chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Ozzano dell'Emilia Bologna chiesa sussidiaria S. Andrea di Ozzano Parrocchia di San Cristoforo di Ozzano dell'Emilia contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici altare - intervento strutturale (1978) XI - XI(costruzione intero bene); XII - XV(proprietà intero bene); XVI - XVIII(costruzione intero bene); XVIII - XVIII(rifacimento intero bene); XVIII - XVIII(proprietà intero bene); 1787 - 1788(costruzione campanile); 1978 - 1978(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Sant'Andrea
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Sant'Andrea <Ozzano dell'Emilia>
Altre denominazioni
S. Andrea di Ozzano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
XI (costruzione intero bene)
La chiesa venne costruita nell'XI secolo. Il riferimento più antico su Sant'Andrea lo si riscontra con l'antico toponimo di Massa Basiliano. Al 1077 risale un atto di donazione alla chiesa, per un appezzamento di terra coltivata situata nella suddetta Massa Basiliano.
XII - XV (proprietà intero bene)
Nel 1149 la chiesa, fino a quel momento appartenuta ai monaci camaldolesi dell'Abbazia di San Michele Arcangelo di Castel de' Britti, passò alle monache del Monastero di S.Cristina di Settefonti per volere del Vescovo di Bologna. L'atto notarile per la donazione della chiesa di Sant'Andrea al convento di Santa Cristina, venne stipulato il 15 febbraio 1156. Nel 1158 le monache si trasferirono nel caseggiato annesso la chiesa di Sant'Andrea, per poi spostarsi nuovamente nel 1245 in Santa Cristina della Fondazza di Bologna, loro casa madre. La chiesa, retta da un cappellano, continuò ad officiare. I necrologi redatti fino al 1457 mostrano che, dopo la partenza delle monache, nella chiesa di Sant'Andrea rimasero dei conversi.
XVI - XVIII (costruzione intero bene)
Dal 1573 la chiesa ospitò le reliquie della Beata Lucia di Orgiano provenienti dal monastero di santa Cristina di Settefonti. Nel XVII venne costruita la cappella a sinistra rispetto l'ingresso, la quale accoglie le ossa della santa. Nel 1732 una parte di esse vennero traslate nella chiesa di Santa Cristina della Fondazza.
XVIII (rifacimento intero bene)
Rifacimenti dell'edificio risalgono al XVIII secolo.
XVIII (proprietà intero bene)
Le monache cameldolesi di Santa Cristina di Settefondi ebbero il Giuspatronato su Sant'Andrea sin dal XII secolo. Soppresso l'Ordine nel XVIII secolo, il diritto di nomina passò al governo, quindi alla Mensa.
1787 - 1788 (costruzione campanile)
Nel 1787 venne costruito il campanile con il denaro delle monache. Nel 1788 venne dotato di tre campane.
1978 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1978 il presbiterio venne adeguato alle norme emanate dal Concilio Vaticano II. L'altare venne posto al centro dell'area presbiteriale, collocato su due gradini.
Descrizione
La chiesa sorge in via Sant'Andrea, strada che conduce dal centro della città di Ozzano verso il Parco dei Gessi Bolognesi e Calanche d'Abbadessa. La chiesa presenta una pianta longitudinale, ha un'aula unica, due cappelle laterali, ed è conclusa da un abside semicircolare. La facciata è a capanna, con timpano triangolare, ed è preceduta da un piccolo sagrato al quale si giunge tramite un sentiero che collega alla strada asfaltata. La chiesa, con struttura in mattoni, è intonacata e presenta all'esterno una contrapposizione cromatica bianco-giallo, che mette in risalto le nervature architettoniche. L'interno è anch'esso completamente intonacato e presenta alzati color crema.
contesto
La chiesa sorge in via Sant'Andrea, in prossimità della Flaminia Minor, tra il torrente Centonara e la valletta del rio Ciagnano, dove è possibile scorgere la dorsale del passo della Badessa, culminante nel rilievo del Monte Arlingo. La chiesa appartiene ad un contesto agricolo, lontano dall'abitato e si situa in un'isola di alte alberature su un paesaggio vasto di campi coltivati di ambito pedecollinare. L'aula è parte di un complesso architettonico di edifici legati all'attività religiosa, che si sviluppa nella parte retrostante con un andamento a C verso a nord ovest. Oltre alla canonica e alla sagrestia si trovano, a nord, un edificio di due piani adibito ad abitazione, ora in stato di abbandono, e due magazzini oggi inagibili.
impianto planivolumetrico
La chiesa è unita a vari edifici pertinenziali, come la sagrestia e la canonica, che nella zona a nord ovest creano una corte aperta.
esterno
L'ingresso della chiesa è preceduto da un piccolo sagrato lastricato organizzato con due gradini ad un vialetto prospiciente la facciata e collegato alla strada. La facciata incorniciata da lesene bianche nella sua geometria rettangolare é intonacata in giallo ocra e sormontata da un timpano triangolare con mensola e cornice mistilinea recante al centro stemma in rilievo e croce in metallo sommitale. La copertura, di evidente recente rifacimento, sporge in modo improprio con bandinelle metalliche di protezione lungo gli spioventi del profilo a capanna. La porzione inferiore della facciata è riquadrata da una parasta lineare bianca che incornicia il piano di fondo intonacato in color ocra gialla. Il portale di ingresso, con cornice a fascia, si trova al centro della facciata e presenta, nell'architrave, la dedicazione "S'ANDREA" e, nel montante di destra, una croce. Ai lati del portale sono collocate due lapidi sagomate. In asse con l'ingresso e sospesa sopra lo stesso architrave, si trova una finestra archivoltata con cornice a fascia. I fianchi della chiesa, nella parte superiore e a metà della loro lunghezza, presentano due finestre centinate e strombate. Nella seconda metà delle pareti si trova il volume delle cappelle laterali, munite di finestra ad oculo ottoganale. La zona presbiteriale presenta, lungo i lati, due finestre centinate protette da grata in ferro battuto. La chiesa è coperta da un tetto a due falde con manto in coppi di recente rifacimento.
pianta
Pianta longitudinale ad aula unica, due cappelle laterale e abside semicircolare.
interni
Si accede all'aula da una bussola lignea, sottostante la finestra che si apre sulla facciata. L'interno, paviementato in mattonelle di graniglia, presenta un'unica navata divisa in tre campate da volte a crociera a sesto ribassato e costolonature in proseguimento di lesene in stile tuscanico sottostanti la cornice dentellata di imposta delle volte e poggianti su un basamento. Le lesene sono decorate a riquadri geometrici mentre le costolonature sono ingentilite da un decoro centrale a volute, in oro. Nella seconda campata si trovano, su entrambi i lati, edicole ricavata nel profilo del muro e tamponate da una cornice vetrata oltre la quale stanno statuette votive di santi. Nella terza campata si aprono in modo simmetrico due cappelle coperte da volte a vela. La zona presbiteriale, si affaccia sull'aula oltre un arco a sesto ribassato sorretto da due paraste. Al centro la dedicazione in stemma dipinto "Dilexit andream Dominus in odorem Suavitatis". Oltre l'arco prodegue la modanatura d'imposta degli archi a definire un presbiterio rettangolare, concluso in un abside a trompe-l'oeil. Al di sopra della modanatura, una volta a vela affrescata a quadrature radiali con al centro la rappresentazione dello Spirito Santo nelle forme di una colomba. Un'ancona raffigurante sant'Andrea è incorniciata in un altare a trompe l'oiel.
impianto strutturale
Struttura portante in mattoni.
apparati liturgici
L'assemblea, conformemente al volume dell'aula, presenta due file di panche lignee disposte a battaglione. Il presbiterio, rialzato di un gradino rispetto all'aula, presenta un pavimento in marmo. L'altare è posto al centro di questo spazio sopra una superficie rialzata da due gradini; dietro è collocato il tabernacolo. La croce è appesa sulla parete sinistra.
Adeguamento liturgico
altare - intervento strutturale (1978)
Il presbiterio venne adeguato alle norme emanate dal Concilio Vaticano II nel 1978. Durante l'intervento l'altare venne posto al centro dell'area presbiteriale e collocato su due gradini.