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Chiesa di San Severino
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Severino <Bologna>
Altre denominazioni
S. Severino
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione)
Notizie Storiche
1961 (costruzione intero bene)
Il 2 settembre 1961 il cardinale Giacomo Lercaro annuncia la nascita della comunità parrocchiale. Nello stesso anno iniziarono i lavori per la costruzione della chiesa, progettata dall’ing. Don Giancarlo Cevenini, che ne diventerà parroco. La chiesa viene inaugurata una volta ultimato l’interno, anche se non ancora completa in tutte le sue parti. L’esterno infatti (in particolare il prospetto principale) è incompleto, mancando i porticati, la pensilina e il campanile.
1967 (completamento intero bene)
Nel 1967 l’edificio viene consacrato da monsignor Antonio Poma. Nello stesso anno, Gianluigi Degli Esposti descrive la nuova chiesa come "grande, semplice e povera come una tenda". I materiali adoperati sono volutamente poveri: cemento, cotto, priva di marmi e di decorazioni superfluee. Unico elemento di arricchimento è la grande croce a gemme colorate, sopra l’altare maggiore. All’interno della chiesa è conservata un’antica immagine mariana conosciuta come Madonna del Moro e tradizionalmente attribuita a Lippo di Dalmasio: l’opera proviene da un oratorio oggi scomparso, la Beata Vergine delle Grazie, che sorgeva lungo l’attuale via Murri, all’angolo con via degli Orti.
Descrizione
La chiesa sorge all'interno di un quartiere residenziale nella prima periferia bolognese. La costruzione appare come una complessa aggregazione di volumi, ben rispecchiando la diversità di funzioni svolte al suo interno. Le pareti esterne in mattoni a vista con elementi in cemento armato seguono lo stesso stile di quelle interne. L'ampio spazio interno è scandito con ordine, così come la distribuzione degli ambienti.
contesto
L'edificio sorge in un tranquillo quartiere residenziale periferico, in uno slargo a ridosso del giardino pubblico Lunetta Gamberini, su un largo adibito a parcheggio intitolato a Giacomo Lercaro, il cardinale sotto la cui guida fu realizzata questa chiesa e molte altre chiese bolognesi.
impianto planivolumetrico
Il complesso si compone volumi diversi, aggregati su più livelli.
esterno
Il volume sterometrico del complesso è connotato dalla fusione di più volumi su piani differenti. L'edificio appare quindi scomposto architettonicamente nelle sue diverse funzioni e l'omogeneità è ristabilita dal trattamento materico uniforme. Le pareti sono in mattoni faccia a vista ma spiccano alcuni elementi in calcestruzzo che individuano cantonali o piani di falda. Le aperture sono ricavate fessurando verticalmente detti volumi e scandiscono nettamente la facciata principale. L'intero complesso è sovrastato dal volume della chiesa che si innalza centralmente.
L'accesso è stato ottenuto arretrando parte del piano terra e l'effetto ottenuto è amplificato dal lieve aggetto del blocco al primo piano. Cinque gradini in pietra conducono alla parete vetrata di ingresso, con decorazioni geometriche in metallo.
pianta
La pianta riflette la composizione libera dei volumi che si aprono lateralmente rispetto all'asse di accesso.
interni
Gli alzati interni, come le pareti esterne, sono trattati in mattoni faccia a vista, con elementi decorativi in cemento.
Sulla destra, appena varcato l'ingresso si trovano i locali degli uffici. Di fronte si apre il volume dedicato alle celebrazioni feriali, con pareti vetrate a separarlo dall'aula principale. Una fila di panche è rivolta frontalmente verso il presbiterio, rialzato di un gradino, che ospita l'altare a mensa, realizzato con basamento in pietra ruvida, così come l'ambone ed il piedistallo del tabernacolo. La custodia eucaristica si trova all'interno di una scultura bronzea di fattura contemporanea. Le sedute per i celebranti sono addossate alla bianca parete di fondo, che riporta disegni geometrici realizzati con travetti di legno. Il soffitto stesso è realizzato con un intrico di travetti lignei.
Oltre la cappella feriale, si apre a sinistra la grande aula principale a pianta quadrata. L'ampio sviluppo verticale è accentuato dai pilastri e dalle travi in cemento a vista che dividono le quattro pareti in tre porzioni. Sulle pareti laterali rispetto al fronte dell'altare la fascia centrale, più ampia, viene trattata, all'altezza del primo piano, con una tramezzatura forata in mattoni. Sulla partizione centrale della parete di fondo, delle sottili fasce di cemento disegnano una griglia all'interno della quale si riconosce una grande croce composta di mattonelle in vetro-cemento. La parete opposta all'altare rivela al primo piano un passaggio in galleria.
Opposto all'aula principale rispetto all'asse di accesso, si trova il volume del battistero, a pianta quadrata. Sulle quattro pareti corre la trave marcapiano in cemento faccia a vista.
Le pavimentazioni sono realizzate in cotto e sono sovrastate da soffitti a falde, con travi a vista e prese di luce a nastro all'attacco con le pareti.
impianto strutturale
L'impianto strutturale è realizzato con telaio portante in calcestruzzo armato e tamponamenti in mattoni laterizi.
apparati liturgici
Il presbiterio dell'aula maggiore si trova su un basamento in pietra ed è raggiungibile attraverso tre gradini frontali. Qui si trovano l'altare a mensa, l'ambone ed un leggio per l'omelia, tutti in pietra scolpita a bassorilievo con scene tratte dalle Sacre Scritture. Un podio in pietra, decentrato sulla destra, sostiene la sede del ministro officiante, rialzata di due gradini in posizione centrale, e le due sedute laterali riservate ai diaconi, sollevate di un solo gradino. Il tabernacolo è incassato nel muro di fondo, spostato sulla sinistra ed inquadrato in una cornice di pietra scolpita. Altre panche per i chierici sono poste ai lati della zona presbiteriale.
Sei file di panche sono disposte frontalmente verso il presbiterio ed altre due, simmetriche sono posizionate ai suoi lati.
Un maestoso organo ligneo di foggia moderna è posizionato nell'angolo di fondo a destra.
Nella sala del battistero, sopra un basamento ottagonale di pietra in asse con l'altare, si trova il fonte battesimale ad immersione, anch'esso in pietra, finemente scolpito sul bordo e con al centro una statua raffigurante il Battesimo di Cristo. Due file di panche sono rivolte a battaglione verso il centro dell'aula.
Nella stessa aula, sulle pareti laterali, e nella cappella feriale, lungo il muro esterno, si trovano i confessionali lignei di recente realizzazione.
L'accesso alla sagrestia è situato sulla parete destra dell'aula principale.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1961)
Il presbiterio, posizionato su un basamento in pietra, ospita l'altare in posizione centrale ed è stato costruito sotto la guida del Cardinal Giacomo Lercaro anticipando i dettami del Concilio Vaticano II.