Le modifiche più rilevanti riguardano il transetto dal quale vengono rimossi i due altari laterali per far posto a due ingressi e a due cantorie poste sopra di questi; contestualmente a questi vengono chiusi i due ingressi più antichi e nello spazio recuperato vengono ricavate due cappelle.

1940 - 1950 (ricostruzione cupola)

Nel 1944 la cupola ellittica che copre il presbiterio crolla per cause belliche, viene però ricostruita nel secondo dopoguerra.

1960 - 1972 (restauri intero bene)

Nel 1960 La chiesa subisce ulteriori modifiche e trasformazioni per conformarsi alle nuove esigenze liturgiche introdotte dal concilio Vaticano II: la balaustra del presbiterio viene asportata e quest'ultimo viene anche sopraelevato. Nel 1972 mons. Enrico Testoni decide di ripristinare l’antico passaggio che collega la chiesa all'oratorio di S. Rocco.

2014  (sistemazione sagrato)

L'aspetto del sagrato cambia radicalmente: vengono tagliati, per motivi di sicurezza, i tigli che erano posti lungo i bordi del vialetto centrale.
Descrizione

La chiesa di S. Maria Maddalena sorge in luogo elevato, ben visibile, sui ruderi di un antico fortilizio. Costruita ad opera degli architetti bolognesi Giuseppe Antonio Torri e Giuseppe Borelli, si presenta imponente e dal tono austero. L’edificio è realizzato esternamente in sassi di fiume a vista mentre, internamente, è caratterizzato da ampi volumi intonacati. Degna di nota la pala dell'altare maggiore "Noli me tangere" realizzata da Dionigio Calvaert.
contesto
La chiesa di S. Maria Maddalena, unitamente al campanile, oratorio e canonica, si presenta come un complesso imponente e inserito in posizione dominante nel contesto urbano di Porretta Terme. Posta su di un’altura, la chiesa domina tutta la vallata circostante ed è raggiungibile dal paese tramite ripide rampe di scale. Con la facciata orientata ad est, l'orientamento dell'aula è opposto a quello tradizionale.
impianto planivolumetrico
L'aula liturgica è parte di una aggregazione volumetrica complessa, che comprende la chiesa, la canonica, l’oratorio di San Rocco e la sottostante canonica, il campanile ed alcuni spazi di pertinenza.
esterno
Il sagrato della chiesa, di forma poligonale, occupa un grande spazio e funge oggi da balconata panoramica sul paese e sulle vallate circostanti. Presenta due pavimentazioni: il percorso che conduce dalla scalinata fino alla porta di ingresso è realizzato in cubetti di porfido mentre tutto intorno è lasciato al naturale. La semplice facciata della chiesa a capanna è priva di ornamenti. Interamente realizzata in ciottoli di fiume, ospita un solo portale in marmo bianco nel cui architrave è inserito lo stemma della Famiglia Ranuzzi a cui si deve la costruzione della chiesa. In asse con il portale una grande finestra rettangolare illumina l’aula. Sul lato sinistro del volume della chiesa spicca il campanile con orologio e cella campanaria in arenaria, con tetto a falde e cordolo piuttosto sporgente. L’abside, di forma poligonale, si affaccia sulla carrabile via Ranuzzi. La copertura di tutto il volume è realizzata in coppi.
pianta
Chiesa a navata unica con cappelle laterali.
interni
Si accede all’aula attraverso una bussola lignea. I fianchi dell'aula, scanditi in un ritmo (A/2, A, A, A/2) di quattro campate da lesene ioniche, si presentano nei toni del bianco avorio per quello che riguarda le membrature e del giallo sabbia degli alzati. In ognuna delle quattro campate si aprono altrettante cappelle inquadrate da archi a tutto sesto e coperte con volte a botte: le cappelle di estremità sono più basse e più piccole delle centrali maggiori e al di sopra dell’arco, presentano una cantoria. Le cappelle, contengono altari laterali, con l'eccezione dell’ultima cappella sinistra in cui è presente il passaggio per l’accesso all’ oratorio di S. Rocco, utilizzato come cappella feriale. La copertura dell’aula è realizzata mediante una ampia volte a botte costolonata. L’aula termina con la zona presbiterale, con un transetto su cui si affacciano due cantorie lignee, posizionate su due accessi laterali alla chiesa; quella di destra sostiene l’organo. La zona presbiterale è coperta tramite una volta a botte; mentre la zona antistante il presbiterio, all'intersezione con il transetto è coperta da una cupola ellittica su pennacchi. La sacrestia è accessibile a sinistra dell’abside. Il pavimento dell’aula è realizzato in marmi policromi mentre il presbiterio presenta un motivo a scacchi nelle tonalità bianco e verde.
impianto strutturale
Muratura portante in pietra.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata frontalmente al presbiterio in conformità con il volume architettonico e si organizza su due file di panche lignee disposte a battaglione. Il coro è collocato nella cappella sinistra antistante il presbiterio. Nella parte destra, affianco all’entrata secondaria, sono posizionati due confessionali lignei risalenti a fine Ottocento. Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto alla zona assembleare. L’altare pre-conciliare, in marmo, è rialzato di ulteriori tre gradini e sulla sua superficie è collocato il tabernacolo. L'altare post-conciliare, in legno, fronteggia quello antico ed è rialzato a sua volta rispetto al presbiterio mediante una pedana lignea. Sulla sinistra dell’altare trova posto un ambone di legno, di tipo a leggio. La sede per il celebrante e le sedute per altri ministri istituiti sono collocate sulla destra del presbiterio: sono imponenti scranni lignei con seduta e schienale in velluto rosso e sono rialzati tramite una pedana; per i chierici sono presenti delle semplici panche in legno a destra e sinistra dell’altare. Attorno all'abside corre un coro ligneo. La sacrestia, accessibile dalla parte sinistra dell’abside, ospita al suo interno mobili settecenteschi. Nella prima cappella laterale di sinistra, vicino all'ingresso, è collocato un battistero di marmo antico, oggi non più usato.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965)
Viene asportata la balaustra che divide la zona assembleare dalla zona presbiterale; quest’ultima viene anche sopraelevata per le nuove esigenze liturgiche introdotte dal Concilio Vaticano II.
altare - aggiunta arredo (1965)
Sul presbiterio in recepimento delle norme liturgiche del concilio Vaticano II è stato collocato un nuovo altare, frontale rispetto a quello esistente e rivolto verso l'assemblea. È un tavolo di legno intarsiato con mensa rettangolare e rialzato rispetto al presbiterio tramite una pedana lignea.
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