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Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Panzano
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Panzano <Castelfranco Emilia>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
962 - 1573 (preesistenze intero bene)
La chiesa è di origini antiche, le prime notizie a noi pervenute risalgono al 962, quando è citata in un documento di Ottone I quale dipendente dalla badia benedettina di Leno nel bresciano. Come si evince dalla descrizione dei confini del territorio del 1222, il distretto fu di dominio estense fino al 1310, data in cui passa ai signori bolognesi. Il luogo, sia per la posizione tattica che per la presenza del castello adiacente era molto ambito: nel 1362 gli estensi si battono duramente per riottenerlo, riuscendoci solo temporaneamente fino al 1397, data in cui il territorio andò definitivamente nel contado di Bologna.
Nel 1568 la chiesa viene ceduta all'Abbazia di Nonantola e pochi anni dopo, nel 1573 hanno inizio i registri parrocchiali.
Della struttura originaria rimangono ancora visibili delle parti ai piani della fondazione dell'attuale canonica.
1629 - 1821 (restauro intero bene)
Il restauro completo della chiesa è supportato finanziariamente dai Malvasia. Infatti, secondo le testimonianze, i monaci di San Barbaziano di Bologna, nel luglio del 1629, donarono il giuspatronato ai conti Cornelio ed Innocenzo Malvasia nobili di Bologna: nel 1787 la chiesa fu completamente restaurata su disegno di Giuseppe Maria Soli, indicato come "Sola modenese" dai contemporanei, autore anche della tela posta sopra l’altare maggiore raffigurante i Santi Filippo e Giacomo a cui è dedicata la chiesa.
Nel 1821, per un breve di Pio VII e sotto la pressione dei Malvasia, questa chiesa, che fin dal XIV secolo era aggregata alla diocesi di Nonantola, viene aggregata a quella di Bologna.
1885 - 1886 (riedificazione intero bene)
La chiesa attuale è stata ampliata, rispetto alla struttura del 1787, su progetto dell'architetto Vincenzo Brighenti.
1923 - 1925 (restauro campanile)
Nel1923 viene redatto un progetto di rifacimento del campanile, vulnerato da un fulmine nel 1723 e mai restaurato in seguito, dall'ingegnere Luigi Gulli. L'inaugurazione avviene l'8 marzo 1925.
Descrizione
La Chiesa si colloca nel centro storico della città di Panzano, frazione di Castelfranco Emilia, nella pianura modenese. L'edificio di culto sorge a pochi metri dal castello Malvasia, una grande struttura fortificata medievale.
La chiesa è arretrata rispetto alla strada lasciando così spazio ad un ampio sagrato asfaltato parzialmente adibito a parcheggio. La facciata, in laterizio trattato con la tecnica della sagramatura, è tripartita da paraste di ordine corinzio. Le due ali laterali si raccordano alla parte centrale mediante volute sormontate da pinnacoli. La parte centrale è chiusa in alto da un timpano triangolare, sormontato da una croce in pietra e ai lati da due pinnacoli.
La chiesa è composta da un'unica navata piana, i cui fianchi ospitano simmetricamente tre ampie nicchie con altari a parete. Un largo corridoio, posizionato dietro il lato sinistro, collega il sagrato con la cappella ospitante il battistero, la navata centrale e il presbiterio.
Sulla navata si affaccia un piccolo pulpito realizzato in legno decorato e dorato.
contesto
La Chiesa si colloca nel centro storico della città di Panzano, frazione di Castelfranco Emilia, nella pianura modenese. L'edificio di culto sorge a pochi metri dal castello Malvasia, una grande struttura fortificata medievale, le cui mura fronteggiano il fianco Est della chiesa.
Il resto dell’abitato è stato quasi completamente realizzato dal secondo dopoguerra in poi.
impianto planivolumetrico
L'intero complesso è costituito dall'edificio di culto, dalla canonica (un edificio a due piani intonacato di giallo) e dal campanile che si trova a fianco della facciata della chiesa ed unisce le due costruzioni.
esterno
La chiesa è arretrata rispetto alla strada lasciando così spazio ad un ampio sagrato asfaltato parzialmente adibito a parcheggio. A ridosso della facciata è presente un marciapiede in cemento con graniglia rosa.
La facciata, in laterizio trattato con la tecnica della sagramatura, è tripartita da paraste di ordine corinzio. Le due ali laterali si raccordano alla parte centrale mediante volute sormontate da pinnacoli. La parte centrale è chiusa in alto da un timpano triangolare, sormontato da una croce in pietra e ai lati da due pinnacoli (di quello sul lato destro rimane solo il basamento).
Il portale, collocato al centro della facciata, con cornice in pietra è affiancato da due colonne corinzie che sostengono un timpano triangolare. Sopra il portale una lunetta semicircolare illumina la navata.
I fianchi, intonacati di color rosso mattone, sono scanditi dagli aggetti delle cappelle interne, ribassate rispetto alla navata.
Il tetto a falde ha un manto di copertura in coppi.
pianta
Entrando, si è immersi in un'unica navata piana, i cui fianchi ospitano simmetricamente tre ampie nicchie con altari a parete. Le nicchie sono rialzate di un gradino rispetto al piano della navata, e presentano una balaustra di recinzione in ferro.
Un largo corridoio, posizionato dietro il lato sinistro, collega il sagrato con la cappella ospitante il battistero, la navata centrale e il presbiterio.
Accanto al presbiterio, separate da questo mediante un parapetto in marmo e due colonne in granito vi sono due cappelle laterali.
interni
Il piano calpestabile della navata e delle nicchie laterali è rivestito con mattonelle in cotto bicolore: giallo e rosso; mentre il pavimento delle due cappelle laterali al presbiterio è realizzato in mattonelle rettangolari di cotto.
La parete di controfacciata, tinteggiata di color giallo chiaro, è coronata da un ampio arco, al cui centro si trova una apertura a forma di lunetta semicircolare. La porta centrale è fiancheggiata da alte e snelle lesene coronate da capitelli corinzi tinteggiati di bianco.
La controfacciata ospita una grande apertura rettangolare che illumina la navata, coperta quest'ultima da una sequenza di volte a botte.
Le nicchie laterali alla navata sono scandite da lesene intonacate di bianco, sormontate da capitelli corinzi. Superiormente a quattro nicchie ci sono finestre rettangolari.
Il presbiterio, delimitato da quattro colonne, è coperto da una cupola su base circolare, e vi si aggettano due balconi laterale. Uno dei due ospita un organo, superiormente ad entrambi i balconi si apre lunetta semicircolare.
La navata centrale è sovrastata da una volta a crociera centrale, e da due volte a botte con due unghie in corrispondenza delle finestre.
impianto strutturale
La chiesa è stata realizzata in muratura portante di mattoni, così come la struttura del campanile. I mattoni della facciata della Chiesa sono stati lavorati con la tecnica della sagramatura.
apparati liturgici
La navata ospita una successione di panche disposte a battaglione su due file, affiancate ai lati da sedie. Il coro situato lungo lo sviluppo dell'abside è riconoscibile per ordine architettonico. Inoltre, lateralmente all'altare post conciliare, in corrispondenza della prima cappella a partire dall'altare, sono presenti microfono e leggio adoperati dal coro durante le celebrazioni.
Il presbiterio si compone di due parti tra loro divise e separate: quella occupata dal presbiterio originale rialzato di tre gradini rispetto la navata e circondato da balaustra in ferro, e quella realizzata in legno ospitante l'altare secondo le disposizione del Concilio Vaticano II.
Il presbiterio realizzato per accogliere l'altare post-concilio si protende verso la navata, e si alza anch'esso di tre gradini, raggiungendo così lo stesso livello del presbiterio originale.
Sull'unico grande presbiterio che si è venuto a formare si trovano: ambone, altare post-concilio, altare pre-concilio, sede, tabernacolo e croce.
L'altare pre-concilio è fisso, si trova in fondo al presbiterio, e presenta un piano in pietra consacrato.
L'altare post-concilio consacrato e fisso, collocato centralmente al nuovo presbiterio in legno, è realizzato in resina con colorazione simile al marmo bianco, e struttura di sostegno in legno.
L'ambone in resina con colorazione simile al marmo bianco è a consolle, collocato nell'angolo destro del presbiterio.
La sede del celebrante è su una sedia in legno rivestita con tessuto damascato, collocata in posizione rialzata sul presbiterio originale, fiancheggiata da altre due sedie identiche destinate ai chierici.
Le ostie consacrate vengono conservate in un tabernacolo sormontato da un ciborio posizionato sull'altare preconciliare.
In una cappella separata e non affacciata sulla navata della Chiesa, ma accessibile tramite un corridoio laterale alla chiesa, viene custodito il battistero. La cappella circolare con cupola a cassettoni incavati è chiusa da un cancelletto metallico. La parete circolare è intervallata da lesene coronate da capitelli compositi, e la stanza è illuminata da una ampia apertura rettangolare affacciata a nord.
In posizione frontale all'entrata si alzano due gradini di marmo a profilo circolare, su cui appoggia una struttura in marmo formata da un sostegno verticale e da un piatto cavo coperto da un coperchio ligneo sovrastato dalla statua di Giovanni Battista.
Questo fonte battesimale viene adoperato raramente, infatti generalmente si ricorre ad un più pratico battistero in rame mobile, che viene posizionato vicino all'ambone.
Sul lato sinistro della navata, tra due nicchie è stato ricavato uno spazio ospitante un confessionale integrato nell'architettura. Inoltre è presente un confessionale ligneo mobile nella cappella laterale al presbiterio.
La sacrestia è accessibile dal lato destro del presbiterio, ed è arredata con armadi e tavoli necessari per la preparazione del celebrante.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1990)
Un palco in legno si protende verso la navata per ospitare sulla sua superficie l'altare post-conciliare e l'ambone.