chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Lizzano in Belvedere Bologna chiesa parrocchiale S. Mamante di Lizzano in Belvedere Parrocchia di San Mamante di Lizzano in Belvedere contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interni; impianto strutturale; apparati liturgici presbiterio - intervento strutturale (1965-1975) 753 - VIII(origini intero bene); XII - XII(ricostruzione intero bene); 1560 - 1565(ristrutturazione intero bene); 1610 - 1611(ricostruzione abside); 1675 - 1675(ricostruzione aula); 1874 - 1885(restauri intero bene); 1928 - 1935(ricostruzione intero bene); 2011 - 2015(restauro intero bene)
Chiesa di San Mamante
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Mamante <Lizzano in Belvedere>
Altre denominazioni
Chiesa di San Mamante di Lizzano in Belvedere S. Mamante di Lizzano in Belvedere
Autore (ruolo)
Gualandi, Giuseppe (ricostruzione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura eclettica (ricostruzione)
Notizie Storiche
753 - VIII (origini intero bene)
La pieve di San Mamante è una delle poche chiese appenniniche della quale si possiede una documentazione che consenta di stabilire con relativa precisione una data di nascita. Fu fondata poco dopo la metà del VIII secolo da Anselmo, abate di Nonantola, con il concorso del popolo, come lui stesso afferma. Fu il vescovo di Bologna Romano, documentato fra il 752 e il 756, a prestare il consenso per l’edificazione e a benedire poi la chiesa che tuttavia era già nota nel 753: la data di edificazione si deve dunque collocare fra il 752 e l’anno successivo. Dell’antica chiesa rimane la rotonda, probabilmente un tempo suo battistero, poi divenuta base del campanile.
XII (ricostruzione intero bene)
Intorno alla fine del XII secolo fu abbattuta l’antichissima chiesa e ne fu costruita una nuova, in stile romanico. Di questo edificio si conservano rarissimi resti consistenti in alcuni frammenti decorativi in pietra, fra i quali un notevole capitello oggi presente in chiesa. Questo edificio fu descritto negli atti della visita pastorale del 1425, del 1543 e poi negli atti di visita del vescovo Paleotti con soli quattro altari sprovvisti di arredi, con pareti sgretolate, soffitto e pavimento in legno, pilastri non proporzionati; la stessa situazione di un fabbricato assai malandato si registra nel 1555.
1560 - 1565 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1565 la chiesa plebana di Lizzano risulta già grande e bella, a tre navate, pavimentata, coperta a capriate e soffittata solo in corrispondenza dell’altare maggiore. Aveva quattro altari e un campanile con tre campane. Negli atti della visita fu ordinato solo di riparare il soffitto sopra l’altare maggiore, intervento che fu prontamente eseguito. Nelle prescrizioni della visita del cardinale Paleotti, datate al giugno 1571, si ordina che venga finito il soffitto anche sopra l’assemblea, che si imbianchi la chiesa e se ne rinnovino gli affreschi; che si apra un oculo sopra la porta maggiore.
1610 - 1611 (ricostruzione abside)
La visita pastorale del 1610 rileva lo stato della zona absidale della pieve e ordina di ricostruirla “alla moderna” sostituendo la struttura medievale; l’anno seguente risulta già completata. Risultano anche crepe e fessure negli altri muri.
1675 (ricostruzione aula)
Dopo la ricostruzione dell’abside, completata nel 1611, nel 1675 fu demolito il resto dell’antica chiesa e ne fu edificato un nuovo corpo. La visita pastorale della fine del Seicento la descrive a tre navate divise da colonne in sasso, con sette altari, finestre nel cleristorio, tiburio circolare sopra il presbiterio, la casa canonica addossata al fianco destro, un campanile ottagonale che sappiamo edificato sopra l’antica rotonda protoromanica e, intorno all’ampio sagrato, un muretto di confine con porta d’accesso ad arco.
1874 - 1885 (restauri intero bene)
Nel 1874 don Giulio Pacchi, arciprete di Lizzano, provvide ai restauri dell’edificio seicentesco che contava sette altari; altri lavori furono eseguiti nella cappella della Madonna nel 1885.
1928 - 1935 (ricostruzione intero bene)
Anche l’edificio barocco subì la sorte dei precedenti e, già in precarie condizioni all’inizio del XX secolo, per iniziativa di don Alfonso Montanari fu abbattuto completamente nel 1928 per lasciare il posto alla chiesa attuale, progettata dall’ing. Giuseppe Gualandi (1866-1945), consacrata il 17 agosto 1935. Fu mantenuto unicamente l’antico campanile ottagonale i cui evidenti problemi statici, che ne causavano una forte pendenza verso la chiesa, ne determinarono l’abbattimento. Fu comunque salvata la base circolare più antica. Fino alla seconda Guerra mondiale erano visibili anche i resti della cappella maggiore, mantenuta proprio in virtù della sua prossimità con l’antica rotonda e il campanile pericolante per evitare dissesti statici e un suo possibile crollo.
2011 - 2015 (restauro intero bene)
Si registrano lavori di restauro dell'aula nel 2011 e al campanile nel 2015.
Descrizione
La chiesa di San Mamante sorge al limitare del paese di Lizzano, in posizione dominante sulla vallata. L'edificio presenta una facciata tripartita con decorazioni neogotiche, un volume trasversale concluso da due cappelle semicircolari e un corpo centrale concluso da tamburo finestrato, cupola e lanterna intorno al quale si sviluppa un deambulatorio, evidente in esterno nella successione dei volumi a pianta quadrangolare, intorno al quale si aprono cappelle radiali. Il presbiterio quadrangolare è concluso da un'abside semicircolare e contornato da un deambulatorio.
contesto
La chiesa sorge sul versante sinistro della valle del Silla, a mezza costa, sulle pendici del monte Pizzo, nella catena montuosa che separa le valli del Silla, affluente del Reno, dalla valle del Dardagna, affluente del Panaro. Rispetto all’abitato si colloca a nord, all’esterno del centro del paese, in posizione dominante e panoramica, accanto ad un parco. La chiesa è orientata a ovest.
impianto planivolumetrico
L’edificio sacro sorge isolato e contiguo al campanile nuovo, ai resti del campanile antico e alla casa canonica: questi volumi sorgono a sud, presso la zona presbiteriale.
esterno
L’aula liturgica è preceduta da un terrazzo in affaccio sulla strada sottostante, delimitato da una teoria di paletti sul fronte verso la strada che corre davanti alla facciata della chiesa. Questa è preceduta da una scalinata a più alzate che origina dalla sede stradale. La facciata a salienti, tripartita, è caratterizzata da pilastrini a sezione ottagonale che ne delimitano le specchiature. Nella sezione centrale si apre il portale sormontato da una lunetta e incorniciato da colonnine che reggono una struttura con apertura ad arco e terminazione a cuspide; in asse si apre un rosone. Nelle specchiature laterali si aprono due porte secondarie incorniciate dalla stessa struttura a colonnine e cimasa cuspidata leggibile nella sezione centrale. Le porte laterali sono sormontate da due monofore che si aprono in asse. Le tre sezioni sono concluse da teorie di loggette pensili a seguire il profilo di gronda, a capanna nel corpo centrale e a leggio nelle ali. I fianchi e l’area presbiteriale evidenziano la morfologia dell’interno. Presso la facciata si evidenzia su entrambi i lati l’aggetto di due cappelle laterali a pianta semicircolare che concludono un volume che si sviluppa trasversalmente e si conclude a filo con la facciata. Nella porzione di maggior volume e che costituisce il corpo dell’aula una cupola centrale con lanterna finestrata, impostata su un alto tamburo anch’esso finestrato, svetta al centro di un sistema radiale di volumi a pianta quadrangolare conclusi da cappelle semicircolari illuminate da monofore laterali; tutti questi volumi ben evidenti nelle immagini zenitali sono finiti ad intonaco grigio e ornati da profili di archetti sottotetto. Il presbiterio, a pianta quadrangolare, è anch’esso concluso da un’abside semicircolare che ripete i volumi delle absidi delle cappelle radiali ed è a sua volta contornata da un volume semicircolare concentrico ad essa, più basso, nel quale si apre una teoria di monofore.
pianta
Centrale, con deambulatorio, cappelle radiali e abside semicircolare.
interni
Si accede all’aula mediante una porta a due battenti priva di mediazioni, inserita in una strombatura, sormontata da una cantoria con organo e da un oculo che si apre in asse. L’aula è pavimentata in mattonelle di graniglia bianche e nere che disegnano linee spezzate. Il volume dell’aula è scandito da pilastri a fascio conclusi da capitelli corinzi. Su di essi si impostano gli archi che disegnano le volte a crociera costolonate che si ripetono in tutta l’aula ad eccezione delle cappelle radiali, chiuse da catini, e della cupola centrale. Ai lati dell’ingresso si aprono due cappelle angolari a pianta quadrangolare. Presso l’ingresso si sviluppa un volume diviso in tre campate trasversali e concluso da due cappelle laterali a pianta semicircolare rialzate di un gradino, introdotte da un arco e schermate da una balaustra marmorea come tutte le cappelle radiali. Il corpo centrale dell’aula è costituito da un ambiente esagonale coperto da un alto tamburo dodecagonale con base praticabile e delimitata da una balaustra; i lati del dodecagono sono caratterizzati dalla presenza di trifore. Su questa struttura si imposta un’alta cupola costolonata conclusa da una lanterna anch’essa finestrata. Intorno all’ambiente centrale esagonale si sviluppa un deambulatorio sul quale si aprono le cappelle radiali di altezze diverse e alternate. Il presbiterio è rialzato di due gradini e pavimentato in marmo, ha pianta quadrangolare ed è concluso da un’abside semicircolare. L’intera area presbiteriale è delimitata da una balaustra in marmo sulla quale si imposta una teoria di colonnine e archetti oltre la quale si sviluppa il deambulatorio.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio e cemento. Orizzontamenti non indagabili, manto in coppi e cemento.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in quattro file di panche disposte a battaglione; le file centrali procedono dall’ingresso al presbiterio mentre le file laterali sono comprese nell’esagono centrale. Altre panche sono disposte radialmente presso l’organo collocato a lato del presbiterio, a destra. Il presbiterio comprende un altare post conciliare presso i gradini d’accesso e un’alta base marmorea collocata nell’abside sulla quale poggia un tabernacolo architettonico con ciborio a tempietto concluso da cupola. L’ambone a consolle, in legno, è collocato a destra; la sede in foggia di poltrona lignea è collocata fra l’altare e la struttura che regge il tabernacolo, a sinistra. Il fonte battesimale è addossato al pilastro di sinistra che introduce al presbiterio. Due confessionali sono presenti nelle cappelle laterali all’ingresso, altri due confessionali sono addossati alle pareti fra le cappelle che concludono il volume trasversale presso l’ingresso e le prime cappelle radiali.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1965-1975)
L'altare marmoreo è stato spostato al centro dell'area presbiteriale, è stata contestualmente ridisegnata l'area pavimentata in marmo e rialzata di un gradino sulla quale oggi poggiano altare, sede e base del tabernacolo.