chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Porretta Terme Bologna chiesa parrocchiale S. Maria Assunta di Castelluccio Parrocchia di Santa Maria Assunta di Castelluccio Contesto; Impianto planivolumetrico; Esterno; Pianta; Interni; Impianto strutturale; apparati liturgici presbiterio - intervento strutturale (1958); altare - aggiunta arredo (1965) XIV - 1385(origini e ricostruzione intero bene); 1424 - 1424(passaggio di propietà carattere generale); 1566 - 1586(restauri e ampliamenti intero bene); 1587 - 1587(proprietà carattere generale); 1660 - 1690(restauri intero bene); 1724 - 1724(restauri campanile); 1761 - 1761(proprietà carattere generale); 1995 - 2011(restauri intero bene)
Chiesa di Santa Maria Assunta di Castelluccio
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Maria Assunta di Castelluccio <Porretta Terme>
Altre denominazioni
S. Maria Assunta di Castelluccio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
XIV - 1385 (origini e ricostruzione intero bene)
Intorno al XIV secolo gli abitanti di Castelluccio decidono di costruire una prima chiesa molto piccola su una rupe, ma, a causa di una frana della roccia, sono obbligati a spostarsi per le pratiche religiose presso la chiesa di Capugnano. Per il disagio della lontananza, decidono di ricostruire una chiesa in un luogo più sicuro del precedente e questo avviene tra il 1378 ed il 1385.
1424 (passaggio di propietà carattere generale)
Nel 1424, a causa dello spopolamento e della povertà, il vescovo di Bologna, cardinale Nicolò Albergati, unisce la chiesa di Castelluccio a quella di Capugnano, accogliendo la domanda avanzata dal Comune di Capugnano e dalla popolazione di Castelluccio.
1566 - 1586 (restauri e ampliamenti intero bene)
Il 22 giugno 1566 si stacca un pezzo di roccia dalla rupe distruggendo quasi metà chiesa. Questa viene riparata a spese di don Martino Zannini, parroco di Capugnano, ma ben presto si dimostra inadeguata a contenere la popolazione, così si rendono necessari altri lavori di restauro. Si pensa quindi di ingrandirla e viene comprata la casa attigua ed una parte di questa viene adibita a canonica. Nel 1574 viene aggiunto il volume della sacrestia. Contemporaneamente a questi lavori, sul lato sinistro della chiesa, viene costruito un alto campanile, terminato nel 1586.
1587 (proprietà carattere generale)
Le parrocchie di Capugnano e Castelluccio restano unite per oltre un secolo e mezzo, fino a quando il cardinale Gabriele Paleotti concede ai Castelluccesi di avere un cappellano-curato residente nel paese: la chiesa diventa una sussidiale di quella di Capugnano.
1660 - 1690 (restauri intero bene)
La costruzione del tetto si rivela difettosa così che vengono promossi dei lavori per un rifacimento generale della chiesa, afflitta da numerose infiltrazioni. I lavori durano circa trent’anni: dal 1660 al 1690. Nel 1676 viene donato dagli abitanti un orologio che viene posto sul campanile nella parete rivolta verso il paese.
1724 (restauri campanile)
A più riprese vengono fatte modifiche e restauri al campanile, tra le quali il cambiamento della porta d’ingresso che oggi si apre nel sagrato della chiesa. Il cambiamento è indicato dalla data incisa sull’architrave della porta stessa: 1724.
1761 (proprietà carattere generale)
Nel 1761 la chiesa di Castelluccio diventa indipendente da Capugnano, dopo esserne stata sussidiale per diversi secoli.
1995 - 2011 (restauri intero bene)
Nel 1995 vengo iniziati dei lavori di restauro che coinvolgono l’intera chiesa: vengono rifatti gli impianti elettrici ed illuminazione. Inoltre si interviene sul tetto con lo scopo di impermeabilizzare la copertura: l’intervento prevede l’inserimento di lastre ondulate fibrobituminose ed un pannello isolante in poliuretano a contatto con il tavolato della copertura lignea. L’intervento si rivela inefficace poiché il peso delle pietre ha schiacciato le lastre ondulate ed inoltre le lastre, a causa della forte pendenza delle falde, sono scivolate verso il basso sotto l’azione della neve e del vento. Questa situazione ha causato infiltrazioni all’interno della chiesa con danneggiamento di intonaci, tinteggiature ed arredi.
Nel 2011 si rende necessario un nuovo intervento che prevede il ripristino dell’antico tetto a lastre di pietra.
Descrizione
La Chiesa di Santa Maria Assunta, ancora visibile nelle antiche fogge secentesche, sorge nel borgo di Castelluccio, abitato suggestivo fra le valli di Lizzano e del Reno. Il complesso, costituito dalla chiesa e dall'oratorio ai lati opposti del sagrato, è raggiungibile tramite la spina del borghetto, occupandone la posizione più elevata e panoramica. Notevole interesse destano il disegno del triportico rialzato in facciata e la pale d'altare la cui attribuzione rimanda a maestranza maggiori come il Tiarini e la Sirani.
Contesto
La chiesa sorge su di una rupe, nel punto più alto del piccolo borgo di Castelluccio, raggiungibile attraverso la spina dell'abitato che ne costituisce una suggestiva anticipazione e quasi un percorso processionale. Il complesso volge le spalle all'abitato, da cui è raggiungibile attraverso due rampe che cingono su lati opposti l'oratorio, omonimo per dedicazione e opposto all'aula liturgica. Un'altra via d'accesso, più ripida e sterrata, parte dalla sede stradale della sottostante strada statale. Il complesso si articola nel corpo dell'aula, annessa al campanile, alla sagrestia e alla canonica, e in quello citato dell'oratorio antistante: fra questi volumi è ristretto il sagrato rettangolare, che si apre sui lati corti al panorama vallivo. Esso offre ad ovest la vista del parco del Corno alla Scale e la valle di Lizzano , ad est la valle del Reno.
Impianto planivolumetrico
L'aula è rialzata su uno zoccolo che sfrutta la roccia del sito ed è annessa ad est al campanile, e alla sagrestia, ad ovest alla canonica. L'area di sedime è altimetricamente assai irregolare, cosicché i volumi risultano planarmente sfalsati.
Esterno
Il sagrato, planarmente irregolare e con manto in cubetti di porfido, è racchiuso fra il complesso dell'aula e l'antistante oratorio. Sul lato aperto ad O è limitato da una maestà a torrino cuspidato. La facciata che si apre sul fianco nord della chiesa, è costituita da un triportico a campata di eguale ampiezza scandite da colonne in pietra grigia di disegno dorico ed è raggiungibile per un'alta gradinata in pietra locale. I campi della facciata sono intonacati in rosa antico, mentre i corpi del campanile e i volumi di servizio immediatamente adiacenti sono intonacati in bianco. Altri volumi laterali mostrano il paramento in pietra di fiume. Ben visibile il profilo del tetto a capanna con mensole lignee dal profilo elaborato, di recente realizzazione ma rimandanti alla forme dell'architettura secentesca locale. Due portali inquadrati entro archi di grandi bugne danno accesso all'aula agli angoli opposti del portico, senza aperture centrali.
Pianta
Pianta rettangolare a tre navi, orientata.
Interni
Gli ingressi immettono alle navatelle laterali, quasi delle cappelle passanti per la luce assai ridotta. La navata si orienta perpendicolarmente agli accessi, di altezza ridotta e pari alle navatelle, scandita secondo uno schema A-B-A-B-A da pilastri accoppiati, ove A ha luce più ampia. La volta della nave è a botte costolonata, unghiata in corrispondenza del modulo A. Le navatelle hanno campate voltate a botte ma con direttrice ortogonale a alla volta centrale. Nelle navate laterali sono collocati otto altari a muro. Questi spazi sono intonacati in ocra chiaro, con ampi sprazzi d'affresco grigio oro a tema floreale in corrispondenza della navate laterali. L’aula termina con la zona presbiterale, rialzata di un gradino rispetto a quella assembleare e voltata a crociera con affreschi e stucchi di motivo floreale: l’abside si presenta nei toni ocra e vi è collocato un coro ligneo. In controfacciata è presente una grande cantoria lignea, accessibile tramite una ripida scala, che ospita un antico organo seicentesco, tra i più antichi dell’area appenninica, oggi non più funzionante.
Il pavimento della zona assembleare è realizzato con piastrelle in graniglia di marmo di varie tonalità di grigio; la zona presbiterale è pavimentata con lastre di marmo rettangolari nei toni del beige e bianco. Degna di nota è la pala dell'altare maggiore, una pittura su tela raffigurante S. Maria Assunta. Fra i quadri posti sugli altari delle cappelle laterali, quello con i Ss. Fabiano, Sebastiano e Rocco è attribuito ad Alessandro Tiarini. Vetrate istoriate completano la ricchezza dell'impianto con un organo sulla cantoria. Nonostante un discreto stato di conservazione esterno, l'interno risulta essere notevolmente degradato a causa di fenomeni legati all'umidità di risalita ed alle infiltrazioni.
Impianto strutturale
Muratura portante in pietra.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata frontalmente al presbiterio in conformità con il volume architettonico e si organizza su due file di panche lignee disposte a battaglione. La zona assembleare termina con il presbiterio, rialzato di un gradino. L'altare pre-conciliare in marmo, è rialzato di ulteriori due gradini: sulla sua superficie sono collocati il tabernacolo e la croce. L'altare post-conciliare, anch’esso in marmo, fronteggia quello antico. Sulla destra dell’altare trova posto l’ambone, un semplice leggio in metallo. La sede per il celebrante, collocata alla sinistra dell'altare pre-conciliare, è un trono ligneo con schienale e seduta in velluto rosso ed è rialzato rispetto al resto del presbiterio tramite una pedana in legno. I chierici, durante le celebrazioni, prendono posto nel coro ligneo che fascia tutta la zona presbiterale. La sacrestia, accessibile dalla zona assembleare è posta alla sinistra dell'altare: ospita al suo interno mobili settecenteschi. Di fronte all'ingresso principale trova posto, in una nicchia, un antico battistero di marmo, oggi non più in uso; al suo posto viene usato un piccolo fonte battesimale in legno di forma esagonale posizionato alla destra dell’ambone. In controfacciata, al di sotto della cantoria lignea, sono posti due confessionali, oggi non più usati.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1958)
Viene rifatta la zona presbiterale rialzandola di un gradino rispetto alla zona assembleare; sull'alzata di questo è ancora leggibile la data della realizzazione.
altare - aggiunta arredo (1965)
Sul presbiterio, in recepimento delle norme liturgiche del concilio Vaticano II, è stato posizionato un nuovo altare, frontale rispetto a quello esistente e rivolto verso l'assemblea. È un tavolo di marmo con mensa rettangolare appoggiato su quattro pilastrini marmorei.